Lia Levi
Dal pianto al sorriso
È l’aprile del 2021 quando Lia Levi ritrova per caso questo breve romanzo, più di settant’anni dopo averlo scritto. Era sepolto nel cassetto della sua scrivania, venticinque fogli di carta ingiallita dimenticati nel risvolto del diario della madre: il primo libro scritto da Lia quando aveva solo dodici anni, durante la guerra. È ambientato nel periodo delle Leggi razziali fasciste e dell’occupazione nazista, e protagonista è una famiglia ebrea. Non si tratta però della famiglia della scrittrice, bensì di personaggi inventati: ci sono una mamma e un papà, c’è Marcella, la giudiziosa figlia maggiore, e c’è il fratellino Bobi, che è tutto il suo contrario. Ha già un titolo: “Dal pianto al sorriso”. Il testo originario viene qui riprodotto fedelmente, come prezioso documento storico, accompagnato da un’introduzione dell’autrice e da un dialogo immaginario tra la Lia di oggi e la Lia ragazzina di tanti anni fa.
Paolo Di Paolo
I desideri fanno rumore
Caterina ha vissuto la Grande Interruzione come una tempesta domestica. La Dad, le giornate monotone e complicatissime, i riti e i baci mancati. Passando il tempo tra cantine e terrazze condominiali, ha cercato di non dimenticare i suoi desideri. Una sera, dopo un blackout, si sente stranissima. E non ci mette molto ad accorgersi che a proposito di desideri sente quelli degli altri. Li sente senza che siano espressi. Si rivelano senza che lei lo voglia, e non può decidere quando. Sono desideri piccoli e a volte enormi. Quelli della prof di biologia. Quelli dei suoi genitori. Quelli dei suoi coetanei. Quelli di Luca. Luca che la osserva, Luca che c’è. Adesso ha la certezza di piacergli, e la cosa non le dà fastidio. Ma questo “potere” la disorienta e la imbarazza: è come vedere nude le persone che ti vivono accanto. In una serata tra amici che finisce male, le accade di sentire un desiderio di Letizia, la ragazza più
antipatica che conosca, e tutto si complica terribilmente. Non può fare finta di niente. E quando cominciano ad arrivarle misteriosi messaggi firmati _sconosciut*, la sua vita diventa un film impazzito, di cui è difficile prevedere il finale.
Ornella Della Libera
Crudo
Inizia sempre per gioco. Ma è un gioco crudo, che intrappola chi ci cade dentro. E lascia senza speranza… finché non si accende la luce di una via d’uscita.
Dieci storie. Dieci ragazzini. Dieci casi legati a una minaccia, un pericolo, un crimine. Un crescendo di racconti che si aprono con una scena schock e si concatenano, sempre più crudi, sempre più veri. Martina, il cui pigiama party si trasforma in una sfida alcolica. Fabrizio, intrappolato in un mondo virtuale di pura violenza. Elena, che trova una sua foto intima esposta al mondo. Antonio, adescato da un adulto sconosciuto. Francesca e una sfida in rete che l’ha spinta a giocare con la sua vita… I casi affondano le radici nell’esperienza dell’autrice, ispettrice di Polizia, che vuole raccontare la realtà di cui nessuno parla, perché i giovani lettori sappiano riconoscere i pericoli e abbiano gli strumenti per fronteggiarli.
Catena Fiorello Galeano
Piccione Picciò
Una fiaba moderna che parla di autonomia, coraggio e amicizia. Picciò è il piccioncino più fragile della covata e per questo ha paura di tutto. Matteo è un bambino solitario che sembra molto triste. La loro amicizia cambierà le vite di tutti.
Picciò è il piccioncino più fragile della covata e per questo ha paura di tutto. Mentre i suoi coetanei già sperimentano i primi tentativi di volo, lui non si sposta dal cornicione. Papà piccione giorno dopo giorno lo sprona a non arrendersi, una fiducia che piano piano alimenta in lui la tenacia che non sapeva di avere. Finché un giorno finalmente spicca il volo. Scopre però che il cammino per crescere è fatto sempre di nuove sfide, così Picciò si trova ad affrontare il disprezzo degli umani, una delusione cocente per lui che è aperto a tutti e desideroso di conoscere. Ma un giorno incontra Matteo, un bambino solitario che sembra molto triste. La loro amicizia cambierà le vite di entrambi. Una storia che affronta temi importanti, dalla paura di crescere al bullismo, dal rispetto degli altri all’importanza di esprimere le proprie emozioni.
