Antonio Ferrara
Coraggioso e Giusto
Nel 2013 Gino Bartali è stato dichiarato Giusto tra le Nazioni, il più alto riconoscimento dello stato di Israele per i non ebrei. La storia di un campione dello sport e di un coraggioso eroe che ha rischiato la vita per salvare chi veniva ingiustamente perseguitato. La storia di un uomo che ha mostrato che in certi momenti non si può restare indifferenti, bisogna mettersi in gioco, bisogna scegliere, bisogna fare la cosa giusta.
Ritanna Armeni
Il secondo piano
“In un convento francescano di periferia, tra i profumi del giardino e un nuovo quartiere in costruzione, suor Ignazia e le sue sorelle si trovano nella surreale situazione di ospitare al piano terra un’infermeria tedesca e al secondo alcune famiglie sfuggite per miracolo al rastrellamento del Ghetto. A separarli, solo una scala e l’audacia mite di chi non esita a mettersi in gioco fino in fondo. Roma, nell’ultimo anno di guerra, non è «città aperta». I tedeschi, a un passo dalla sconfitta, la stringono in una morsa sempre più spietata, gli alleati stentano ad arrivare, i romani combattono pagando con il sangue ogni atto di ribellione. In una città distrutta dalla fame, dalle bombe, dal terrore, gli ebrei vengono perseguitati, deportati, uccisi, come il più pericoloso e truce dei nemici. E la Chiesa? Mentre in Vaticano si tratta in segreto la resa nazista e il pontefice sceglie, più o meno apertamente, la via della cautela, i luoghi sacri si aprono ad accogliere – sfidando le regole e perfino alcuni comandamenti – chi ne ha bisogno.
Lia Levi
Una bambina e basta
Una bambina e basta è un racconto sull’identità e sui limiti dell’identità minacciata. Se la forza dell’abitudine fa sì che la protagonista, a guerra terminata, continui a definirsi una bambina ebrea, la madre con forza vitale e irriverente la corregge. Lia Levi racconta una storia nella quale è possibile immedesimarsi con estrema facilità, creando una sinergia corale tra autrice, protagonista e lettori.
Giusi Parisi
Bullo, per sempre?
Un bullo può davvero cambiare o resterà per sempre prigioniero del proprio passato? Alessandro è cambiato. Era un bullo, temuto dai compagni di scuola e nemico degli insegnanti. Ora inizia la terza media con serenità e buoni propositi. Le cose, però, iniziano ad andare male molto presto: il padre viene arrestato, il fratello entra in combutta con un ladro per fare soldi facili e Alessandro è coperto di vergogna, e prova una rabbia che riversa ingiustamente sugli altri. Possibile che non riesca a prendere le distanze dal proprio passato? Che debba vivere condizionato dagli errori del padre? Che agli occhi degli altri sia per sempre un bullo? Un libro di narrativa per ragazzi dagli 11 anni, atteso seguito di “Io, bullo – Da una storia vera”, di Giusi Parisi. Un aiuto per ragazzi, genitori ed insegnanti per affrontare un argomento difficile e spinoso come il bullismo. Età di lettura: da 11 anni.
Antonio Ferrara
L’intruso
Nuccio a volte pensa di essersi abituato ai soprusi di Marcello. Ma un giorno, all’ennesima aggressione di quel ragazzo violento, reagisce. Nuccio non ha mai chiesto aiuto ai suoi genitori, contro il bullo. E come poteva? È lui che deve proteggere i suoi genitori. E siccome è un ragazzo, sbaglia. Ma sarà questo errore a gettare una nuova luce nella vita della famiglia. Una luce su cui incombe però un’ombra nera, inquietante… Una storia sulla complessità della vita, su come nel male sia spesso nascosto il bene e viceversa.
Fabia Mustica
L’amico diverso
L’adolescenza, la scuola e le scoperte di ogni giorno, ma anche la discriminazione, l’odio, la paura. Sono queste le sfide che Faruq, sedicenne di origini africane, deve affrontare ogni giorno nel liceo che frequenta a Catania, dove vive con la sua famiglia. Preso di mira da un gruppo di bulli, Faruq attraverserà un percorso difficilissimo, aggravato ulteriormente dall’arrivo della pandemia, in grado però di insegnargli l’accettazione di sé, l’empatia e la pietà. Dalla prefazione dell’autrice: “Spesso la diversità è quella scintilla che fa scattare tra i giovani il fenomeno del bullismo (basta un difetto fisico, anche piccolissimo, un abbigliamento non convenzionale, il colore della pelle o addirittura se sei semplicemente educato o timido). Ho deciso di collocare storicamente questo libro-fumetto nel periodo della pandemia perché ho voluto rimarcare come, di fronte a certi eventi straordinari della vita, quale la diffusione di un terribile virus, la “diversità” diventa marginale e anzi può costituire un valore aggiunto”. Età di lettura: da 11 anni.
Daniele Aristarco
Il giardino dei giusti
Jack La Manna è un attore comico di successo. Sta per andare in onda con il suo show televisivo quando un messaggio inaspettato lo spinge a lasciare gli Stati Uniti e a volare oltreoceano, alla ricerca delle tessere di un mosaico di storie, intrecciate a quella della sua famiglia. Scoprirà che negli anni ’40 del Novecento l’Europa era immersa in una notte assoluta che sembrava non dover finire mai. Eppure, in quell’oscurità, migliaia di piccole luci si accesero. Erano i Giusti tra le Nazioni, uomini e donne non ebrei che durante la Shoah salvarono donne e uomini ebrei rischiando la propria vita, senza trarne alcun vantaggio personale. Presto, però, l’indagine si rivelerà molto pericolosa, perché per ogni uomo giusto che merita di essere ricordato, molti ingiusti vogliono essere dimenticati. E saranno pronti a intralciare la ricerca di Jack, con ogni mezzo.
Nicoletta Bortolotti
La bugia che salvò il mondo
Amos non sa mentire. Cloe inventa bugie continuamente. Amos è figlio di un professore ebreo, Cloe è figlia di un maestro elementare, iscritto al partito fascista, che caccia Amos dalla sua classe proprio in quanto ebreo. Nel 1938, a Roma, i due si incontrano regolarmente sulle rive del Tevere per chiacchierare e pescare. L’ospedale Fatebenefratelli è “il Castello” e il primario Giovanni Borromeo è il “Re”, che nel 1943, quando le SS rastrellarono il ghetto, salverà la vita agli ebrei ricoverati nell’ospedale, raccontando di una malattia (inesistente) da cui sarebbero stati affetti e spaventando perfino i nazisti. A volta la storia è una meravigliosa bugia
Nicoletta Bortolotti
Oskar Schindler il giusto
Sette sono i rami dell’albero della vita
L’incredibile avventura di Oskar Schindler. L’uomo che diventò amico dei nazisti per combattere il nazismo. Il ricco industriale che comprò la vita di migliaia di ebrei, per strapparli alle camere a gas. L’eroe che non perse la speranza, perché era la loro unica speranza.
Sette sono i luoghi in cui si è svolta l’epica avventura di Oskar Schindler, l’uomo che a Cracovia, durante la Seconda guerra mondiale, diede rifugio nella sua fabbrica di stoviglie a migliaia di ebrei. Iscritto al partito nazista, conquistò il cuore nero del male solo per stritolarlo: diventò amico dei più alti funzionari delle SS, corrompendoli con regali lussuosi per comprare la vita dei suoi operai; si guadagnò la fiducia del boia Amon Goth, il sanguinario responsabile del campo di lavoro di Plaszéw; rischiò il tutto per tutto quando, verso la fine della guerra, trasferì la sua azienda in Cecoslovacchia e compilò una lista di 1100 nomi di dipendenti da strappare alle camere a gas. Nomi che non furono vento, ma vita e racconto.
Nicoletta Bortolotti
Exodus
L’11 luglio 1947 Ariel e Daniel, orfani sopravvissuti ai campi di sterminio, s’imbarcano con Ben, la madre incinta e Milly, un’anziana insegnante con un cane ma senza cognome, insieme a oltre 4500 profughi ebrei, senza più casa, famiglia e lacrime. L’Exodus è un vecchio piroscafo capitanato da Yossi Hamburger «Harel» ed è diretto verso la Terra Promessa. Ma a poche miglia dalla costa la nave viene attaccata in un piratesco arrembaggio proprio da coloro che hanno combattuto i nazisti: gli inglesi. Daniel, Ariel e tutti gli altri passeggeri resistono, ma non appena gli inglesi cominciano a sparare, il capitano non può far altro che arrendersi. Sarà la fine di ogni speranza? Un libro di narrativa per ragazzi dai 12 anni di Nicoletta Bortolotti, autrice di “In piedi nella neve”, “La bugia che salvò il mondo” e “Oskar Schindler il Giusto”. Un romanzo, ispirato a una storia vera, che racconta alle giovani generazioni la tragedia dei sopravvissuti alla Shoah e l’epica traversata sull’Exodus verso la Terra Promessa.
Edith Bruck
Lettera alla madre
Scritto all’indomani della morte di Primo Levi, Lettera alla madre è un “dialogo in forma di soliloquio” in cui, accanto a temi cruciali per l’opera di Edith Bruck, quali il racconto del trauma vissuto in prima persona nei campi di concentramento dell’Europa Centrale, la propria diaspora famigliare e il dramma storico della Shoah, l’autrice affronta, attraverso una prospettiva intima, la contrapposizione tra fede religiosa e laicità e propone una profonda riflessione su cosa significhi per un superstite dell’Olocausto avere la responsabilità di esserne testimone. Il confronto serrato e a tratti impietoso con la figura della madre, ebrea ungherese saldamente ancorata alle tradizioni, diventa il luogo per la rievocazione di un’infanzia sospesa tra ricordi e fantasmi, per un’analisi delle proprie scelte e per una interrogazione di sé e del proprio valore testimoniale.
Edith Bruck
Il pane perduto
Per non dimenticare e per non far dimenticare, Edith Bruck, a sessant’anni dal suo primo libro, sorvola sulle ali della memoria eterna i propri passi, scalza e felice con poco come durante l’infanzia, con zoccoli di legno per le quattro stagioni, sul suolo della Polonia di Auschwitz e nella Germania seminata di campi di concentramento. Miracolosamente sopravvissuta con il sostegno della sorella più grande Judit, ricomincia l’odissea. Il tentativo di vivere, ma dove, come, con chi? Dietro di sé vite bruciate, comprese quelle dei genitori, davanti a sé macerie reali ed emotive. Il mondo le appare estraneo, l’accoglienza e l’ascolto pari a zero, e decide di fuggire verso un altrove. Che fare con la propria salvezza? Bruck racconta la sensazione di estraneità rispetto ai suoi stessi familiari che non hanno fatto esperienza del lager, il tentativo di insediarsi in Israele e lì di inventarsi una vita tutta nuova, le fughe, le tournée in giro per l’Europa al seguito di un corpo di ballo composto di esuli, l’approdo in Italia e la direzione di un centro estetico frequentato dalla “Roma bene” degli anni Cinquanta, infine l’incontro fondamentale con il compagno di una vita, il poeta e regista Nelo Risi, un sodalizio artistico e sentimentale che durerà oltre sessant’anni. Fino a giungere all’oggi, a una serie di riflessioni preziosissime sui pericoli dell’attuale ondata xenofoba, e a una spiazzante lettera finale a Dio, in cui Bruck mostra senza reticenze i suoi dubbi, le sue speranze e il suo desiderio ancora intatto di tramandare alle generazioni future un capitolo di storia del Novecento da raccontare ancora e ancora.
Edith Bruck
Signora Auschwitz. Il dono della parola
Una riflessione sulla necessità e il dolore di testimoniare l’orrore dell’Olocausto.
“Un’impacciata studentessa rivolgendomi una domanda mi chiamò ‘Signora Auschwitz’. Luogo che abitava il mio corpo e che mi sentivo anche addosso, come una camicia di forza sempre più stretta, che negli ultimi due anni mi stava letteralmente soffocando, senza che fossi capace di liberarmene.” Ha inizio così il viaggio negli oscuri tormenti dell’anima di una “sopravvissuta”, destinata a dibattersi tra i lacci di una memoria cui non si scappa e il desiderio di liberarsi del peso insopportabile di un passato che la inchioda nel ruolo di “testimone”. Obbligata a rendere conto di un orrore che non si lascia raccontare e rinnova il sentimento di una perdita irreparabile, la “sopravvissuta” non può andare “oltre” e ritrovare una serena normalità, è costretta ogni volta a ricominciare da capo. Eppure al destino non si sfugge e “il dono della parola” è anche il suo eterno tormento. Il dovere di non dimenticare si capovolge nella condanna a ricordare e soffrire e il desiderio di fuga riaccende un insopprimibile senso di colpa. Come se il silenzio sottintendesse un vergognoso tradimento. Un racconto sul dolore della memoria, sulla distanza che lenisce, sull’indifferenza degli altri, sulla disperazione di fronte all’incredulità, sull’eroismo necessario per raccontare l’orrore che si è vissuto. “Chi ha Auschwitz come coinquilino devastatore dentro di sé, scrivendone e parlandone non lo partorirà mai.”
Antonello Capurso
La piuma del ghetto
Leone Èfrati è stato un campione del pugilato italiano. Un peso piuma di grande cuore e temperamento. Nel 1938 sfiora il titolo mondiale negli Stati Uniti, mentre in patria viene cancellato dagli annuari sportivi fascisti e dai giornali. Rimosso perché ebreo. Restare in America sarebbe la scelta più sicura, ma dopo la promulgazione delle leggi razziali decide di tornare a Roma per essere vicino alla moglie Ester e alla famiglia. Ed è in Italia che viene tradito e consegnato ai nazisti. Lo deportano ad Auschwitz e poi a Ebensee/Mauthausen, dove una squadra di kapò e di SS lo massacra di botte per aver difeso il fratello. Nel 1947 sarà un bambino a rendergli per primo giustizia. Romoletto, dieci anni, il figlio di Leone.
Eliselle
Il collegio
Un romanzo ambientato durante la Seconda guerra mondiale che affronta tematiche come le leggi razziali, la lotta delle donne, la Liberazione. Una storia di coraggio, amore, amicizia e Resistenza.
Anna ha dodici anni e un carattere impetuoso. La sua numerosa famiglia è stata divisa dalla guerra, e quando i bombardamenti del 1944 colpiscono la sua casa deve spostarsi in un edificio per sfollati, il Vecchio Collegio, una villa ottocentesca ormai lontana dai fasti dell’epoca. Qui stringe amicizia con Gabriella, una bambina che dice di vedere le anime dei morti, e si scontra con Carlo, capo di una banda di ragazzini. Un giorno, Anna e Gabriella, spinte dalla curiosità, decidono di esplorare la soffitta del vecchio edificio. Dopo averne forzato la porta chiusa a chiave, scoprono che una famiglia ebrea si nasconde tra quelle stanze. Così, quando un reparto di SS irromperà nella cornice un tempo idilliaca del Collegio, Anna, per salvare i suoi nuovi amici, dovrà affrontare con coraggio e amore una sfida pericolosa.
Antonio Ferrara
La guerra di Becky
1943: la piccola Becky vive a Milano ma è costretta a trasferirsi con la sua famiglia sul lago Maggiore, dove il padre ha un albergo, perché la città non è più sicura. Nell’albergo vivono anche altre famiglie di ebrei fuggiti e Becky, con la compagnia di un cane, fa subito amicizia con gli altri ragazzi, in particolare con Johnny, solare e ottimista. L’incubo della guerra sembra tramontato quando l’8 settembre la radio annuncia l’armistizio. Allora un gruppo di soldati nazisti prende possesso dell’albergo, imprigionando Becky, con la sua e le altre famiglie, in una stanza. È solo l’inizio di una terribile tragedia che segnerà per sempre il lago Maggiore: la prima strage di ebrei in Italia. Tratto da una storia purtroppo vera.
Lia Levi
Insieme con la vostra famiglia
Era un sabato, pioveva, nella notte si erano sentiti degli spari nel quartiere ebraico di Roma. Meglio non uscire, aspettare di capire cos’era successo. È stato così che in quel 16 ottobre del 1943 più di mille ebrei sono caduti nella rete della spietata razzia per mano dei soldati tedeschi. Sentir parlare di mille persone strappate con violenza dalla loro casa e destinate a un’ignota sorte è fattore di grande sofferenza ma non è sufficiente. Per forza di cose, non può che essere vissuto come in un unico corpo di dolore. Le singole persone con le loro singole vite non trovano spazio per affiorare. Poveri o ricchi, bambini, giovani, vecchi, coraggiosi o apatici, preparati o sprovveduti, sono questi, uno per uno, a formare le migliaia di esseri umani rimasti vittime di quel “male assoluto”. E forse, oltre all’incontro con i pochi magnifici testimoni sopravvissuti, è la letteratura, insieme alle altre forme creative, la sola in grado di carpire queste diversificazioni. Ecco il motivo per cui la casa editrice E/O nell’ottantesimo anniversario della razzia tedesca del ghetto di Roma ha preso l’iniziativa, come simbolo di partecipazione, di enucleare dai romanzi della scrittrice- testimone Lia Levi quei fermo immagine dove il Sedici Ottobre compare nella sua centralità. Giulio lo scrittore, Lucilla la malata, Ferruccio e Colomba gli innamorati, Elisa la cameriera, Corrado e Graziano gli adolescenti ribelli, Corinna la fragile, possono in qualche modo aiutarci a entrare in sintonia con quella somma di vite che ci gridano “io sono esistito!
Lia Levi
Tutto quello che non avevo capito
Una bambina e basta cresce
Roma è stata appena liberata dalle truppe americane, Lia ha tredici anni e, insieme alla sua famiglia, affronta il tentativo di ritornare a una vita normale, ma tutto è da ricostruire: la vecchia casa che non sembra più la stessa, gli esami da recuperare, le lezioni noiose dal rabbino, le amicizie di un tempo che si sfaldano e quelle nuove che nascono nel quartiere, il cuore che batte per qualcuno che non si conosce ancora… E, in sottofondo, il rumore di un Paese che è irrequieto e affamato quanto la Lia adolescente che si batte con coraggio e passione per rivendicare gli ideali di democrazia e libertà.
Lia Levi
Dal pianto al sorriso
È l’aprile del 2021 quando Lia Levi ritrova per caso questo breve romanzo, più di settant’anni dopo averlo scritto. Era sepolto nel cassetto della sua scrivania, venticinque fogli di carta ingiallita dimenticati nel risvolto del diario della madre: il primo libro scritto da Lia quando aveva solo dodici anni, durante la guerra. È ambientato nel periodo delle Leggi razziali fasciste e dell’occupazione nazista, e protagonista è una famiglia ebrea. Non si tratta però della famiglia della scrittrice, bensì di personaggi inventati: ci sono una mamma e un papà, c’è Marcella, la giudiziosa figlia maggiore, e c’è il fratellino Bobi, che è tutto il suo contrario. Ha già un titolo: “Dal pianto al sorriso”. Il testo originario viene qui riprodotto fedelmente, come prezioso documento storico, accompagnato da un’introduzione dell’autrice e da un dialogo immaginario tra la Lia di oggi e la Lia ragazzina di tanti anni fa.
Lia Levi
Il giorno della memoria raccontato ai miei nipoti
Un libro pieno di saggezza e di amore, che tutti i ragazzi dovrebbero leggere.
In un dialogo fatto di domande, curiosità e riflessioni, Lia Levi racconta il significato del Giorno della Memoria. Attraverso le date della Storia, a partire dal 27 gennaio 1945, ripercorre la sua infanzia segnata dalle Leggi razziali e dall’occupazione nazista. Ma lo fa in modo speciale, rivolgendosi ai suoi nipoti e a tutti i giovani lettori che negli anni ha incontrato nelle scuole d’Italia e che le hanno posto migliaia di domande.
Lia Levi
Una bambina e basta raccontanta agli altri bambini e basta
A venticinque anni dalla prima pubblicazione di Una bambina e basta (Edizioni e/o, 1994), Lia Levi ripercorre la sua storia al tempo delle leggi razziali e ne fa dono ai bambini di oggi. Lia ha appena finito la prima elementare, quando la mamma le dice che a settembre non potrà più tornare in classe. Mussolini, che comanda su tutti, non vuole più i bambini ebrei nelle scuole. In realtà non vuole gli ebrei a Torino, dove Lia abita con la famiglia, né a Milano e nemmeno a Roma. Non li vuole da nessuna parte. Con le valigie sempre in mano, i perché nella testa di Lia crescono ogni giorno. Perché il papà ha perso il lavoro? Cosa importa a Mussolini se alcuni bambini vanno a scuola e altri no? Perché la tata Maria non può più stare con loro? Perché non può essere solo una bambina, una bambina e basta?
Lia Levi
Questa sera è già domani
“Quella storia del troppo piccolo o troppo grande è una scusa, solo una scusa, cerchiamo di essere almeno sinceri con noi stessi. Forse essere ebreo è questo. Tu li cerchi e fuggi, loro ti accettano e ti cacciano”. A ottant’anni dalla promulgazione delle leggi razziali, Lia Levi ritorna con un romanzo ispirato a una storia vera: la vita di Luciano, l’amatissimo marito. Una vicenda di disperazione e coraggio realmente accaduta, ma completamente reinventata, che attraverso il filtro delle misteriose pieghe dell’anima ci riporta a un tragico recente passa
Lia Levi
Ognuno accanto alla sua notte
Roma nel periodo delle leggi razziali. Uno scrittore di teatro costretto a nascondersi all’ombra di un “prestanome”; una coppia di giovanissimi, Colomba nella schiera delle vittime designate e Ferruccio figlio di un persecutore, che riesce a strappare dal buio una notte d’amore; un padre e un figlio a duro confronto sul ruolo di una classe dirigente non all’altezza di proteggere il proprio gregge… Tre vicende diverse se pur collegate, in cui Storia e Destino intrecciano il loro enigmatico gioco. Una cornice iniziale, ambientata in una villa toscana nell’epoca contemporanea, tenta di sfiorare il tasto della Memoria nelle sue risonanze fra le generazioni dell’oggi. Un libro emozionante e potente che riesce a coinvolgere e scuotere a fondo il lettore.
Dacia Maraini
Vita mia
In una cronaca vivida, dolorosa, commista a pagine di speranza, di incredulo stupore, attraverso gli occhi di una bambina ripercorriamo i lunghi mesi della prigionia di Dacia e dei Maraini nel campo giapponese.
È il 1943, Dacia Maraini ha sette anni e vive in Giappone con i genitori e le sorelline Toni e Yuki. Suo padre, Fosco, insegna all’università di Kyoto, sua madre, Topazia Alliata, è felicemente integrata nel tessuto della città. Il sogno è la pace, si pensa che la guerra finirà presto. Tutto precipita, invece, quando Fosco e Topazia decidono di non giurare fedeltà al governo nazifascista della Repubblica di Salò. La coppia e le figlie vengono portate in un campo di concentramento destinato ai traditori della patria. Per la famiglia Maraini iniziano gli anni più difficili della loro esistenza: con pochi grammi di riso al giorno, tra fame, malattie, attesa, gelo e vessazioni, dovranno imparare a sopravvivere rinchiusi in un luogo ostile insieme ad altri prigionieri. Una delle voci più importanti della nostra narrativa torna in libreria con il suo libro più intimo, il racconto di un tempo terribile tenuto chiuso per decenni in un cassetto della memoria. In una cronaca vivida, dolorosa, commista a pagine di speranza, di incredulo stupore, attraverso gli occhi di una bambina ripercorriamo i lunghi mesi della prigionia di Dacia e dei Maraini nel campo giapponese. Per non dimenticare gli orrori del Novecento, e per celebrare il coraggio, la fedeltà alle idee, il rifiuto del razzismo di una famiglia che ha lasciato il segno nella Storia, e di chi come loro ha lottato per la libertà di tutti.
Dacia Maraini
Il treno dell’ultima notte
Emanuele è un bambino ribelle e pieno di vita che vuole costruirsi un paio di ali per volare come gli uccelli. Emanuele ha sempre addosso un odore sottile di piedi sudati e ginocchia scortecciate, l'”odore dell’allegria”. Emanuele si arrampica sui ciliegi e si butta a capofitto in bicicletta giù per strade sterrate. Ma tutto ciò che resta di lui è un pugno di lettere, e un quaderno nascosto in un muro nel ghetto di Lodz. Per ritrovare le sue tracce, Amara, l’inseparabile amica d’infanzia, attraversa l’Europa del 1956 su un treno che si ferma a ogni stazione, ha i sedili decorati con centrini fatti a mano e puzza di capra bollita e sapone al permanganato. Amara visita sgomenta ciò che resta del girone infernale di Auschwitz-Birkenau, percorre le strade di Vienna alla ricerca di sopravvissuti, giunge a Budapest mentre scoppia la rivolta degli ungheresi, e trema con loro quando i colpi dei carri armati russi sventrano i palazzi. Nella sua avventura, e nei destini degli uomini e delle donne con cui si intreccia la sua vita, si rivela il senso della catastrofe e dell’abisso in cui è precipitato il Novecento, e insieme la speranza incoercibile di un mondo diverso.
Marilù Oliva
Biancaneve nel Novecento
Giovanni è un uomo affascinante, generoso e fallito. Candi è una donna bellissima che esagera con il turpiloquio, con l’alcol e con l’amore. E Bianca? È la loro unica figlia, che cresce nel disordinato appartamento della periferia bolognese, respirando un’aria densa di conflitti e di un’inspiegabile ostilità materna. Fin da piccola si rifugia nelle fiabe, dove le madri sono matrigne ma le bambine, alla fine, nel bosco riescono a salvarsi. Poi, negli anni, la strana linea di frattura che la divide da Candi diventa il filo teso su un abisso sempre pronto a inghiottirla. Bianca attraversa così i suoi primi vent’anni: la scuola e gli amori, la tragedia che pone fine alla sua infanzia e le passioni, tra cui quella per i libri, che la salveranno nell’adolescenza. Negli anni Novanta, infatti, l’eroina arriva in città come un flagello e Bianca sfiora l’autodistruzione: mentre sua madre si avvelena con l’alcol, lei presta orecchio al richiamo della droga. Perché, diverse sotto ogni aspetto, si somigliano solo nel disagio sottile con cui affrontano il mondo? È un desiderio di annullarsi che in realtà viene da lontano, da una tragedia vecchia di decenni e che pure sembra non volersi estinguere mai: è cominciata nel Sonderbau, il bordello del campo di concentramento di Buchenwald.
Daniela Palumbo / Liliana Segre
Fino a quando la mia stella brillerà
La sera in cui a Liliana viene detto che non potrà più andare a scuola, lei non sa nemmeno di essere ebrea. In poco tempo i giochi, le corse coi cavalli e i regali di suo papà diventano un ricordo e Liliana si ritrova prima emarginata, poi senza una casa, infine in fuga e arrestata.
Milano, 30 gennaio 1944: dal binario 21 della Stazione Centrale parte il treno diretto ad Auschwitz. Liliana Segre sarà l’unica bambina a fare ritorno. A tenerla in vita in quell’inferno di dolore sono il pensiero di suo padre, deportato come lei, e la speranza di ritrovarlo vivo.
Ogni sera nel campo cercava in cielo la sua stella. Poi ripeteva dentro di sé: finché io sarò viva, tu continuerai a brillare. Un viaggio nell’abisso da cui Liliana riemerge solo grazie all’amore per la vita.
Daniela Palumbo
Le valigie di Auschwitz
Un libro dedicato alla Shoah che racconta le leggi razziali dal punto di vista di 5 bambini ebrei, Jakob, Hannah, Carlo, Emeline e Dawid: la loro vita cambia improvvisamente, drammaticamente, con l’avvento delle leggi razziali che polverizzano i diritti civili degli ebrei. E’ il primo passo per renderli soli, poi il viaggio verso i lager con una valigia riempita in fretta. Nei campi di sterminio non sono più persone, diventano haftling, che in tedesco significa prigioniero, sono chiamati stucke (pezzi) e vengono marchiati con i numeri. L’haftling, se funziona va avanti, quando si rompe viene buttato via. E i bambini sono i primi a essere cancellati dalla follia nazista.