Massimo Maugeri
Il sangue della montagna
Per gli abitanti del luogo l’Etna non è un vulcano, ma la Montagna. Marco Cersi, quarantasei anni, con la sua impresa specializzata nella realizzazione di prodotti in pietra lavica, tenta di rivalersi nei confronti di questa magmatica madre che gli ha segnato la vita. Paola Veltrami, vedova, quarantatré anni, è una docente universitaria di letteratura con il sogno di un modello economico più umano. Le loro vite si incrociano a causa della sparizione di un vecchio intagliatore di pietra lavica, amante della poesia: don Vito Terrazza. Mentre una nuova eruzione aumenta la propria intensità devastatrice, Marco e Paola rimangono schiacciati dal peso di problemi enormi: l’uno deve fare i conti con il proprio doloroso passato e i risvolti sempre più aspri della crisi; l’altra deve gestire il difficilissimo rapporto con la figlia. Sarà la Montagna, con il fluire incandescente del suo sangue, a segnare il passo in un arco temporale ampissimo che ci conduce fino all’anno 1886 per poi catapultarci nuovamente nei nostri giorni inquieti. La crisi d’identità, i drammi famigliari, il tema del doppio e della follia, il ruolo della scrittura metaletteraria costruiscono un romanzo-mondo capace di coinvolgere, emozionare e sorprendere fino alla fine. Alcuni degli elementi tipici dello stile di Maugeri confluiscono nella narrazione di ulteriori grandi tematiche: il rapporto uomo-natura-eruzioni vulcaniche; la crisi economico-finanziaria; la visione di un nuovo sistema capace di mettere l’uomo, e non il mercato, al suo centro.
Domenico Russello
C’è sempre il mare
Riflessioni, memorie, storie di personaggi forti, malinconici, autentici. Ma il vero protagonista è solo uno: il mare. Quel mare che conserva i ricordi dolci di un’infanzia passata, custodisce le confessioni più intime e profonde, è testimone delle esperienze più belle e più dolorose, rievoca chi non c’è più e colma tutti i vuoti. Il mare raccontato da Domenico Russello è una certezza, accompagna la gente nelle piccole o grandi storie di ogni giorno, facendosi cornice o elemento essenziale di ogni vicenda, filo conduttore di questa raccolta di racconti che spaziano dalle riflessioni sui temi più attuali agli amori, alle violenze, ai turbamenti del cuore e della mente.
Cristina Giordano
Con un soffio di Meltemi
Zoe ha tutto quello che ha sempre voluto: un lavoro che la soddisfa, un marito che la ama e, finalmente, anche la gravidanza tanto a lungo cercata. La sua serenità viene però sconvolta dalla morte improvvisa del padre Carlo, unico genitore che abbia mai avuto, e dal ritrovamento, nel suo appartamento, del vecchio diario di una vacanza in Grecia di tanti anni prima, ricordo di un tempo felice, di prima che sua madre sparisse, lasciando lei e Carlo senza mai guardarsi indietro. E’ proprio dalle pagine di quel diario, che si interrompe bruscamente a metà, che Zoe parte alla ricerca dei loro protagonisti, per ricostruire i tasselli della vita come un puzzle sparpagliato dal Meltemi, il vento dell’Egeo, dove, appena bambina, trascorreva l’estate con un padre avventuroso a bordo di un bellissimo catamarano in felice compagnia. Scoprirà così che il vento può scompigliare, ma anche rimettere tutto al proprio posto.
Catena Fiorello Galeano
Amuri
Da anni Isabella vive un matrimonio fatto di silenzi e incomprensioni: il marito Giulio, medico in carriera, non ha mai capito le sue inquietudini, in particolare il sogno di lasciare il lavoro da impiegata per dedicarsi all’arte. Ma adesso Isabella sente la necessità di una pausa. Decide così di partire per la minuscola isola di Arcudi, con le sue ripide mulattiere e le terrazze vulcaniche spazzate dal vento. Qui, da bambina, ha passato l’ultima vacanza con i genitori nella vecchia casa di famiglia, prima della loro separazione. Da allora, sua madre rifiuta di mettere piede sull’isola e di parlare di quei tempi. Con l’aiuto di un giovane chitarrista, Isabella scoprirà che la madre nasconde un antico rimpianto d’amore e sarà proprio lei a ridare dignità a quel sentimento perduto.
Stefania Auci
L’inverno dei Leoni
Hanno vinto, i Florio, i Leoni di Sicilia. Lontani sono i tempi della misera putìa al centro di Palermo, dei sacchi di spezie, di Paolo e di Ignazio, arrivati lì per sfuggire alla miseria, ricchi solo di determinazione. Adesso hanno palazzi e fabbriche, navi e tonnare, sete e gioielli. Adesso tutta la città li ammira, li onora e li teme. E il giovane Ignazio non teme nessuno. Il destino di Casa Florio è stato il suo destino fin dalla nascita, gli scorre nelle vene, lo spinge ad andare oltre la Sicilia, verso Roma e gli intrighi della politica, verso l’Europa e le sue corti, verso il dominio navale del Mediterraneo, verso l’acquisto dell’intero arcipelago delle Egadi. È un impero sfolgorante, quello di Ignazio, che però ha un cuore di ghiaccio. Perché, per la gloria di Casa Florio, lui ha dovuto rinunciare all’amore che avrebbe rovesciato il suo destino. E l’ombra di quell’amore non lo lascia mai, fino all’ultimo…
Ha paura, invece, suo figlio Ignazziddu, che a poco più di vent’anni riceve in eredità tutto ciò che suo padre ha costruito. Ha paura perché lui non vuole essere schiavo di un nome, sacrificare se stesso sull’altare della famiglia. Eppure ci prova, affrontando un mondo che cambia troppo rapidamente, agitato da forze nuove, violente e incontrollabili. Ci prova, ma capisce che non basta avere il sangue dei Florio per imporsi. Ci vuole qualcos’altro, qualcosa che avevano suo nonno e suo padre e che a lui manca. Ma dove, cosa, ha sbagliato?
Vincono tutto e poi perdono tutto, i Florio. Eppure questa non è che una parte della loro incredibile storia. Perché questo padre e questo figlio, così diversi, così lontani, hanno accanto due donne anche loro molto diverse, eppure entrambe straordinarie: Giovanna, la moglie di Ignazio, dura e fragile come cristallo, piena di passione, ma affamata d’amore, e Franca, la moglie di Ignazziddu, la donna più bella d’Europa, la cui esistenza dorata va in frantumi sotto i colpi di un destino crudele. Sono loro, sono queste due donne, a compiere la vera parabola – esaltante e terribile, gloriosa e tragica – di una famiglia che, per un lungo istante, ha illuminato il mondo. E a farci capire perché, dopo tanti anni, i Florio continuano a vivere, a far battere il cuore di un’isola e di una città. Unici e indimenticabili.
Antonio Ferrara
Volovia
Ancora una volta è Napoli l’ambientazione del nuovo libro di Antonio Ferrara, amatissimo e prolifico scrittore per ragazzi, i cui romanzi puntano dritto al cuore e difficilmente fanno prigionieri. Una Napoli amata e odiata, fulgida e amarissima, che per Saverio, il giovane protagonista, è culla e tomba insieme. A scuola va male, i compagni lo chiamano «scemo», non ha amici né interessi. A sedici anni decide di smettere di studiare, per lavorare con il padre, che fa il becchino. E quando il padre, durante uno scontro a fuoco, viene ucciso da una pallottola vagante, Saverio rileva la sua attività. Comincia, da solo, a dare sepoltura ai morti della sua città, a conoscerne le storie, a volte misteriose, a volte comiche, a volte inquietanti. Spesso si domanda dove lo possa portare quella vita, cosa mai possa riservargli il futuro. Finché, improvvisa e imprevedibile, arriva Zara, un raggio luminoso in un’esistenza scandita dalla morte. Sarà, per Saverio, l’occasione per riscattare la propria vita e trovare una libertà che sembrava impensabile?