Daniela Palumbo
A un passo da un mondo perfetto
Germania, 1944. Iris ha undici anni, quando si trasferisce con la famiglia in un paese vicino a Berlino. Il padre è un capitano delle SS promosso a vicecomandante del campo di concentramento che sorge laggiù, mentre la madre è una donna autoritaria con una grande passione per i fiori. La nuova casa è bellissima, grande e circondata da un immenso giardino, di cui si prende cura un giardiniere. Di lui Iris sa ben poco, sa solo che è ebreo e che tutte le mattine arriva dal campo, per poí tornarci dopo il tramonto. A Iris è vietato rivolgergli la parola perché è pericoloso, ma la curiosità è più forte di lei. Comincia ad avvicinarsi di nascosto a quello sconosciuto con la testa rasata e la divisa a righe. Comincia anche a lasciargli piccoli regali nel capanno degli attrezzi, in un cassetto segreto, e lui ricambia con disegni abbozzati su un quaderno. Così, giorno dopo giorno, tra i due nasce un’amicizia clandestina fatta di gesti nascosti e occhiate fugaci, un’amicizia in grado di far crollare il muro invisibile che li separa e di capovolgere il mondo perfetto in cui Iris credeva di vivere.
Tea Ranno
Un Tram per la Vita
È il 16 ottobre 1943, nel ghetto di Roma un bambino di dodici anni vede la madre caricata su un camion dei tedeschi, la raggiunge, l’abbraccia, ma lei riesce a spingerlo via. Emanuele, questo il nome del bambino, si nasconde su un tram e inizia un viaggio che lo porterà, fermata dopo fermata, fino al capolinea. Racconta al bigliettaio di essere ebreo e chiede di essere protetto perché i tedeschi lo stanno cercando. L’autista del tram e poi altri dopo di lui aiuteranno Emanuele a restare vivo e al sicuro per tre giorni fino a quando non riuscirà a trovare suo padre. La penna di Tea Ranno racconta la storia commovente di uno degli ultimi testimoni sopravvissuti al rastrellamento nazista di Roma: Emanuele Di Porto.
Ivan Sciapeconi
40 cappotti e un bottone
Una storia luminosa, inedita e sorprendente. Una storia vera. Uno squarcio di ottimismo nell’orrore della Shoah, 40 ragazzi messi in salvo da un’intera cittadinanza. Questo libro è per loro, per i salvati e i salvatori, perché non siano mai dimenticati. Ma anche perché ancora oggi la normalità del loro eroismo ci commuove e ci sfida a non abbandonarci a facili paure e all’indifferenza.
Estate 1942. Alla stazione di Nonantola, in provincia di Modena, scendono quaranta ragazzi e bambini ebrei. Sono scappati dalla Germania nazista grazie all’organizzazione di Recha Freier e, con i loro accompagnatori, stanno cercando di arrivare in Palestina, ma la guerra li ha costretti a continui cambi di direzione: prima la Croazia, poi la Slovenia, ora l’Italia. A Nonantola vengono sistemati appena fuori dal paese, a Villa Emma. Sembra che il peggio sia passato. Ci sono lezioni, assemblee e i più grandi imparano mestieri che un giorno potrebbero essere utili. Tra i ragazzi e le ragazze di Villa Emma c’è anche Natan, che inizialmente vede tutta questa attenzione con sospetto. Bruciano ancora il ricordo del padre trascinato via nella notte, l’addio della madre e del fratello più piccolo. Eppure, a Villa Emma non ci sono stelle gialle da appuntare al cappotto, né ghetti, né retate nella notte. Sembra di essere in un mondo completamente nuovo, dove i contadini portano cibo, il falegname i letti, dove ognuno può fare la propria parte. Con l’otto settembre del 1943, però, a Nonantola iniziano ad accamparsi le truppe naziste e per i ragazzi di Villa Emma c’è una nuova fuga da organizzare. Questa volta non sono soli, però, questa volta hanno un intero paese a lottare per loro.
Lia Tagliacozzo
La generazione del deserto
Lia Tagliacozzo è ebrea, figlia di due sopravvissuti alla Shoah. Quando nel 1938 vennero promulgate le leggi razziali, i suoi genitori erano bambini: durante le persecuzioni il padre si salvò per caso da una retata e restò nascosto in un convento per tutti i mesi dell’occupazione, la madre si rifugiò in un casolare di campagna e poi, dopo la fuga attraverso le Alpi, in un campo di internamento in Svizzera. Ma di tutto questo a casa di Lia si è sempre parlato poco. E lei, da sempre, ha tentato di ricostruire la storia della sua famiglia cucendo insieme le poche informazioni, riempendo i buchi della memoria, indagando tra le omissioni e le rimozioni. Ha scritto tanto, negli anni, trasformando in romanzo le vicende degli ebrei italiani, e ora ha deciso di raccontare la propria storia.
Lia Tagliacozzo
Il mistero della buccia d’arancia
Anna ha i capelli che sembrano un polpo arrabbiato, un fratello rompiscatole – come tutti i fratelli -, due cugine, un cuginetto, due nonni, quattro zìi e una maestra che la fa impazzire. Ma, soprattutto, ha un mistero tutto da scoprire: perché alla nonna Miriam non piacciono le buccette d’arancia caramellate che prepara magicamente il nonno? Per scoprirlo Anna, una bambina ebrea di oggi, si trasforma in una vera detective: dovrà indagare, sottrarre prove e compiere un viaggio nella storia di una famiglia ebrea durante la seconda guerra mondiale. Anna si confronta così con la vicenda drammatica della propria nonna che, bambina anche lei, è stata costretta a fuggire in Svizzera per sottrarsi alla Shoah. “Il mistero delia buccia d’arancia” – rigoroso nella ricostruzione storica e scritto con un linguaggio adatto ai ragazzi dell’ultimo ciclo della scuola elementare e dei primi anni della scuola media – vuole raccontare il passato senza traumatizzare, ma è anche, e soprattutto, una storia di affetto, di vita e di memoria civile.
Lia Tagliacozzo
Tre stelle nel buio
È una mattina di gennaio quando Pupa Garribba entra in una scuola per raccontare agli alunni la sua storia: la guerra e i bombardamenti, la fuga attraversando a piedi le Alpi per cercare rifugio in Svizzera dalle leggi razziali antiebraiche e dalla persecuzione nazifascista. E poi il ritorno in un’Italia distrutta con un futuro tutto da costruire. A raccontare, in quell’aula, c’è anche Lia, figlia di sopravvissuti alla Shoah; c’è la prof Giulia, amante della nostra Costituzione; il custode Ugo, nipote di un partigiano; e poi ci sono Maddi, Franki, Renata, Federico, Ahmed e gli altri studenti, ognuno con le proprie convinzioni e con la propria vicenda, anche di stranieri vittime di pregiudizi. Giovani che fanno domande, riflettono, si arrabbiano, si commuovono, si scontrano; e, progressivamente, prendono consapevolezza. Un romanzo per ragazzi in cui sono protagonisti i ragazzi stessi, perché il loro ascolto non è mai passivo, e ciò che è accaduto tanto tempo fa incrocia il presente. Alla fine del libro vi è la Linea del tempo, filo cronologico che partendo dall’avvento del fascismo in Italia si dipana fino ai nostri giorni, e spiega il valore attuale del Giorno della memoria.
Lia Tagliacozzo
La shoah e il giorno della memoria
In TV c’è un documentario con persone magre vestite di stracci; si parla di Shoah, di giorno della memoria… Giacomo e i suoi amici vogliono saperne di più. E il nonno gli racconta le storie dei suoi amici, testimoni di una pagina della storia da non dimenticare.
Luca Azzolina
Don Ciotti, un’anima libera
Le mafie si possono sconfiggere! C’è chi le combatte ogni giorno con la memoria e con l’impegno, e don Luigi questo lo sa bene. Quando ha fondato l’associazione Libera, ha alzato la voce contro ogni tipo di corruzione e criminalità, mostrando a tutti noi una strada da seguire, lastricata di onestà e coraggio.
Felice Cavallaro
Francesca. Storia di un amore in tempo di guerra
Ci sono l’amore e l’intesa. L’impegno e il sacrificio in un Paese in tempo di guerra. Ci sono gli amici e i nemici, le battaglie e i processi, la vita quotidiana e una parte importante della nostra storia, interrotta improvvisamente quel tragico giorno di maggio del 1992, oscurato dalla strage di Capaci. Al centro della scena è una donna, Francesca Morvillo, insieme all’uomo cui ha scelto di stare accanto fino all’ultimo, consapevole del pericolo: Giovanni Falcone. Le loro vite si intrecciano nella stagione più difficile del conflitto tra lo Stato e Cosa Nostra. Francesca è figlia, sorella, moglie di giudici e magistrato a sua volta. Giovanni lancia la sfida più ambiziosa alla mafia insieme ai giudici del Pool. Felice Cavallaro ne rievoca in queste pagine i caratteri e la complicità, la forza e le debolezze. E ripercorre come in un romanzo le tappe della loro vita, dall’adolescenza al primo matrimonio di lei, dal loro incontro agli anni più felici, dal comune impegno civile alla diffidenza dei colleghi, dall’esilio forzato all’Asinara con il giudice Paolo Borsellino e sua moglie Agnese all’attentato scongiurato nella villa dell’Addaura. Fino agli intrighi più odiosi. Sullo sfondo uno Stato assente, distratto, forse anche colluso. Poi le polemiche per il trasferimento di Falcone a Roma e quel rientro a Palermo per una vacanza che non faranno mai. Dopo l’esplosione a Capaci Francesca sembra ancora in vita. I suoi occhi si aprono per l’ultimo istante. Il tempo di sussurrare poche parole: «Dov’è Giovanni?».
Felice Cavallaro
Sciascia l’eretico. Storia e profezie di un siciliano scomodo
A trent’anni dalla scomparsa dello scrittore di Racalmuto, un viaggio affascinante tra umori, amicizie e battaglie, tra vita e opere che scandiscono i passaggi della nostra storia recente – dal Giorno della civetta al Contesto, da L’affaire Moro a Una storia semplice.
Si è sempre battuto da «eretico» per far prevalere la ragione e il diritto in un Paese che ha spesso preferito le scorciatoie e i gattopardismi. Leonardo Sciascia con le sue invettive e ossessioni ha anticipato temi cruciali della vita pubblica, nodi rimasti drammaticamente irrisolti, dalla lotta alla mafia alla corruzione, dagli errori della macchina della giustizia a quelli dello Stato, dal caso Moro al travaglio di Enzo Tortora, passando da forti intese a grandi contese, da Calvino a Guttuso. Una vita controcorrente, quella dello scrittore siciliano, lungo l’asse fra Palermo e Roma, Milano e Parigi, fra case editrici e commissioni di Montecitorio, o a caccia di stampe antiche e di documenti negli archivi dell’Inquisizione spagnola. Un bilancio dell’eredità di un protagonista del mondo della cultura e della politica sempre attuale.
Gherardo Colombo/Zagrebelsky
Il legno storto della giustizia
All’Italia sembra spettare un non onorevole posto tra le nazioni più corrotte al mondo: ovunque si formino aggregati di potere, lì alligna il rischio del malaffare. Prendendo le mosse da questi presupposti drammatici che troppo spesso consideriamo immutabili e ai quali sembriamo quasi assuefatti, Gherardo Colombo e Gustavo Zagrebelsky si confrontano con schiettezza e reciproco rispetto discutendo da punti di vista diversi e complementari il senso ultimo del nostro vivere in comunità.
Vichi De Marchi
I maestri di strada
A Barra, alla periferia di Napoli, troppi hanno abbandonato la scuola. Li chiamano i dispersi. Bocciati alle elementari, cacciati dalle scuole medie, nessuno li vuole più. Sino a quando incontrano i maestri di strada che si sono inventati una scuola unica al mondo dove i banchi e i libri ci sono ma servono a poco, dove ci sono merende, gite, una paghetta e una stanza molto speciale chiamata Spassatiempo. Un romanzo che – a partire dalle testimonianze di alcuni ex allievi – racconta l’esperienza reale dell’associazione Maestri di strada, nata da docenti, psicologi ed educatori del progetto Chance per il recupero della dispersione scolastica.
Antonio Ferrara
Pusher
In certi quartieri di Napoli ci sono ragazzi che vivono di notte, che spacciano droga, che non vanno a scuola. Ma, grazie a uomini e donne che immaginano i bambini e i ragazzi per ciò che potranno diventare, la notte non è fatta solo per questo. La notte è fatta anche per mostrare il proprio coraggio, lo spirito di sacrificio, la determinazione. La notte è fatta anche di lavori onesti e coraggiosi.
Antonio Ferrara
Papere contro la Mafia. Una storia di Giovanni Falcone.
«La papera rapita era una delle tantissime papere di legno, di ceramica e di altri materiali che collezionavo, a casa e in ufficio. Le collezionavo per ricordarmi di non commettere errori, di non fare più “papere”, appunto, come quella volta all’inizio della mia carriera, quand’ero ancora poco più di un ragazzo». In questo libro Antonio Ferrara racconta ai bambini, con l’ironia che gli è congeniale, Giovanni Falcone, magistrato in prima fila contro la mafia.
Antonio Ferrara
Sangue chiama sangue
Un ragazzo prigioniero in casa condannato da una barbara tradizione, vecchia di centinaia di anni, a diventare vittima sacrificale. Un’insegnante costretta a dargli lezioni a casa perché, se il ragazzo uscisse, verrebbe ammazzato. La vendetta insaziabile di una faida famigliare, il sangue versato che chiede altro sangue, in una terribile catena infinita. Forse un evento imprevisto e formidabile spezzerà questa catena. Ma forse nemmeno quell’evento basterà.
Pietro Grasso
Paolo Borsellino parla ai ragazzi
Una testimonianza civile per le nuove generazioni. Un libro che ripercorre un pezzo di storia italiana e descrive le figure di Falcone e Borsellino, attraverso la voce di un uomo che ha lavorato accanto a loro e che li racconta ai ragazzi per andare oltre lo stereotipo dell’eroe e scoprire chi fossero realmente.