Ritanna Armeni
La strada è la felicità
Rosa è una brava ragazza di provincia che arriva a Roma a vent’anni con l’obiettivo di laurearsi e trovare un lavoro. Ma siamo alla vigilia del Sessantotto e il fermento della rivolta abita ovunque: nei viali dell’università, sugli striscioni delle piazze, ai cancelli delle fabbriche. Quando il movimento studentesco esplode tutto cambia, anche Rosa. In quei mesi incandescenti, in cui si occupano le facoltà, si scatena la violenza di manganelli e lacrimogeni, si assapora la sferzante allegria della ribellione Rosa si trasforma in una giovane donna, va a vivere in una comune, prende in mano la sua vita e ne paga pegno. Orientandosi fra amore e amicizie, tra i grandi classici del marxismo e un movimento che vuole cambiare il mondo incontra un’altra Rosa, Rosa Luxemburg, e con lei intreccia un rapporto serrato con momenti di complicità e di rottura, di immedesimazione e di lontananza. Il vento del nuovo femminismo conduce la “brava ragazza” e le sue compagne in percorsi sconosciuti, rende la ribellione più audace, la voce più netta, la lotta più chiara e autonoma. Rosa vive gli anni della ribellione all’ordine maschile e partecipa all’ assalto al cielo delle giovani donne che colgono a piene mani l’occasione di diventare sé stesse, di cambiare la loro vita e quella di chi verrà dopo di loro.
Raffaella Marozzini
Scalza, spettinata, abbronzata
Raffaella scopre la vela quando è poco più che una bambina: vento, libertà, bellezza; parentesi spensierate nella vita di studentessa che le pare angusta. Poi diventa una donna, lavora in ucio, sostiene l’azienda di famiglia, ma non smette di sognare il mare.
Fino a che non trova il coraggio di comprare la barca a vela Obiwan, lasciare tutto e partire.
È l’inizio di un’avventura, che condivide con il compagno Giovanni.
Dalla Grecia alla Colombia, da Panama alla Polinesia Francese, dopo due traversate oceaniche e diversi mesi di navigazione, Raffaella rimane scalza, spettinata e abbronzata, come ha sempre sognato di vivere. Grazie alle sue esperienze, dimostra che i tuffi dall’alto, nella vita, sono sospensioni necessarie prima di raggiungere la felicità.
Mirella Serri
Claretta l’Hitleriana
Di lei hanno detto di tutto: che era una ragazza semplice e un po’ folle; che fu il suo amore cieco per Mussolini (da cui la separava una differenza d’età di quasi trent’anni) a condurla alla morte; che era una fanatica esaltata; che era tanto bella quanto insidiosa.
Ma la nostra è una Storia scritta dagli uomini. E anche quella di una delle donne italiane più influenti del secolo scorso non fa eccezione ed è stata da sempre redatta da un punto di vista maschile.
La nuova indagine di Mirella Serri offre un’immagine differente di quella che troppo a lungo è stata considerata solo la bella amante di Benito Mussolini – «Ben» come lo chiamava lei – e riscrive una pagina del nostro Novecento restituendo a Claretta Petacci il vero ruolo politico sullo scenario degli eventi che condussero il leader del partito fascista dalla gloria indiscussa alla sconfitta.
Non una sciocca, ma un’astuta affarista capace di sfruttare la sua posizione per innalzare il rango della sua famiglia natale. Non soltanto una delle «mantenute dello Stato» – le amanti del Duce che percepivano uno stipendio dal regime – ma un’abile calcolatrice. Non una donna debole e incerta ma un’avida speculatrice pronta ad avvalersi delle informazioni riservate di cui era depositaria per organizzare attività ad altissimo livello (creò un traffico di certificati falsi da vendere alle famiglie ebree più facoltose; si accordò per l’estrazione di petrolio in Romania, contrabbandò oro con la Spagna). Avveduta e intrigante cercò di porsi come interlocutrice di Hitler quando a Salò sposò la causa del Reich intuendo – prima di tutti gli altri – che il potere di Mussolini stava finendo.
Claretta Petacci rivive in queste pagine con la sua avidità, la sua sensualità, i suoi errori, le sue astuzie, finalmente libera dal manto di rispettabilità che per quasi novant’anni l’ha voluta travestire e nobilitare con lo stereotipo della donna ingenua e innamorata.
Nicoletta Bortolotti
Il cielo degni animali
Il cielo degli animali è un libro illustrato su come raccontare ai bambini il distacco: in modo lieve e sognante attraverso un gattino che va in cielo ma continua a giocare con noi anche se non lo vediamo. Ti diranno che il cielo dei gatti, dei cani, dei criceti e dei pesci rossi si trova dove finiscono le nuvole. Questo cielo è un luogo strano, dove chi non c’è più, c’è ancora. E dove sia, non si sa. Forse cominciano là i sogni pelosi degli animali.
Dacia Maraini
La scuola ci salverà
Cosa è successo alla scuola? Come possiamo risollevare le sorti dell’istituzione più importante per il futuro del Paese dopo una fase difficile come quella che sta affrontando? Dovremmo partire dagli insegnanti motivati e capaci che la sorreggono nonostante i molti ostacoli e dal serbatoio di vitalità degli studenti. E poi naturalmente occorre ridare all’istruzione le risorse e la centralità che merita.
La scuola può fare la differenza, soprattutto in momenti di crisi. Dacia Maraini ne è convinta e lo testimonia con il suo impegno in difesa dell’insegnamento come negli interventi scritti nel tempo e in alcuni intensi racconti raccolti in questo libro: L’esame, Il bambino vestito di scuro e Berah di Ki-bawa. Da sempre l’autrice si dedica al dialogo con gli studenti e con i loro docenti approfondendo modelli di apprendimento e impugnando questioni di diritti e di riforma e in queste pagine racconta una scuola come dovrebbe e potrebbe essere, filtrata dagli occhi di scrittrice, di intellettuale civilmente impegnata e anche di docente. Storie, idee, battaglie e ricordi di una vita intera, dalle lezioni al Liceo di Palermo all’insegnamento nel carcere di Rebibbia. Un viaggio tra i banchi, anche attraverso la forza dell’immaginazione, da cui emerge l’urgenza di garantire ai nostri ragazzi un’istruzione migliore per ridare all’Italia una concreta speranza nell’avvenire.
Nicoletta Bortolotti
Quelle in cielo non erano stelle
Sono passati cinque anni dall’esplosione che nel 1986 ha distrutto la centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, sprigionando nell’aria una nube tossica che si è posata ovunque: sulla foresta cambiandone i colori, sugli animali facendoli ammalare, su fotografie, vestiti, giocattoli… e sulle persone. Omar, un ragazzino che vive nel Nord Italia, non sa nulla di tutto questo finché a casa sua non arriva una bambina ucraina dai capelli color sabbia, per trascorrere un mese lontano dalle radiazioni. Vassilissa non parla e lascia vedere di rado il suo simpatico sorriso: è diffidente, come lo è Omar verso di lei. Ma se per essere amici non ci fosse bisogno di parlare la stessa lingua? E se per disintossicarsi dalla paura l’amicizia fosse la medicina migliore? Un romanzo corale scritto con passione e grazia, che attraverso le vive voci di una volpe, di un ragazzino e della stessa Nube, rinnova la memoria di uno più traumatici eventi della storia europea contemporanea.
Cristina Marconi
A Londra con Virginia Woolf
A Virginia Woolf i medici raccomandarono senza mezzi termini di stare lontana da Londra. Troppo sensibile la scrittrice, troppo animata la città: due elementi che, combinati, non potevano che gravare su una psiche già infragilita da lutti e dolori. Eppure per tutta la vita la Woolf racconterà l’entusiasmo elettrizzante di una passeggiata fatta con la scusa di comprare una matita, i suoni perduti di Orlando che pattina con la sua principessa russa sul Tamigi gelato dei secoli passati, la distanza siderale tra la vecchia Kensington dell’infanzia vittoriana e la nuova Bloomsbury dove lei, i suoi fratelli e i loro amici intellettuali hanno dato vita a uno dei più famosi circoli del Novecento. A Londra con Virginia Woolf accompagna il lettore attraverso luoghi in cui la scrittrice ha vissuto e quelli che ha descritto. I luoghi che lei ci ha insegnato a guardare con gli occhi rivolti al cielo e sensi accesi di chi si prepara a fare il più bel viaggio della vita.