La mattina del 19 luglio 1992 Paolo Borsellino si era alzato molto presto. Per la prima volta dopo tre mesi si era imposto di non lavorare, prima di uscire di casa aveva scritto la risposta a una lettera ricevuta mesi prima da un liceo di Padova in cui i ragazzi lo rimproveravano di non aver presenziato a un convegno sulla mafia e gli ponevano alcune domande sul suo lavoro e sulla criminalità organizzata. Il giudice racconta loro il momento che sta vivendo, con grande consapevolezza e trasparenza, e con il poco tempo che ha a disposizione risponde alle domande dei ragazzi: perché è diventato magistrato? Qual è la differenza tra mafia e camorra? Quali sono gli organismi che le combattono? Alcune di quelle domande rimarranno senza risposta, ma la lettera, rimasta sul suo scrittoio e resa pubblica dalla famiglia, resta una testimonianza straordinaria di quel momento storico e di chi fosse nel profondo Paolo Borsellino. Il libro, partendo da questi documenti, ripercorre un pezzo di storia italiana e descrive le figure di Falcone e Borsellino, attraverso la voce di un uomo che ha lavorato accanto a loro e che li racconta ai ragazzi per andare oltre lo stereotipo dell’eroe e scoprire chi fossero realmente. Una testimonianza civile per le nuove generazioni. Nessuno dei giovani che Pietro Grasso incontra oggi, quando racconta alle platee di ragazzi la propria esperienza di lotta alla mafia, era nato quando Falcone e Borsellino furono assassinati, eppure tutti sanno chi sono e riconoscono nei due giudici un esempio da seguire ancora oggi.
Pietro Grasso
Il mio amico Giovanni
Nel trentennale della strage di Capaci, Pietro Grasso racconta ai ragazzi Giovanni Falcone, la loro amicizia e le tante battaglie vissute accanto al giudice simbolo della lotta alla mafia.
«Piero, tienilo tu. Ho deciso di smettere. Se dovessi ricominciare, me lo dovrai restituire.» Non ne ebbe il tempo. Conservo gelosamente quell’accendino e mi assicuro che risponda al giro della rotella con quella scintilla di fuoco, di forza, di intelligenza, di determinazione, che ricorda gli occhi del mio amico Giovanni.
Pietro Grasso
Storie di sangue, amici e fantasmi. Ricordi di mafia
Da uno dei protagonisti della lotta alla mafia, il ricordo degli anni più duri e intensi dello scontro fra lo Stato e l’organizzazione criminale, trascorsi insieme a uomini e donne che in questa lotta hanno perso la vita.
“Fa rivivere una stagione travagliata e rilevante della nostra storia repubblicana” (Sergio Mattarella). A diversi decenni di distanza dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio, Pietro Grasso torna a percorrere le strade di Palermo e rivive gli anni del Maxiprocesso. Riunendo emozione personale e analisi storica del fenomeno mafioso, questo libro diventa la cronaca di una vita passata a lottare contro la mafia accanto ad amici carissimi, simboli di impegno civile, e a contatto con boss sanguinari, che possono trasformarsi in preziosi collaboratori per la ricerca della verità. Un cammino che dagli anni Movanta arriva fino al passato recente, con la cattura di Matteo Messina Denaro. Una lettera a Giovanni Falcone e una a Paolo Borsellino aprono e chiudono il volume, arricchito dalla prefazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, conosciuto da Grasso durante le sue indagini sull’assassinio del fratello Piersanti e ritrovato trentacinque anni dopo ai vertici delle istituzioni repubblicane.
Giovanni Impastato
Mio fratello. Tutta una vita con Peppino
Un racconto che si dipana a partire da un comune della città metropolitana di Palermo, Cinisi, e da una famiglia di agricoltori legati alla mafia locale: il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, e suo cognato, Cesare Manzella, ucciso in un attentato, era il capomafia del paese, uno dei boss che per primi individuarono nel traffico di droga il nuovo strumento di accumulazione di denaro e potere. È in questa famiglia che nasce Peppino, e cinque anni più tardi anche Giovanni, dopo che un altro fratello che portava lo stesso nome era morto ancora piccolissimo. È da qui che si sviluppa la vicenda rivoluzionaria, drammatica, coraggiosa e libera del ragazzo destinato a diventare il più contagioso degli attivisti della lotta antimafia. Una storia che non si interrompe affatto con l’uccisione di Peppino, ma che continua per altri quarant’anni intrecciandosi a quella del nostro Paese, e disvelandone spesso complicità e opacità. Quella storia Giovanni l’ha vissuta tutta, camminando con Peppino ben oltre i cento passi che per convenzione distanziavano la loro casa da quella di Gaetano Badalamenti, ‘u ziu Tano. Invecchiando, lui sì, mentre Peppino, suo fratello maggiore, restava per sempre ragazzo. Ma quei passi ora sono diventati milioni.
Francesca La Mantia
La mia corsa. La mafia narrata ai bambini.
«Credo che questo libro possa dare un contributo reale alla crescita di una generazione che, pur non avendo vissuto i capitoli più drammatici del contrasto alle mafie, deve sapere che la minaccia criminale non è sparita, al massimo ha cambiato volto.» – Don Luigi Ciotti
“Mio padre aveva davvero rubato? Non avrebbe potuto chiedere un favore al Santo? Era, come dicevano tutti, colpa dei poliziotti? L’unico modo che conoscevo per frenare le domande nella mia testa era correre: correre veloce fino al mare”.
Francesca La Mantia
Non è colpa della nebbia. La tragedia di Linate narrata ai ragazzi.
L’8 ottobre 2001, alle ore 8.10 una terribile ferita squarcia il cielo di Milano. Un aereo di linea in fase di decollo dall’aeroporto di Linate entra in collisione con un piccolo aereo privato entrato erroneamente in pista. L’impatto causa 118 vittime: è il più grave incidente aereo mai accaduto in Italia, in cui cause e responsabilità restano per molto tempo da chiarire. Marta ha sedici anni e quel giorno maledetto ha perso il suo papà, anche se ignora le circostanze in cui è avvenuto l’incidente: il nonno le ha sempre detto che è stato causato dalla nebbia e lei per anni si è fatta bastare questa spiegazione. Ma un giorno, assistendo al crollo del ponte Morandi, il trauma sepolto dentro di lei riaffiora. Ora Marta è pronta a conoscere e ad affrontare la verità, e a fare la sua parte affinché tragedie come quella che ha colpito la sua famiglia non debbano più accadere.
Tina Montinaro
Non ci avete fatto niente
La storia di Antonio Montinaro, uno dei poliziotti della scorta di Giovanni Falcone, raccontata dalla moglie Tina che da trent’anni è uno dei volti di primo piano nella lotta alla mafia.
«Chiunque fa questa attività ha la capacità di scegliere tra la paura e la vigliaccheria. La paura è qualcosa che tutti abbiamo. Chi ha paura sogna, chi ha paura ama, chi ha paura piange. È un sentimento umano. È la vigliaccheria che non si capisce, e non deve rientrare nell’ottica umana. Io come tutti gli uomini ho paura, indubbiamente non sono vigliacco».
Antonio Montinaro è un ragazzo vivace, che odia le ingiustizie e non sa stare con le mani in mano. Per questo, quando entra in polizia, non si accontenta degli incarichi più semplici ma impara in fretta e chiede di essere trasferito a Palermo, negli anni in cui la lotta alla mafia è più accesa che mai e la città è in guerra. Lì ci sono uomini impegnati a cambiare le cose e Antonio, innamorato del proprio lavoro, vuole fare la sua parte: presto diventerà uno degli agenti più fidati della scorta di Giovanni Falcone. Sempre in Sicilia conoscerà Tina, sua moglie. È proprio lei a raccontare in questo libro la storia di Antonio, che credeva nella giustizia e nello Stato, morto coraggiosamente per difendere il giudice Falcone, e i diritti di tutti noi, nel maggio più buio della storia italiana.
Daniele Nicastro
La giornata contro le mafie
Il 21 marzo non è solo il primo giorno di primavera. È anche la giornata contro le mafie. Filippo e i suoi amici ne scoprono il significato quando, davanti a un capannone, leggono su uno striscione: «Bene confiscato alla mafia».
Daniele Nicastro
Grande
Luca, tredici anni, voleva andare in vacanza con gli amici. Invece gli tocca il soggiorno in Sicilia, nel paese di nessuno. Per fortuna Luca conosce Mario, con motorino e ultimo iphone, che lo invita al bar. Luca non è mai stato in un bar. Quelle sono cose da grandi e lui non vede l’ora. L’estate è salva, ma dietro tutta quella libertà, le feste in piscina e la fratellanza con i nuovi amici si nasconde un nemico feroce e spietato. Il suo nome è Mafia. Eppure Luca sa riconoscere un guaio quando ci finisce dentro. E questo è il più grosso che gli sia mai capitato… Uno straordinario romanzo d’esordio che parla di crescita, di amicizia e di mafia.
Pif
Io posso. Due donne sole contro la mafia
Immaginate di tornare un giorno a casa vostra e di trovarci un costruttore legato alla mafia che vi dice che quella non è casa vostra, ma sua. E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande. E immaginate di dover aspettare trent’anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione e vi riconosca un compenso per i danni, che però nessuno vi pagherà mai, dato che il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia. E ancora, immaginate che di quella somma, che non riceverete mai, l’Agenzia delle entrate vi chieda il 3 per cento. Questo è quello che, più o meno, è successo a Maria Rosa e Savina Pilliu. “Più o meno”, perché in trent’anni, in realtà, è successo questo e molto altro. Venuti a conoscenza della vicenda, Pif e Marco Lillo hanno deciso di raccontarla in questo libro, con l’intenzione di aiutare concretamente le sorelle Pilliu, e cambiare il finale della storia. Perché questa storia non è ancora finita, e assieme possiamo ribaltare il senso di quell’“Io posso” che sottintende sempre “e tu no”: “Io posso e tu no perché io sono lo Stato e tu no.”
Rosella Postorino
L’estate in cui perdemmo Dio
Ci sono luoghi che sono condanne, che lasciano nelle ossa il peccato dell’origine, come Nacamarina, paese meridionale affacciato sul mare, dove «si vive nel solco di una disgrazia sempre in agguato». E una notte d’agosto la tragedia arriva: il focu, la catastrofe, si abbatte su Laura, Salvatore e sulle figlie Caterina e Margherita, costringendo la famiglia – collusa con la ‘ndrangheta per «parentele inevitabili» – a emigrare in Altitalia. Il viaggio verso il Nord è un gesto di amore che sovverte le regole delle loro terre, preteso da Laura a dispetto della volontà del marito e consumato senza parole né spiegazioni, secondo l’antica legge del silenzio. Caterina e Margherita avvertono nondimeno tutta la paura di quella fuga, che non comprendono ma di cui respirano gli effetti, una paura che ha il sapore della pastina col formaggino – la cena della notte del focu, il piatto del lutto. Nell’intercapedine delle parole taciute, ognuno dei quattro tenta di ricucire lo strappo, ognuno ha una personale storia familiare con cui fare i conti, un peccato originale da scontare. In questo suo secondo romanzo, ambientato durante la guerra di ‘ndrangheta degli anni ottanta, Rosella Postorino intesse i fili delle loro storie, e in particolare quelli della dodicenne Caterina, indagando la contiguità con il male nelle sue ricadute intime, inaspettate – la distorsione dei legami familiari, la collusione inconsapevole, le gabbie da cui ci si sforza di uscire, il bisogno di espiazione. Ne emerge, estrema ribellione al male indecifrabile che percorre ogni pagina, una tensione insopprimibile verso la felicità. L’estate che perdemmo Dio ha vinto il premio Benedetto Croce e il premio speciale della giuria Cesare De Lollis.
Viola Ardone
Oliva Denaro
È il 1960, Oliva Denaro ha quindici anni, abita in un paesino della Sicilia e fin da piccola sa – glielo ripete ossessivamente la madre – che «la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia». Le piace studiare e imparare parole difficili, correre «a scattafiato», copiare di nascosto su un quaderno i volti delle stelle del cinema (anche se i film non può andare a vederli, perché «fanno venire i grilli per la testa»), cercare le lumache con il padre, tirare pietre con la fionda a chi schernisce il suo amico Saro. Non le piace invece l’idea di avere «il marchese», perché da quel momento in poi queste cose non potrà più farle, e dovrà difendersi dai maschi per arrivare intatta al matrimonio. Quando il tacito sistema di oppressione femminile in cui vive la costringe ad accettare un abuso, Oliva si ribella e oppone il proprio diritto di scelta, pagando il prezzo di quel no. Viola Ardone sa trasformare magnificamente la Storia in storia raccontando le contraddizioni dell’amore, tra padri e figlie, tra madri e figlie, e l’ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa, soprattutto se è imposto con la forza. La sua scrittura scandaglia la violenza dei ruoli sociali, che riguarda tutti, uomini compresi. Se Oliva Denaro è un personaggio indimenticabile, quel suo padre silenzioso, che la lascia decidere, con tutto lo smarrimento che dover decidere implica per lei, è una delle figure maschili più toccanti della recente narrativa italiana.
Ritanna Armeni
Una donna può tutto. 1941: volano le Streghe della notte
Le chiamavano Streghe della notte. Nel 1941, un gruppo di ragazze sovietiche riesce a conquistare un ruolo di primo piano nella battaglia contro il Terzo Reich. Rifiutando ogni presenza maschile, su fragili ma agili biplani, mostrano l’audacia, il coraggio di una guerra che può avere anche il volto delle donne. La loro battaglia comincia ben prima di alzarsi in volo e continua dopo la vittoria. Prende avvio nei corridoi del Cremlino, prosegue nei duri mesi di addestramento, esplode nei cieli del Caucaso, si conclude con l’ostinata riproposizione di una memoria che la Storia al maschile vorrebbe cancellare. Il loro vero obiettivo è l’emancipazione, la parità a tutti i costi con gli uomini. Il loro nemico, prima ancora dei tedeschi, il pregiudizio, la diffidenza dei loro compagni, l’oblio in cui vorrebbero confinarle. Contro questo oblio scrive Ritanna Armeni, che sfida tutti i «net» della nomenclatura fino a trovare l’ultima strega ancora in vita e ricostruisce insieme a lei la loro incredibile storia. È Irina Rakobolskaja, 96 anni, la vice comandante del 588° reggimento, a raccontarci il discorso, ardito e folle, con cui l’eroina nazionale Marina Raskova convince Stalin in persona a costituire i reggimenti di sole aviatrici. È lei a descriverci il freddo e la paura, il coraggio e perfino l’amore dietro i 23.000 voli e le 1100 notti di combattimento. E a narrare la guerra come solo una donna potrebbe fare.
Ritanna Armeni
Mara. Una donna del Novecento
Mara è nata nel 1920 e ha 13 anni quando comincia questa storia. Vive vicino a largo di Torre Argentina. Il papà è bottegaio, la mamma casalinga. Ha un’amica del cuore, Nadia, fascista convinta, che la porta a sentire il Duce a piazza Venezia. Le piace leggere e da grande vorrebbe fare la scrittrice o la giornalista. Tanti sogni e tante speranze la attraversano: studiare letteratura latina, diventare bella e indipendente come l’elegante zia Luisa, coi suoi cappellini e il passo deciso e veloce. Il futuro le sembra a portata di mano, sicuro sotto il ritratto del Duce che campeggia nel suo salotto tra le due poltrone. Questo è quello che pensa Mara, e come lei molti altri italiani che accorrono sotto il Suo balcone in piazza Venezia. Fino a che il dubbio comincia a lavorare, a disegnare piccole crepe, ad aprire ferite. Tra il pubblico e il privato la Storia compone tragedie che riscrivono i destini individuali e collettivi, senza eccezioni. Quello che resta è obbedire ai propri desideri: nelle tempeste tengono a galla, e nei cieli azzurri sanno disegnare le strade del domani.
Nicoletta Bortolotti
Un giorno e una donna
Con Un giorno e una donna Nicoletta Bortolotti ha scritto un romanzo importante, che è al tempo stesso un’opera di grande valore letterario in grado di far rivivere le passioni e i sentimenti di un’epoca, un’opera di grande valore storico nella ricostruzione perfetta, per quanto immersa nell’immaginazione romanzesca, della vita e dell’opera di Christine de Pizan, e di valore etico, perché l’esempio di Christine possa servire da guida in questi anni non sempre facili
Ha detto che uomini e donne sono uguali e che “una donna intelligente riesce a far di tutto e anzi gli uomini sarebbero molto irritati se una donna ne sapesse più di loro”. Ha detto che bisogna fare studiare le bambine e se solo le donne avessero fatto i libri… Ha detto che le donne non provano piacere a essere stuprate, come molti credono, ma subiscono un dolore senza pari. Lo ha detto un giorno in cui Parigi era un tempo più che un luogo, e l’anno 1405 era un luogo più che un tempo. Lo ha detto nel Medioevo insanguinato dalla Guerra dei cent’anni tra Francia e Inghilterra. Davanti a tutta la corte francese, a re e nobili. Christine de Pizan, nata in Italia, prima storica donna, prima editor, poetessa e scrittrice. Donna. Nicoletta Bortolotti ricostruisce la sua vita, che, dopo un’infanzia meravigliosa al seguito del padre divenuto astronomo reale a Parigi, fu colpita da lutti e rovesci che la lasciarono, giovanissima, vedova e madre. Il risultato è un libro meraviglioso che da un lato sembra provenire dal passato, a partire dalla forma epistolare scelta, che tanti capolavori ha regalato alla letteratura, e che qui si incarna nelle lettere tra una madre e una figlia. E dall’altro è assolutamente moderno. Perché molte delle conquiste sognate da Christine si sono verificate solo in anni recenti, e altre si stanno verificando adesso, o devono ancora farlo.
Nicoletta Bortolotti
Il diario segreto di Marie Curie
Maria, una ciocca di capelli rossi a incorniciare una testa che ribolle di idee, da un po’ di tempo si sente sola: mamma e papà lavorano sempre, Veronica, sua sorella maggiore, è partita per studiare a Parigi e nonna Adele, alla quale era legatissima, ha lasciato un grande vuoto dietro di sé. Chi l’ha detto, però, che sia solo la presenza fisica di qualcuno a farci vincere la solitudine? E così, quando a scuola il professore assegna una ricerca su un grande personaggio del passato, nel silenzio di una biblioteca Maria scopre la figura di Marie Curie: una scienziata unica che, insieme al marito Pierre Curie, ha rivoluzionato la storia della medicina, prima donna al mondo a vincere ben due Premi Nobel. Un modello e forse anche un’amica con cui condividere pensieri e segreti sulle pagine di un misterioso diario… Età di lettura: da 11 anni
Katja Centomo
Franca Viola. La ragazza che disse no.
Durante una vacanza in Sicilia, tre sedicenni apprendono la storia che ha cambiato la storia d’Italia. Nel 1965 ad Alcamo, Franca Viola subiva un sopruso che a quel tempo non era raro. Rapita e violentata dall’uomo che aveva rifiutato, sembrava non avere scelta: perdere la “purezza” costituiva un’onta incancellabile e l’unica soluzione era sposare l’uomo che l’aveva disonorata. Perfino la legge era contro di lei. Se quella legge e quel modo di pensare non esistono più è perchè Franca Viola disse no.
Gabriele Clima
Fiori di Kabul
Una piccola rivoluzione silenziosa attraverso uno dei Paesi con la più alta discriminazione di genere.
Maryam abita a Kabul. Come tante ragazze afgane, ha un padre fedele alla tradizione rigida e ultraconservatrice diffusa nel Paese che nega alle donne ogni forma di libertà. Un giorno, a casa di Maryam, si ferma una straniera. Sta attraversando l’Afghanistan con la sua bicicletta. Per Maryam quell’incontro segnerà una svolta. Alle donne, in Afghanistan, è vietato andare in bicicletta; è vietato protestare, fare sport in pubblico, uscire di casa senza permesso. Ma Maryam sa che le cose si possono cambiare. E quando sarà abbastanza grande per prendere le sue decisioni, sceglierà proprio una bicicletta come strumento di emancipazione. Il suo non sarà un semplice viaggio: sarà un esempio per uomini e donne, una piccola rivoluzione silenziosa attraverso uno dei Paesi con la più alta discriminazione di genere.
Vichi De Marchi
Dentro il cuore di Kobane
Rojava, Siria, 2014. Per due ragazze di quindici anni è una sfida diventare donne in un paese devastato dalla guerra, dove a determinare il loro futuro sono troppo spesso gli uomini, o i proiettili. Delal, costretta a sposare un uomo violento e molto più grande di lei, sogna di fuggire il più lontano possibile dal villaggio in cui vive. La sua migliore amica Aniya ha appena perso sua sorella, uccisa in uno scontro a fuoco contro gli spietati soldati di Daesh. Due destini diversi che si intrecciano una notte, quando le due amiche fuggono insieme per unirsi alle file dell’esercito delle combattenti curde. Decise a rivendicare il proprio libero arbitrio. A riprendere in mano le redini del proprio destino. E a raggiungere Kobane, la città più di tutte simbolo di resistenza e speranza al femminile.
Vichi De Marchi
Chiamami Giulietta
A dodici anni Maria deve lasciare la scuola per andare a fare la domestica in città. Il suo destino è segnato, ma lei non ha nessuna intenzione di accettarlo.
Provincia di Belluno, fine degli anni trenta. Maria è una ragazzina intelligente e vivace, che ama studiare. Tutti i giorni va a scuola con la sua amica Cristina, e lungo il tragitto si divertono a inventare storie e poesie. Maria, tuttavia, proviene da una famiglia povera e il suo destino è già segnato: anche se vorrebbe continuare a studiare, dovrà andare a lavorare come domestica nelle abitazioni dei ricchi, per aiutare i genitori e i fratelli. A dodici anni inizia il suo apprendistato, di casa in casa, per imparare a stare “sotto padrone”: bisogna ubbidire, chinare la testa, essere umili. Maria deve anche allontanarsi da casa e dagli amici, da quel paese di cui conosce ogni pietra e quasi ogni abitante. Comincia così a spostarsi sempre più lontano, prima a Padova, poi a Roma e infine a Milano, sullo sfondo della Seconda guerra mondiale che avanza. Una tappa dopo l’altra, Maria inizierà a maturare, a diventare indipendente e a conquistare la propria libertà. Età di lettura: da 12 anni.
Eliselle
Girlz vs Boyz
Stella e Frances sono due fratelli che nutrono la stessa passione e sin da piccoli si sono dedicati allo stesso sport: il calcio. Il padre dei due ragazzi ha sempre incoraggiato Frances, il più grande ed esuberante, e ha sempre pensato che quella di Stella, più timida e chiusa, fosse una «passione riflessa» dovuta all’ammirazione per il fratello. Eppure Stella non ha mai smesso di allenarsi e di giocare in una squadra femminile della sua città, diventando la migliore bomber in circolazione. Arrivata, però, a una svolta importante per la sua carriera, Stella si ritrova ostacolata dal fratello, che cerca di sminuire i suoi risultati davanti a tutti, compreso il ragazzo di cui è innamorata. Lei non ci pensa due volte e lo sfida a giocare una partita di calcio tra le proprie squadre, femmine contro maschi: chi vincerà?
Antonio Ferrara
A casa tutto bene
Lisa e suo fratello Paolo vivono con la madre e con un padre manesco. Lisa implora diverse volte sua madre di lasciare il marito, ma lei non ci riesce e subisce percosse e umiliazioni. Lisa cerca una vita normale, affetti normali, persone di cui possa fidarsi, soprattutto quando in famiglia la situazione precipita. Una storia di amore e di rispetto, sulla forza che i più piccoli sanno esprimere nelle difficoltà.
Antonio Ferrara
Mia
Quando viene arrestato per il femminicidio di Stella, Cesare ha 15 anni. Dalla cella in cui si trova ci restituisce i pensieri, i ricordi e le ossessioni di una storia di controllo e possesso mascherata da amore romantico. Rabbia, dolore, certezze e rimorsi, si mescolano in un diario che dà conto di tutto quello che Cesare ha costruito e poi distrutto. “Mia” nasce da un percorso di educazione sentimentale e di prevenzione del disagio attraverso laboratori di scrittura per emozioni che hanno coinvolto scuole italiane e straniere, “Ti do i miei occhi”. L’autore ha chiesto a ragazze e ragazzi di pensarsi vittima di una qualsiasi forma di prevaricazione, e di descrivere lo stato d’animo di quella condizione a partire da quanto immaginato, osservato o realmente vissuto. Dai racconti emersi, filtrati dall’autore, sono nati i personaggi, la trama e il linguaggio della storia.
Catena Fiorello Galeano
Picciridda
Quando i suoi genitori sono emigrati in Germania in cerca di fortuna hanno portato con sé solo il più piccolo dei due figli, affidando “la grande”, Lucia, pur sempre picciridda, alla nonna paterna. L’esistenza di Lucia si ripopola degli affetti delle donne della famiglia. Ci sono anche gli uomini, da cui stare alla larga (come dice sempre la nonna) o da scoprire (come sente Lucia). E proprio uno di quegli uomini nasconde un terribile segreto a cui la picciridda si avvicina sempre più, ignara di ciò a cui va incontro…
Angela Iantosca
Ventuno. Le donne che fecero la Costituzione
Chi sono le ventuno donne che hanno contribuito all’elaborazione della Costituzione italiana? Quali sono le loro storie, la provenienza, le battaglie che hanno portato avanti, sacrificando spesso la vita privata e la propria famiglia in nome di un bene comune? Questo libro prova a raccontarlo attraverso le loro stesse voci, con una narrazione in prima persona che restituisce ai lettori la passione di chi ha partecipato alla ricostruzione di un Paese appena uscito da una devastante guerra. Il testo, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado, intende ricordare quelle figure, spesso dimenticate, che hanno lottato senza mai tirarsi indietro e mostrare quanta strada ci sia ancora da fare, oggi, per attuare i princìpi e le battaglie di ieri.
Angela Iantosca
Con loro come loro/strong>
In queste pagine Gennaro Giudetti, operatore umanitario, racconta in prima persona il viaggio che da quattordici anni ha scelto di compiere ogni giorno, vivendo a fianco di chi è considerato ultimo. Un viaggio che comincia in mare, con i salvataggi dei migranti, e prosegue nei campi profughi della Libia e in Colombia, in Ucraina e negli ospedali di Codogno e dello Yemen, durante l’emergenza Covid, e in Kenya tra gli ultimi degli ultimi, dove chi non rispetta le regole viene bruciato vivo nei copertoni abbandonati delle auto. Storie che parlano di possibilità, di assenza di pregiudizi, di desiderio di comprendere, vivendo con loro, come loro, nei campi profughi, sotto le bombe della guerra, nelle case famiglia.
Lia Levi
La storia di Anna Frank
Tanto tempo fa Anna viveva felice ad Amsterdam. Ma a 13 anni la sua vita cambiò: per sfuggire ai soldati di un imperatore malvagio, la sua famiglia fu costretta a rifugiarsi in un nascondiglio segreto nella speranza di salvarsi. A tenerle compagnia aveva solo il diario Kitti, al quale confidò i suoi pensieri come a un’amica. Età di lettura: da 6 anni.