Katja Centomo
La fune d’acciaio
Nel villaggio di Baravex non ci abita più nessuno. Sul finire della Seconda guerra mondiale brulicava di bambini, e le famiglie, povere e numerose, cooperavano per riprendere a vivere, sfruttando tutto quello che la montagna era in grado di offrire. Oggi, quando tre ragazzini piantano la tenda tra i ruderi circondati dalle foreste di larici, il silenzio è disturbato unicamente dal rumore del torrente. Come muto testimone di quel passato, è rimasta soltanto l’antica fune d’acciaio per il trasporto della legna. Sono più di settant’anni che sul cavo teso nel vuoto pesa il carico di una storia terribile. E il muto testimone decide di parlare…
Giusi Parisi
Baghdad Rock
Sally ha quattordici anni e vive a Baghdad. La sua famiglia è di fede islamica e suo nonno è fortemente tradizionalista, ma lei veste all’occidentale, adora il rock e si dichiara una «ragazza non appartenente». La passione per la musica le vibra dentro e riempie il suo mondo, e quando il suo amico Moosa le offre la possibilità di suonare una batteria e di creare una band Sally ne è entusiasta. Sa, però, che le persone che ha intorno non le permetterebbero mai e poi mai di seguire questo sogno, e se scoprissero che suona nascosta in un magazzino con dei ragazzi le conseguenze per lei sarebbero gravissime. Ma la sua bravura non può restare nascosta, e presto, proprio a causa del suo talento, Sally vedrà il suo futuro messo a repentaglio e dovrà lottare con tutta se stessa per affermare il diritto a essere libera, a essere quella che è.
Lia Levi
Ognuno accanto alla sua notte
Roma nel periodo delle leggi razziali. Uno scrittore di teatro costretto a nascondersi all’ombra di un “prestanome”; una coppia di giovanissimi, Colomba nella schiera delle vittime designate e Ferruccio figlio di un persecutore, che riesce a strappare dal buio una notte d’amore; un padre e un figlio a duro confronto sul ruolo di una classe dirigente non all’altezza di proteggere il proprio gregge… Tre vicende diverse se pur collegate, in cui Storia e Destino intrecciano il loro enigmatico gioco. Una cornice iniziale, ambientata in una villa toscana nell’epoca contemporanea, tenta di sfiorare il tasto della Memoria nelle sue risonanze fra le generazioni dell’oggi. Un libro emozionante e potente che riesce a coinvolgere e scuotere a fondo il lettore.
Adriana Pannitteri
La forza delle donne
Maria Grazia è un’adolescente siciliana che sogna di fare la giornalista e la scrittrice. Dal suo incontro con Veronica, la mamma di Giulietta tragicamente uccisa dal suo compagno, nasce un racconto delicato e drammatico allo stesso tempo. Quella con Veronica diventa un’amicizia singolare tra una ragazza piena di curiosità e di interrogativi sulla vita e una donna adulta spezzata dalla sofferenza ma estremamente coraggiosa. Solo la forza e la determinazione consentono a Veronica di affrontare la perdita di sua figlia e di assumersi le responsabilità di nonna e di mamma allo stesso tempo. Deve infatti accudire la nipotina di soli 4 anni accompagnandola nel dolore ma anche nella speranza di poter lottare per un futuro nel quale le donne possano essere libere di scegliere senza subire violenze. Il libro fotografa quell’età di mezzo che è l’adolescenza con tutte le sue contraddizioni e le paure, gli amori, l’importanza dell’amicizia e i sogni che non devono mai morire.
Luca Azzolini
Il sangue della lupa
Molti secoli fa, ottocento anni prima della nascita di Cristo, le Terre dei Trenta sono stremate da una lunga siccità. Il Lazio arde, i campi hanno smesso di dare frutti, e i villaggi mormorano. La colpa è soltanto di re Numitor. Il sovrano di Alba Longa e della Lega dei Trenta è un vecchio a cui gli Dei si rifiutano di parlare, sordi davanti a ogni sua supplica. Per questo è stato convocato d’urgenza un consiglio dei popoli albani. Se Numitor sarà dichiarato indegno di regnare, a succedergli dovranno essere i suoi giovani nipoti: due gemelli tanto diversi tra loro quanto legati da un affetto autentico e senza precedenti. Enitos, forte e impulsivo, appassionato, istintivo, e Yemos, riflessivo e cauto, ma capace di profonde intuizioni. Nonostante la giovane età, potrebbe essere giunto per loro il momento di salire al trono. Non sono però i soli ad attendere con trepidazione il giudizio degli Dei. Nel tempio abitato dalla Dea Vesta e dalle sue sacerdotesse, una di loro, la tormentata Ilia – figlia di Amulius, fratello minore di re Numitor – ha il cuore dilaniato da una profonda passione e da un terribile senso di colpa. Teme di essersi macchiata di un peccato che l’ha resa indegna agli occhi di Vesta. Mentre gli Dei giocano con le vite e i troni dei mortali, nella vicina Velia, un’altra delle trenta città della Lega Albana, un nuovo gruppo di giovani è pronto per affrontare i Lupercalia: sei mesi da trascorrere nei boschi, al termine dei quali o torneranno uomini, o non torneranno affatto. Tra loro c’è Wiros, un orfano gracile e solitario, che osserva con timore la selva in cui dovrà vivere. Pare sia infestata da una divinità crudele e selvaggia che è stata bandita da tutti gli altri Dei. Rumia, la Madre dei Lupi. In contemporanea con la serie evento di Matteo Rovere in onda su Sky, Il sangue della Lupa è il primo volume della trilogia “Romulus”.