Simona Lo Iacono
Il mistero di Anna
Siamo nel 1968. La piccola Anna Cannavò, di dieci anni, frequenta la quinta elementare a Siracusa. È una bambina poverissima. La famiglia vive ai margini della società. Eppure la piccola Anna non se ne accorge. È tutta protesa a carpire il mistero delle parole poetiche che sta impa – rando ad amare. Quando la maestra annuncia in classe che il ministero della Pubblica istruzione ha indetto un concorso e che il premio consiste nel trascorrere una intera settimana a Milano in compagnia di una famosa scrittrice, Anna Cannavò decide di partecipare. Il concorso consiste nello scrivere una lettera alla scrittrice raccontandole la propria giornata. La destinataria è Anna Maria Ortese. Con grande stupore di tutti la piccola Anna Cannavò viene selezionata e parte alla volta di Milano per trascorrere un’intera settimana con la «signora Anna». Arrivata a destinazione, però, la bambina avrà una grande sorpresa. Non c’è solo una signora Ortese, ma due: Anna e la sorella Maria. La piccola Anna si immette nel mondo delle due sorelle Ortese rompendo le solitudini di Anna Maria e accostandosi alla malattia degenerativa della sorella con tenerezza. Attraverso questa e altre storie intrecciate Simona Lo Iacono compie un altro viaggio dei suoi, di quelli che il pubblico in questi anni ha imparato ad amare: alla ricerca di un femminile che è talento e misura, forza e umiltà.
Dacia Maraini
In nome di Ipazia
In queste pagine, la scrittrice che ha dato vita nei suoi romanzi a indimenticabili protagoniste letterarie dà voce alle donne senza nome di ogni Paese in lotta per la dignità. Mettendo nero su bianco un vero e proprio manifesto al femminile, una denuncia appassionata che racconta le schiavitù che sopravvivonoe i muri ancora da abbattere, le libertà negate e la ribellione necessaria. Un appello coinvolgente sul destino femminile contro ogni stereotipo e violenza.
L’astronoma Ipazia, vissuta ad Alessandria nel V secolo d.C., teorizzò in modo inaudito per l’epoca che la Terra non è il centro dell’universo ma un pianeta che gira intorno al Sole. E divenne ben presto vittima dei fanatici cristiani. «Oggi» scrive Dacia Maraini «a quasi duemila anni di distanza ci sono ancora donne che soffrono come lei per la semplice ragione che hanno pensato con la propria testa, che hanno voluto studiare, indagare e opporsi al totalitarismo.» Sono donne maltrattate, insultate, minacciate, che spesso hanno denunciato la violenza domestica, ma non sono state credute. Donne sole e abbandonate. Donne che lottano per i loro diritti in tutto il mondo, dal Medio Oriente all’Occidente. Anche dove ci sembra di poter dire che la civiltà ha raggiunto la sua età più matura.
Dacia Maraini
La lunga vita di Marianna Ucrìa
Marianna appartiene a una nobile famiglia palermitana del Settecento. Il suo destino dovrebbe essere quello di una qualsiasi giovane nobildonna ma la sua condizione di sordomuta la rende diversa: “Il silenzio si era impadronito di lei come una malattia o forse una vocazione”. Le si schiudono così saperi ignoti: Marianna impara l’alfabeto, legge e scrive perché questi sono gli unici strumenti di comunicazione col mondo. Sviluppa una sensibilità acuta che la spinge a riflettere sulla condizione umana, su quella femminile, sulle ingiustizie di cui i più deboli sono vittime e di cui lei stessa è stata vittima. Eppure Marianna compirà i gesti di ogni donna, gioirà e soffrirà, conoscerà la passione.
Dacia Maraini
Corpo felice. Storie di donne, rivoluzioni e un figlio che se ne va.
Una madre che non ha avuto il tempo di esserlo. Un figlio mai cresciuto. Tra di loro, giorni teneri e feroci, sognati eppure vividissimi, ma che non hanno potuto vivere insieme. E un dialogo ininterrotto nel quale si racconta cosa significa diventare donne e uomini oggi. Dacia Maraini reinterpreta la sua storia personale riavvolgendo il filo di una storia tempestosa, quella delle donne, attraverso le parole di una madre a un figlio perduto, il suo, guidandolo in un ideale percorso verso una maturità che abita solo nei ricordi. Una riflessione accurata sul senso del nostro presente e sulle prospettive del nostro futuro, per ricordare che se l’amore arriva a illuminare le nostre vite, quello tra i sessi non deve più essere solo uno scontro, ma l’incontro capace di cambiare le regole del gioco e provare ad agire insieme per costruire una parità di genere.
Dacia Maraini
Chiara di Assisi. Elogio della Disobbedienza
Chiara ha dodici anni appena quando vede “il matto” di Assisi spogliarsi davanti al vescovo e alla città. È bella, nobile e destinata a un ottimo matrimonio, ma quel giorno la sua vita si accende del fuoco della chiamata: seguirà lo scandaloso trentenne e si ritirerà dal mondo per abbracciare, nella solitudine di un’esistenza quasi carceraria, la povertà e la libertà di non possedere. Sta tutta qui la disobbedienza di Chiara, in questo strappo creativo alle convenzioni di un’epoca declinata al maschile. Perché, ieri come oggi, avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa, anche attraverso un silenzio nutrito di idee. Un racconto appassionato, segnato da sogni e continue domande, il ritratto intimo e provocatorio di una donna intelligente e volitiva a cui era stata negata la parola.
Dacia Maraini
Trio. Storia di due amiche, un uomo e la peste di Messina.
Sicilia. Anno del Signore 1743. Mentre l’isola è flagellata da un’epidemia di peste che riempie le strade di miseria e morte, Agata e Annuzza tengono viva la loro amicizia a distanza, in punta di penna. Si conoscono da quando, ancora bambine, in convento hanno imparato da suor Mendola l’arte del ricamo. Una ricca e l’altra povera, unite dalla passione comune per i libri – merce rara e poco adatta all’educazione femminile – ora sono due donne: Agata è moglie e madre, Annuzza invece non ha ancora scelto il proprio destino, perché il suo cuore appartiene a Girolamo, il marito dell’amica. Ma gelosia e possesso non guasteranno il sentimento puro e tenace che le lega. Quando tutto crolla, è l’amicizia dalle radici profonde che ci dà il coraggio di ricostruire.
Dacia Maraini
La bambina e il sognatore
Romanzo potente, illuminato per la prima volta da un’intensa voce maschile. Riuscire a dare voce a un giovane padre in lutto per la perdita prematura della figlia è una complessa operazione narrativa. Dare vita a Nani, il protagonista maschile de La bambina e il sognatore, uomo dilaniato dal dolore e afflitto dal desiderio di paternità e dal bisogno inespresso di affermare la propria virilità, è una prova di maestria letteraria. Nani, oramai non più padre né marito, cerca di resistere alla sua perdita di identità assumendo un nuovo ruolo, quello di detective. Da S., cittadina intrappolata nell’immobilità di provincia, è sparita Lucia. La ricerca della bambina, coetanea della figlia, assume ben presto i tratti dell’ossessione: se gli abitanti di S. si sono rassegnati alla scomparsa, Nani non rinuncia all’idea che Lucia sia ancora viva.
Dacia Maraini
La vacanza
Un romanzo controverso e necessario, oggi più che mai contemporaneo, che in una lingua asciutta e vibrante ci consegna una protagonista che anticipa e racchiude in sé tutte le donne di Dacia Maraini.
Uscito nel 1962 e scritto in pieno boom economico, La vacanza è il primo romanzo di Dacia Maraini, una storia perturbante che racconta la scoperta della sensualità da parte di una ragazzina nell’estate del 1943. La voce narrante è quella di Anna, orfana di madre, che esce dal collegio per trascorrere le vacanze sul litorale laziale col padre e la matrigna. È ancora una bambina, ma è col corpo di una donna che Anna mette piede con incoscienza e curiosità nel mondo dei maschi adulti. E mentre il rombo degli aerei – il suono della guerra – rompe la quiete sonnacchiosa di giornate fatte di gite in pattino e appuntamenti ai bagni Savoia, Anna diventerà grande suo malgrado, scoprendo la propria femminilità di fronte all’ebete incredulità di uomini giovani e vecchi, in un contesto borghese e ipocrita che di lei sa solo approfittarsi. Un romanzo controverso e necessario, oggi più che mai contemporaneo, che in una lingua asciutta e vibrante ci consegna una protagonista che anticipa e racchiude in sé tutte le donne di Dacia Maraini.
Dacia Maraini
Tre donne. Una storia d’amore e disamore
Le tre donne protagoniste del romanzo, una nonna, una figlia e una nipote, costrette a convivere in un piccolo spazio, e a sopportarsi a vicenda, appartengono a tre età diverse, a tre tempi interiori sfasati l’uno con l’altro e non hanno niente in comune se non il fatto di redigere tutte e tre un diario, ciascuna a modo suo. La nipote nel modo più tradizionale, in un quaderno segreto che nasconde nei piccoli spazi più celati della casa; la madre scrivendo lettere a un corrispondente lontano; la nonna registrando la propria voce in un continuo reportage di se stessa. Nella dimensione privata si apre lapersonalità eccezionale di ogni donna.
Daniele Nicastro
Stalker
Floriana va alle superiori, ama gli amici e la sua indipendenza. Un giorno, al parco, un ragazzo le chiede come si chiama e lei pensa che sia il solito che vede una tizia carina e ci prova, perciò non risponde. Una settimana dopo eccolo di nuovo: la ferma per strada, la aspetta davanti alla scuola, poi sotto casa. E la chiama per nome, le intasa il telefono di messaggi. È l’inizio di un vortice di paura che dura tre lunghi mesi. Floriana si chiede in se stessa, non mette più le gonne, esce di casa solo se costretta. Vorrebbe chiedere aiuto, ma prima deve imparare a chiamare il ragazzo che la perseguita col suo vero nome: stalker.
Marilù Oliva
L’Eneide di Didone
Con audacia e talento, Marilù Oliva entra nei pensieri e nei sentimenti di una delle più appassionate e tragiche eroine della letteratura d’ogni tempo. Arricchendone la vicenda non solo di sfumature e intuizioni, ma di avvincenti e inattese svolte narrative, dimostra ancora una volta l’inesauribile potenza del mito. E delle donne.
Didone ha conquistato con l’astuzia una terra per il suo popolo, i Fenici, sulle coste africane. Regina senza re, ha fondato Cartagine, l’ha cinta di mura, l’ha dotata di leggi. Ma è assediata dall’avidità dei capi nomadi, stanca delle quotidiane fatiche diplomatiche, preoccupata per il futuro e si sente sola. Un giorno approdano le navi degli stranieri: sono fuggiti da Troia in fiamme e li guida un eroe di cui lei ha udito cantare le gesta, Enea. Comincia così una delle più grandi storie d’amore, tradimento e disperazione mai raccontate, immortalata nell’Eneide di Virgilio. Ma c’è una voce da cui non l’abbiamo mai sentita narrare: quella della protagonista, Didone stessa, donna forte e sopravvissuta a mille traversie che pure si uccise per amore. O almeno, questo è ciò che sappiamo. Ma come sono andate «davvero» le cose? Qual è la versione al femminile dietro alla partenza di Enea da Cartagine e al suo viaggio verso la penisola italica, che portò alla fondazione di Roma? Meglio di chiunque altra lo sanno forse due dee, Giunone e Venere: l’una è la guida agguerrita di Didone, l’altra è l’amorevole protettrice di Enea. E un conflitto divino farà da sfondo a una sorprendente avventura umana sulle due sponde del Mediterraneo, che cambierà le sorti del mondo.
Marilù Oliva
L’Iliade cantata dalle dee
Riportando in vita l’Iliade come un coro di voci femminili, Marilù Oliva ribalta la prospettiva sulla più maschile delle vicende, la guerra, riappropriandosene a nome di tutte: delle troppe vinte, umiliate, violate, ma anche delle poche vincitrici apparenti, destinate ad afferrare trionfi effimeri come la vendetta. Un’epica potente, commovente, palpitante: indimenticabile.
Chi combatte sotto le mura di Troia? Gli eroi, ma anche gli dèi e, con molto accanimento, le dee. Dopotutto, questa immane contesa è stata scatenata da una rivalità tra divine: la famosa mela d’oro assegnata da Paride ad Afrodite, che in cambio gli ha dato Elena. E così, con occhi femminili stavolta è raccontata l’Iliade. È Atena a parlarci dell’ira di Achille, ed è la madre dell’eroe, Teti, a spiegare i moti dell’animo di suo figlio, le sue scelte che tanto sangue costeranno ai due eserciti. Afrodite tiene un occhio sul campo di battaglia e un altro sui suoi protetti Paride ed Enea, di cui ci narra le gesta, senza nascondere le proprie ingerenze. La sua rivale Era, per contro, tifa per i Greci e cerca di favorirne la vittoria. E poi ci sono due donne speciali, l’una figlia di Zeus, l’altra toccata da Apollo: Elena e Cassandra, che da dietro le mura di Troia testimoniano il fato atroce dell’altra metà del cielo in ogni conflitto. Ma di chi è la voce che grida la sua disperazione e si predispone al sacrificio, mentre la città brucia? È la moglie di Enea, Creusa, una protagonista che la storia ha lasciato indietro ma che ha qualcosa di molto importante da rivelare.
Marilù Oliva
L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre
L’Odissea raccontata, per quadri, in prima persona dalla voce delle protagoniste. Un curioso e riuscito alternarsi di punti di vista che fa vibrare di nuova vita un classico immortale, rendendolo accessibile a un pubblico più vasto e combinando spessore narrativo, valore didattico, e uno sguardo universale sulla varietà e sulla verità dei sentimenti.
C’è Calipso che deve lasciar andare Ulisse sebbene ne sia innamorata, c’è Nausicaa seduttrice immatura ma pericolosamente potente, c’è Circe dominatrice che disprezza gli uomini ma allo stesso tempo ne ha bisogno, ci sono le Sirene incantatrici e distruttrici, c’è Euriclea la nutrice e naturalmente Penelope la sposa in attesa. Ciascuna narra la sua parte della celebre epica, portando il proprio, inedito, punto di vista e ribaltando la prospettiva unica dell’eroe maschile nella polifonia del femminile. E tra l’una e l’altra donna parla Atena, “dea ex machina”, che sprona sia Telemaco sia Ulisse a fare ciò che devono: la voce della grande donna dietro ogni grande uomo.
Daniela Palumbo
Noi, ragazze senza paura
Margherita Hack, Denise Garofalo, Franca Rame, Franca Viola, le maestre marchigiane, Ilaria Alpi, Alda Merini, Teresa Mattei… scienziate, giornaliste, maestre, rivoluzionarie: donne italiane molto diverse tra loro, ma tutte indipendenti, fuori dagli schemi, coraggiose. Note, meno note o sconosciute, le ragazze che hanno ispirato le otto storie di questo libro un giorno hanno guardato in faccia le loro paure e hanno detto “no”. A volte pagando un prezzo altissimo, a volte semplicemente scegliendo di vivere la propria vita così come desideravano. Il loro gesto ha rotto con il passato, abbattuto muri, scardinato pregiudizi e, soprattutto, tracciato la strada per il più grande sogno di ogni ragazza a venire: la libertà.
Adriana Pannitteri
Il sangue delle donne
Più vittime della mafia. Il confronto tra reati può sembrare paradossale ma negli ultimi anni abbiamo acquisito una consapevolezza: troppe donne muoiono per mano dei loro compagni. Chi si salva ha sul proprio corpo ferite profonde e devastanti, reclama giustizia e lotta perché non ci siano altre vittime. Le leggi, come il Codice Rosso, hanno posto al centro della politica e dell’opinione pubblica il tema, ma sono ancora troppi i nodi scoperti. I media parlano ogni volta dell’ennesimo femminicidio e quel termine, ennesimo, è entrato nel lessico – per paradosso – fino a diventare una abitudine alla quale rischiamo di rassegnarci. Storie drammatiche che talvolta potevano essere evitate. La denuncia non basta e lo testimoniano i figli doppiamente orfani di queste donne. Che cosa è mancato? Che cosa dobbiamo cambiare? Come vincere la rassegnazione? Come non lasciare sole queste persone superando burocrazie e indifferenza delle istituzioni? Un filo rosso unisce questi incontri e queste tragedie.
Giusi Parisi
Baghdad Rock
Sally ha quattordici anni e vive a Baghdad. La sua famiglia è di fede islamica e suo nonno è fortemente tradizionalista, ma lei veste all’occidentale, adora il rock e si dichiara una «ragazza non appartenente». La passione per la musica le vibra dentro e riempie il suo mondo, e quando il suo amico Moosa le offre la possibilità di suonare una batteria e di creare una band Sally ne è entusiasta. Sa, però, che le persone che ha intorno non le permetterebbero mai e poi mai di seguire questo sogno, e se scoprissero che suona nascosta in un magazzino con dei ragazzi le conseguenze per lei sarebbero gravissime. Ma la sua bravura non può restare nascosta, e presto, proprio a causa del suo talento, Sally vedrà il suo futuro messo a repentaglio e dovrà lottare con tutta se stessa per affermare il diritto a essere libera, a essere quella che è.
Rosella Postorino
Le assaggiatrici
Rosa Sauer, la protagonista, è una delle assaggiatrici di Hitler. Ogni giorno viene prelevata dalla casa di campagna in cui vive con i suoceri ed è condotta alla “tana del lupo”, la dimora top secret in cui si nasconde il Führer. Ogni giorno Rosa e nove “colleghe” assaggiano i piatti che escono dalle cucine di Briciola, il cuoco di Hitler, per scongiurare ogni possibile tentativo di avvelenamento.
Elisa Puricelli Guerra
#siamolavostravoce
Feriel è nata in Italia, i suoi nonni sono emigrati dall’Iran nel 1979, quando nel Paese è scoppiata una rivoluzione che ha instaurato la repubblica islamica. A quattordici anni si ritrova catapultata per la prima volta a Teheran, in un momento storico per l’Iran. Muore una giovane donna, Mahsa Amini, mentre è in custodia della polizia morale perché qualche ciocca di capelli le spunta dal velo, obbligatorio per legge. Le donne di tutto il Paese si ribellano per rovesciare un regime che le vorrebbe invisibili. Feriel e i cugini Bita e Firuz si uniscono a loro, insieme al resto della popolazione. A dispetto della feroce repressione del regime, i tre ragazzi trovano un modo clandestino per fare arrivare al mondo le voci e le battaglie del popolo iraniano, e non si arrenderanno fino a un ultimo, decisivo atto di ribellione. Un libro di narrativa per ragazze e ragazzi dai 12 anni, per capire i valori della libertà, dell’uguaglianza, della democrazia e della giustizia. Una storia che racconta una straordinaria rivolta che vede le giovani iraniane in prima linea contro l’oppressione di un regime arcaico e tirannico.
Tea Ranno
Sentimi
Durante una notte surreale, e nello stesso tempo fin troppo reale, una donna, una scrittrice, tornata nel paese siciliano dove è nata, ascolta decine di voci che giungono da un altrove indistinto, che si fanno strada in una nebbia strana, inquietante. Sono voci di donne morte, che vogliono raccontare le loro storie perché la scrittrice le trascini fuori dall’oblio. Sono storie dolorose, a volte tragiche, che hanno una caratteristica in comune: in tutte, l’umanità delle protagoniste, la loro complessità emotiva e intellettuale tutta femminile, viene annullata nella dicotomia maschile della donna “santa o buttana”. Ma non solo per raccontarsi, i fantasmi di queste donne parlano all’autrice: c’è anche un’altra storia, che tutte le coinvolge, e che vogliono si sappia. La storia di Adele, figlia di Rosa, ma non del suo legittimo marito, Rosario. E la colpa più grave di Adele è quella di avere i capelli rossi, come il suo vero padre, segno inequivocabile del tradimento. Per questo Rosario passerà il resto della sua vita nel tentativo di uccidere la bambina. E per questo le donne del paese, le stesse donne che si raccontano, faranno di tutto per salvarla. Perché levare almeno la piccola Adele dai meccanismi mentali malati di questi maschi brutali, ancestrali e irredimibili, vorrebbe dire aver salvato tutte loro.
Giusy Sciacca
Virità
Qual è la verità? Domanda sbagliata. La verità non è mai solo singolare, ma di certo è femminile.
«Questo libro è senz’altro un bell’esempio di sorellanza, svela come una regione non possa essere raccontata da una persona sola ma da un mosaico di sguardi, e come quegli sguardi, se sono femminili, non possano che parlarsi tra loro, seguendo insieme il filo rosso dei simboli, dalle triscele, ovvero l’antica raffigurazione dell’isola, fino alle storie di ninfe e di dee, di principesse e creature mostruose, passando per la nomenclatura, il gesto da cui si snoda il senso che diamo ai luoghi» – Nadia Terranova, Robinson
Le protagoniste di questi venti racconti, stanche di essere spesso dimenticate o travisate, prendono la parola per narrare loro la storia e spiegare al lettore la propria versione dei fatti. Alcune abitano sull’Isola dai tempi del mito, altre sono partite per poi ritornare, altre ancora sono arrivate in epoche più moderne, fino a giungere agli albori del Novecento. Sono dee, artiste, nobildonne, talvolta sante, ma anche rivoluzionarie, eretiche, scienziate. In una parola, donne. E non aspettano altro che essere ascoltate. Il volume – che è il risultato dell’intreccio di queste singole voci, scelte e filtrate dalla scrittura dell’autrice – diventa così plurale. Come la parola virità, femminile singolare-plurale.
Viola Ardone
Grande Meraviglia
«L’amore è incomprensibile, una forma di pazzia».
Nel candore dello sguardo di Elba il manicomio diventa un luogo buffo e terribile, come la vita, che Viola Ardone sa narrare nella sua ferocia e bellezza.
Dopo il successo internazionale de Il treno dei bambini e di Oliva Denaro, Grande meraviglia completa un’ideale trilogia del Novecento. In questo magnifico romanzo di formazione, il legame di una ragazzina con l’uomo che decide di liberarla rivela il bisogno tutto umano di essere riconosciuti dall’altro, per sentire di esistere.
Elba ha il nome di un fiume del Nord: è stata sua madre a sceglierlo. Prima vivevano insieme, in un posto che lei chiama il mezzomondo e che in realtà è un manicomio. Poi la madre è scomparsa e a lei non è rimasto che crescere, compilando il suo Diario dei malanni di mente, e raccontando alle nuove arrivate in reparto dei medici Colavolpe e Lampadina, dell’infermiera Gillette e di Nana la cana. Del suo universo, insomma, il solo che conosce. Almeno finché un giovane psichiatra, Fausto Meraviglia, non si ficca in testa di tirarla fuori dal manicomio, anzi di eliminarli proprio, i manicomi; del resto, è quel che prevede la legge Basaglia, approvata pochi anni prima. Il dottor Meraviglia porta Elba ad abitare in casa sua, come una figlia: l’unica che ha scelto, e grazie alla quale lui, che mai è stato un buon padre, impara il peso e la forza della paternità. Con la sua scrittura intensa, originale, piena di musica, Viola Ardone racconta che l’amore degli altri non dipende mai solo da noi. È questo il suo mistero, ma anche il suo prodigio.
Luca Azzolini
Dragon Game
Saprai affrontare tutte le tue paure? Provaci… Inizia Dragon Game.
Samuel sa bene che un sacco di paure gli «tremano» contro. A scuola le cose non vanno bene, né con i compagni né con gli insegnanti. La prima media è dura, ed è così che scopre Dragon Game. Ne parlano tutti – anche Sarah, la sua unica amica – e l’app lo conquista subito, appena vede la creatura che lo guiderà nel gioco: un drago bianco. Dopo un duro scontro con un gruppo di bulli che gli dà il tormento, però, schiacciato dal terrore, Samuel si ritrova catapultato nel gioco, in un mondo fantastico e selvaggio dove lo attende una sfida incredibilmente ardua: affrontare tutte le sue paure. Per vincere dovrà scoprire il coraggio che risiede in lui. Prima che sia troppo tardi. Prima che il tempo scada. Prima di rimanere prigioniero del gioco.
Roberto Bratti
La mia vita senza social
Dafne e Luca vanno a scuola assieme ma non si conoscono poi tanto. Sono molto diversi: lei vuole diventare una influencer, lui non ama per niente i social. Eppure c’è una specie di calamita che non fa che spingerli ad avvicinarsi. E quando Dafne, intenzionata a guadagnare nuovi follower, farà uno dei peggiori errori della sua vita, Luca saprà starle vicino e aiutarla a cambiare.
Roberto Bratti
Youtuber per caso
Alfredo è un vero nerd: adora i fumetti le serie tv e la tecnologia. Da grande vorrebbe fare lo Youtuber ma per ora il suo canale ha solo diciassette iscritti… Un giorno però mentre è in diretta video sua madre entra in camera e gli urla che la cena è pronta. Che vergogna! Ora hanno visto tutti che lui è un mammone. Alfredo è imbarazzato e arrabbiato e urla a sua madre di andarsene trattandola malissimo. È l’inizio del suo successo: il video viene condiviso da un giovane rapper e nel giro di poco tempo fa migliaia di visualizzazioni. Alfredo sembra aver coronato il suo sogno e la sua vita cambia in un soffio. Ma quale sarà il prezzo del suo successo?
Fabrizio Biggio
L’incredibile storia dell’omino nel naso
Una strana coppia per una missione impossibile! Saverio ha 11 anni e si sente ormai un ragazzino. I genitori però, lo chiamano ancora “Saveriuccio” e questa cosa gli dà molto fastidio. Ma questo è purtroppo solo uno dei tanti pensieri che ha per la testa, che crescendo diventano sempre più complicati. Di lì poco accade un fatto che cambia per sempre la sua vita: un omino si affaccia dal suo naso, urlando e lamentandosi che nel suo cervello non c’è più abbastanza spazio. Prima aveva un grande appartamento con tutte le comodità. Adesso tutto il cervello è occupato da pensieri e problemi. Il piccolo omino del naso capisce che l’unica soluzione è aiutare il ragazzo a risolvere i suoi problemi, per liberare lo spazio nel cervello e tornare a vivere agiatamente come un tempo. Ma l’impresa si rivelerà non facile: i problemi di un preadolescente sono una bella grana! Età di lettura: da 8 anni.
Fabrizio Biggio
L’incredibile storia della bambina nata come un fiore
Fiorella è una bambina speciale perché nata dalle lacrime versate su una zolla di terra dalla sua mamma, incapace di mettere al mondo una figlia. Quando le speranze dei genitori sembrano ormai sfumate, i due si accorgono che dal terreno sta nascendo non una piantina ma una bambina in carne e ossa. Iniziano così a prendersi cura di Fiorella come di una pianta, innaffiandola e concimandola con incredibile dedizione. La bambina cresce sana e forte e con lei anche i suoi capelli che sono le radici che la tengono ancorata a terra. E ogni volta che i capelli crescono un po’, lei può allontanarsi dal suo cortile sperimentando la vita. Sarà il fortunato incontro con il suo innamorato Itoshi a dare alla sua esistenza una piega davvero inaspettata. Il ragazzo infatti le chiederà di sposarla e di partire per il Giappone pur sapendo che ci vorranno anni e anni per arrivarci dovendo spostarsi per tappe in base alla lunghezza dei suoi capelli. La vita di Fiorella e Itoshi si trasformerà in un’esperienza stupefacente che li porterà a conoscere il mondo e l’incredibile varietà dei popoli che lo abitano. Ed è durante questo lunghissimo viaggio che Fiorella capirà quanto gli uomini appartengano a un’unica grande famiglia dove tutti siamo uguali e sono capaci di grandi slanci, di generosità e di cooperazione. Età di lettura: da 8 anni.
Michele Caccamo
L’alfabeto inutile. Monologo per un Hikikomori.
L’alfabeto inutile è una preghiera laica, un atto di dolore e pentimento da parte di un padre per il figlio hikikomori, uno dei circa 140.000 casi italiani. Nel dubbio di meritare il castigo dell’esilio del figlio,
il protagonista sembra persino chiedergli misericordia, una grazia di liberazione. Il figlio non esce mai dalla sua stanza buia, né per lavarsi, né per mangiare, quanto meno non alla presenza del padre. E al padre non resta che parlare ad alta voce, chiedendo scusa, sperando che il figlio intercetti qualche benefica emozione, o la sensibilità e la discrezione con cui l’uomo vive la sua vertigine del vuoto.
Gabriele Clima
Black Boys
Ispirato a una storia vera, un romanzo di formazione che mette in scena le dinamiche del branco, la fragilità dell’adolescenza e il bisogno di scegliere, prima ancora che tra giusto e sbagliato, fra quello che siamo e quello che vogliamo diventare.