Angela Iantosca
Gli eroi di Leucolizia
L’antimafia è un esercizio quotidiano, fatto di scelte, di memoria, di impegno. Un esercizio che implica anche la narrazione, perché è importante ricordare sempre che ci sono state e ci sono persone che hanno avuto e hanno la forza di sacrificare le proprie vite in nome della giustizia, della legalità e del fresco profumo di libertà. Li chiamano eroi dell’antimafia: uomini e donne che hanno fatto il proprio dovere e che noi, ogni giorno, dobbiamo ricordare e onorare attraverso le nostre scelte e le nostre azioni. Anche raccontando ai più piccoli chi erano, cosa hanno fatto, come hanno tentato quotidianamente di rendere più pulita la Terra sulla quale viviamo. Come farlo con i bambini se non attraverso le favole? Nel libro sono sette le storie narrate. Ad aprire la narrazione Gaetano Saffioti che, testimone vivo del nostro tempo, diventa la voce narrante delle favole successive in cui si raccontano Don Pino Puglisi, Annalisa Durante, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Giancarlo Siani, Peppino Impastato, Don Peppe Diana. Una agiografia laica, in cui gli eroi diventano alberi di pace e speranza, poeti e innocenti abitanti di “Leucolizia. che fa rima con liquerizia, ma che liquerizia non è”.
Tea Ranno
Terramarina
È la sera della vigilia di Natale e Agata, che in paese tutti chiamano la Tabbacchera, guarda il suo borgo dall’alto: è un pugno di case arroccate sul mare che lei da qualche tempo s’è presa il compito di guidare. Ma stasera sul cuore della sindaca è scesa una coltre nera di tristezza e “Lassitimi sula!” ha risposto agli inviti calorosi di quella cricca di amici che è ormai diventata la sua famiglia: è il suo quarto Natale senza il marito Costanzo, che oggi le manca più che mai e non è il solo a mancarle: c’è infatti un certo maresciallo di Torino che, da quando ha lasciato la Sicilia, si è fatto largo tra i suoi pensieri. A irrompere nella vigilia solitaria di Agata è Don Bruno, il parroco del paese, con un fagotto tra le braccia: è una creatura che avrà sì e no qualche ora, che ha trovato abbandonata al freddo, a un angolo di strada. Sola, livida e affamata, ma urlante e viva. Dall’istante in cui Luce – come verrà battezzata dal gruppo di amici che subito si stringe attorno alla bimba – entra in casa Tabbacchera, il dolore di Agata si cambia in gioia e il Natale di tutta quella stramba e generosa famiglia si trasforma in una giostra. Di risate, lacrime e amurusanze, ma anche di paure e dubbi: chi è la donna che è stata capace di abbandonare il sangue del suo sangue? Starà bene o le sarà successo qualcosa? Cosa fare di quella picciridda?
Antonio Ferrara
Sangue chiama sangue
Un ragazzo prigioniero in casa condannato da una barbara tradizione, vecchia di centinaia di anni, a diventare vittima sacrificale. Un’insegnante costretta a dargli lezioni a casa perché, se il ragazzo uscisse, verrebbe ammazzato. La vendetta insaziabile di una faida famigliare, il sangue versato che chiede altro sangue, in una terribile catena infinita. Forse un evento imprevisto e formidabile spezzerà questa catena. Ma forse nemmeno quell’evento basterà.
Cristiano Caccamo
Chiedimi la luna
Aibek appartiene a una famiglia che, di generazione in generazione, si tramanda un lavoro di grande sapienza e abilità: accendere e spegnere la luna. Un compito scrupoloso, fatto di centimetri, per spostare con uno spazzolone granelli di luce sull’esatta porzione da illuminare. Ci vogliono tanta precisione e dedizione, perché è un mestiere solitario, lassù in mezzo all’universo. Quando il padre si ritira, tocca ad Aibek diventare l’artefice di quella magia. Ma la luna è fatta anche di un’ombra scura e il ragazzo non resiste alla tentazione di esplorare quel territorio, ignoto e minaccioso. È così che tutto cambierà. Improvvisamente lui si troverà sulla terra, la “palla bluastra” che ha sempre guardato con curiosità da lassù. Smarrito e spaventato, Aibek vivrà l’avventura di un mondo sconosciuto, senza comprendere lo scorrere del tempo, la pioggia, gli alberi, le strade, gli animali… e l’amore. Sarà Adhara a guidarlo nel caos insensato della vita sulla terra, con la sua forza e la sua fragilità di giovane donna. E Aibek troverà nelle emozioni dell’amore la piena consapevolezza di sé e del suo destino.
Nicoletta Bortolotti
Disegnavo pappagalli verdi alla fermata del metrò
Ahmed Malis, un ragazzo di origine egiziana, figlio di genitori immigrati a Milano negli anni Ottanta, ama disegnare ed è un vero prodigio autodidatta. La sua famiglia, però, non ha abbastanza disponibilità economica per mandarlo all’accademia d’arte e sogna per lui un futuro solido, non certo da artista. Ahmed frequenta insieme ai suoi fratelli il centro di aggregazione giovanile CDE Creta, molto attivo nel quartiere milanese del Giambellino. Proprio qui, grazie all’iniziativa di un educatore che più di tutto vuole dare una chance a questi adolescenti spesso allo sbando, Ahmed riesce a pubblicare i suoi disegni sul Corriere.it e a realizzare il suo sogno.
Dacia Maraini
Trio. Storia di due amiche, un uomo e la peste di Messina.
Sicilia. Anno del Signore 1743. Mentre l’isola è flagellata da un’epidemia di peste che riempie le strade di miseria e morte, Agata e Annuzza tengono viva la loro amicizia a distanza, in punta di penna. Si conoscono da quando, ancora bambine, in convento hanno imparato da suor Mendola l’arte del ricamo. Una ricca e l’altra povera, unite dalla passione comune per i libri – merce rara e poco adatta all’educazione femminile – ora sono due donne: Agata è moglie e madre, Annuzza invece non ha ancora scelto il proprio destino, perché il suo cuore appartiene a Girolamo, il marito dell’amica. Ma gelosia e possesso non guasteranno il sentimento puro e tenace che le lega. Quando tutto crolla, è l’amicizia dalle radici profonde che ci dà il coraggio di ricostruire.
Catena Fiorello Galeano
Cinque donne e un arancino
Dopo l’improvvisa scomparsa del marito, Rosa decide di lasciare Milano per tornare nella sua Sicilia, nel villaggio di origine di Melia. Qui ben presto intuisce che serve una sferzata di energia per scuotere le persone dal loro placido tran tran, magari portando turisti in quello sperduto paesino. Con l’aiuto di quattro nuove amiche di età molto diverse, Rosa sogna di aprire il Regno degli Arancini, una rosticceria dove far gustare i migliori prodotti della sua terra. Ma tra ostacoli, intrighi e amori tormentati, il cammino si fa sempre più impervio, se non fosse per l’intervento quasi magico di Octavia, giornalista americana in vacanza, che si innamora di quel luogo profumato e accogliente, finendo per trasportare le cinque amiche fino alla scintillante New York…
Ludovica Nasti
Diario Geniale
Una ragazza come le altre, che gioca a calcio e tifa Napoli, che adora Millie Bobby Brown, va alle feste, studia e si diverte. Ma ogni tanto Ludovica indossa il mantello da super eroina per volare a prendersi il suo sogno. Quello di diventare un’attrice. Un diario illustrato pieno di fotografie che ci portano sul set con lei, tra le lezioni di napoletano antico e gli allenamenti, sperando un giorno di poter incontrare Sofia Loren e Lorenzo Insigne. Il racconto sincero di una piccola donna che ha già incontrato un nemico, la malattia, ed è riuscita a sconfiggerlo. Perché la storia di Ludovica è l’avventura della ragazza che tutti vorrebbero diventare. La ragazza che crede nei suoi sogni e vive ogni giorno per realizzarli.