«Avevo sentito lo stomaco contrarsi, e avevo pensato che era quello che avrei dovuto fare. Allora sì che sarei stato davvero un combattente. Avrei cercato quell’uomo, l’avrei trovato e gliel’avrei fatta pagare».
Alex, sedici anni, è appena entrato nei Black Boys, un gruppo violento di azione giovanile. Il suo obiettivo è trovare il “nero” che ha causato l’incidente in cui suo padre ha perso la vita e dargli una lezione. I Black Boys sono disposti ad aiutarlo, ma in cambio Alex parteciperà alle azioni punitive che il gruppo organizza. È durante una di queste che Alex perde il controllo della situazione e un uomo finisce in ospedale. Alex è sconvolto, tanto più che un testimone lo ha visto ed è stata aperta un’indagine. Tenta quindi di uscire dai Black Boys, ma il leader del gruppo lo minaccia. Schiacciato fra le pressioni dei compagni e il peso di scelte sempre più difficili, Alex si ritrova in una spirale che giorno dopo giorno gli si stringe intorno inesorabilmente. Solo quando si troverà davanti agli esiti più estremi delle proprie azioni, prenderà consapevolezza della follia a cui il suo desiderio di vendetta lo ha portato. Un romanzo sui sentimenti difficili e indecifrabili dell’adolescenza, e sulla follia dell’odio e del razzismo in cui a volte, senza nemmeno rendersene conto, si viene risucchiati.
Gabriele Clima
Te lo prometto
Un romanzo che è un inno alla vita e un invito ad assaporarne ogni singolo, preziosissimo istante.
Quando Agnese entra in ospedale per la prima volta, nel maggio del 2013, ha sette anni, due sorelle e una leucemia linfoblastica acuta. Ma soprattutto ha voglia di vivere, un desiderio incontenibile che supera ogni confine. Lo sanno bene Miriam, Titti ed Ester, che si prenderanno cura di tutto il suo iter ospedaliero sostenendola giorno e notte, anche quando il trapianto di midollo apparirà inevitabile. Con loro Agnese imparerà la bellezza delle piccole cose, uno sguardo, un sorriso, un maglione con le renne sopra, un pesce rosso messo per gioco in una sacca per la flebo; imparerà che ci sono persone che della vita si prendono cura come delle piante, coltivandola e facendola fiorire. E quando, all’età di tredici anni, lascerà per sempre gli ospedali, Agnese sentirà di amare la vita, se possibile, ancora più di prima.
Claudia Conte
La voce di Iside
Iside è una diciottenne che si è gradualmente isolata in un mutismo selettivo a seguito della pandemia e di problemi familiari. Incuriosita da un bando del servizio civile, si approccia al volontariato, interessandosi alla violenza di genere. In un tempo segnato da un vuoto di valori, il libro si propone di promuovere la cittadinanza attiva e la responsabilità sociale come cura del disagio giovanile. Con Iside scopriamo le sfide e le fragilità adolescenziali, ma anche il grande potenziale della rete del terzo settore e del volontariato, per dare significato alla propria esistenza e contribuire positivamente alla società.
Daniela Dawan
Qual è la via del vento
Un sorprendente romanzo di formazione che rivela le domande più intime degli adolescenti e la loro ricerca di risposte per il futuro.
Questa è la storia di quattro amici liceali e della zia di uno di loro, un tipo tosto che protesta in piazza per Fridays for Future e sa raccontare storie. Ed è proprio a casa sua, nel centro esatto di Milano, che i quattro scopriranno per caso una botola segreta che li condurrà nei sotterranei di un antico monastero benedettino, un luogo di torture dove venivano segregati eretici e prigionieri al tempo della peste. Nel “mondo di sotto”, alla luce fioca del cellulare, i ragazzi scopriranno l’ombra creduta vera di un monaco: Gunotto da Pavia, conosciuto proprio grazie ai racconti della zia. Ma cosa vorrà mai da loro e perché gli appare all’improvviso? «La magia e la realtà sono legate. Se ci credi è magia: sei tu che la fai esistere credendoci. Se non ci credi è realtà», dice Antonio che ama traverstirsi da Aiace e scrive poesie bellissime. Omar e Olivia, legati a doppio filo, si troveranno così a fare i conti con una parte di loro tenuta – chissà poi perché – segreta: l’omosessualità di uno e le illusioni d’amore dell’altra. E infine Nina, solare e combattiva, felice di farsi trasportare in un altrove che aprirà squarci inattesi nella sua vita familiare. Il viaggio sotterraneo cambierà per sempre il loro destino?
Ornella Della Libera
I nuovi casi dell’agente speciale Blondie
Blondie è stata una delle prime donne poliziotto d’Italia. Per diventare un agente di Polizia, bisognava superare un addestramento durissimo, degno di un marine. Da allora Blondie non ha mai smesso di svolgere con passione il suo lavoro, in nome della legalità e difesa dei più piccoli e innocenti. Sono loro i protagonisti di queste storie, ragazzi che talvolta sono costretti a combattere contro mostri tanto più grandi di loro. Ma con un angelo con la pistola come Blondie, i cattivi hanno le ore contate…
Ornella Della Libera
Florian del cassonetto
Florian, dieci anni, è un bambino rom che vive in un campo nomadi di una grande città. Accolto come un figlio da Violeta, cresce insieme ai fratelli sentendosi uno di loro, fino al giorno in cui guarda per la prima volta con occhi diversi la vita al di fuori del campo, la vita dei bambini che vanno a scuola, hanno tutto e sono coccolati da tutti. E una volta accesa la curiosità per quel mondo così diverso dal suo, non è più possibile tornare indietro…
Ornella Della Libera
Crudo
Inizia sempre per gioco. Ma è un gioco crudo, che intrappola chi ci cade dentro. E lascia senza speranza… finché non si accende la luce di una via d’uscita.
Dieci storie. Dieci ragazzini. Dieci casi legati a una minaccia, un pericolo, un crimine. Un crescendo di racconti che si aprono con una scena schock e si concatenano, sempre più crudi, sempre più veri. Martina, il cui pigiama party si trasforma in una sfida alcolica. Fabrizio, intrappolato in un mondo virtuale di pura violenza. Elena, che trova una sua foto intima esposta al mondo. Antonio, adescato da un adulto sconosciuto. Francesca e una sfida in rete che l’ha spinta a giocare con la sua vita… I casi affondano le radici nell’esperienza dell’autrice, ispettrice di Polizia, che vuole raccontare la realtà di cui nessuno parla, perché i giovani lettori sappiano riconoscere i pericoli e abbiano gli strumenti per fronteggiarli.
Ornella Della Libera
Tredici casi per un agente speciale
Blondie è una ragazza. Capelli biondi, occhi azzurro cielo, tanta energia, la passione per le moto. Più un dettaglio. Anzi, due. Una pistola e un distintivo di metallo sui chi è inciso un numero di matricola. Agente di polizia. Blondie è il suo nome in codice. Non sopporta di vedere le persone soffrire. Non sopporta la violenza. Eppure non ha paura di farsi male.
Paolo Di Paolo
I desideri fanno rumore
Caterina ha vissuto la Grande Interruzione come una tempesta domestica. La Dad, le giornate monotone e complicatissime, i riti e i baci mancati. Passando il tempo tra cantine e terrazze condominiali, ha cercato di non dimenticare i suoi desideri. Una sera, dopo un blackout, si sente stranissima. E non ci mette molto ad accorgersi che a proposito di desideri sente quelli degli altri. Li sente senza che siano espressi. Si rivelano senza che lei lo voglia, e non può decidere quando. Sono desideri piccoli e a volte enormi. Quelli della prof di biologia. Quelli dei suoi genitori. Quelli dei suoi coetanei. Quelli di Luca. Luca che la osserva, Luca che c’è. Adesso ha la certezza di piacergli, e la cosa non le dà fastidio. Ma questo “potere” la disorienta e la imbarazza: è come vedere nude le persone che ti vivono accanto. In una serata tra amici che finisce male, le accade di sentire un desiderio di Letizia, la ragazza più
antipatica che conosca, e tutto si complica terribilmente. Non può fare finta di niente. E quando cominciano ad arrivarle misteriosi messaggi firmati _sconosciut*, la sua vita diventa un film impazzito, di cui è difficile prevedere il finale.
Paolo Di Paolo
Trovati un lavoro e poi fai lo scrittore
C’è un bambino che passa ore a disegnare. A comporre un giornalino domestico. Ad aspettare la rivista di fumetti a cui è abbonato. A condurre un assurdo telegiornale affacciandosi allo schermo di un televisore svuotato dal nonno. Qualche anno dopo, appena un po’ cresciuto, sta ancora aspettando il postino. Come la sua eroina Jo March, spera in risposte che gli cambieranno vita. O che forse gliela terranno proprio così com’è, immersa tra le pagine dei libri e dei giornali. Perché è solo questo che vuole: leggere, scrivere, raccontare. E ancora leggere. Come si traghettano nella vita adulta i sogni, anzi i giochi, dell’infanzia? Come ci si ritrova grandi mentre un attimo prima stavamo lì a trafficare con i colori e le storie? Senza prendersi troppo sul serio, con un tono poetico e comico insieme, mescolando ricordi e ritagli, lettere e disegni – “cimeli” dell’ideale museo di una passione – Paolo Di Paolo racconta com’è diventato lo scrittore e intellettuale che è oggi. Una vocazione che si fa testarda, l’amore per le parole dei libri, attraverso cui supera certe disastrose timidezze, l’azzardo della scrittura che lo porta a cercare le storie degli altri interrogando la propria. E poi a viaggiare, a incontrare maestri e compagni di strada a cui rubare segreti. Trovati un lavoro e poi fai lo scrittore – il consiglio di una nonna, troppo saggio per essere ascoltato – è una lunga ed emozionante elegia che parla a chi ha scommesso o vuole scommettere tutto su una grande passione. E provare a far somigliare la sua vita di adulto a quella immaginata da bambino. Età di lettura: da 11 anni.
Antonio Ferrara
Stringimi
Una storia delicata, di una semplicità lirica, che sonda con partecipazione le vibrazioni del cuore quando si apre agli altri per la prima volta.
Rita ha una bizzarra abitudine: ogni volta che incontra qualcuno un po’ triste, lo abbraccia. La sua famiglia è preoccupata, suo fratello non la capisce, e quando i suoi compagni la vedono abbracciare un senzatetto, si sparge la voce che abbia una relazione intima con lui. Tra i destinatari dei suoi abbracci c’è anche Nico, un compagno di scuola che tutti chiamano Malinco-Nico, perché spesso silenzioso e chiuso in se stesso. Nico ha trovato rifugio nell’umorismo, ed è con quello che, quando le cose nella vita di Rita si faranno più difficili, riuscirà starle vicino. Età di lettura: da 12 anni.
Antonio Ferrara
Batti il muro. Quando i libri ti salvano la vita
Caterina è solo una bambina quando sua madre comincia a chiuderla in un armadio, al buio. È il segnale di una malattia che non assume mai manifestazioni violente, però infligge a Caterina questa pena ripetuta che non tocca invece alla sorella, chissà perché. Dentro l’armadio Caterina ha paura, all’inizio. Poi comincia a portare con sé un libro e una torcia elettrica, e tutto cambia. La lettura diventa lo strumento per contrastare la volontà della madre in modo sommesso. Caterina non urla, non protesta: rimane buona e zitta dentro la sua casetta di legno, al riparo, con i suoi libri. Sono le storie a salvarla. E sarà l’amore per i libri, un amore fedele e paziente, a dare infine un senso alla sua vita.
Antonio Ferrara
Il ragazzo e la tempesta
Bruno, tredici anni, vive ai piedi della montagna. Può essere dura, la montagna. Lo sa bene suo padre, che quando faceva la guardia forestale lassù ha rischiato la vita. Dacché è tornato a casa, dopo essere stato in coma cinque anni, Bruno quasi non lo riconosce, il padre, e un po’ lo teme. Ma soprattutto lo ammira. Perché è forte, duro e forte, proprio come la montagna, e Bruno darebbe qualsiasi cosa per assomigliargli. Padre e figlio partono per una spedizione, tra i boschi e le rocce, dove ogni passo può celare un’insidia. Ma è solo così che si cresce, affrontando le sfide che la vita ci mette davanti. Un percorso di crescita e di formazione, alla ricerca della propria strada.
Antonio Ferrara
Il mare ci aspettava
Certo che servono le regole. Servono anche per trasgredire… Rocco è scappato di casa. Non per sempre, solo per qualche giorno, solo per andare al mare. In sella alla sua mountain bike macina chilometri e chilometri ogni giorno, schivando le pattuglie della polizia che lo cercano, incontrando persone solidali con lui e altre che gli mettono i bastoni tra le ruote. Sempre con l’idea nella testa di raggiungere una spiaggia e tuffarsi nell’acqua, obbedendo a una sorta di richiamo che la libertà stessa gli ha lanciato. Ma nel suo vagabondare Rocco non è solo: presto incontra Rosa, una ragazza che come lui ha bisogno di prendersi una pausa da una situazione familiare che non è semplice. Nel loro gesto di ribellione entrambi proveranno l’emozione dell’avventura e potranno vedere dentro di sé qualcosa di cui non si erano mai accorti. Un libro di narrativa per ragazzi dai 12 anni. Una storia ricca di avventura, incontri e scoperte alla ricerca del proprio posto nel mondo. Un libro per ragazzi sognatori in cerca di un racconto sulla bellezza della crescita e sull’avventuroso cammino della vita.
Antonio Ferrara
Diritti al cuore
«Sono piccoli piccoli. Dei puntini neri, non li vedi facilmente. E vanno sulla testa di tutti i bambini. E poi sui capelli ti fanno prurito, un prurito che quando cominci a grattarti non la finisci più». Le avventure quotidiane di Leo, allegro e curioso, che giorno dopo giorno deve confrontarsi con i piccoli grandi problemi della vita di un bambino: i pidocchi, i compiti che a volte non ti permettono di uscire a giocare con gli amici, i ragazzi prepotenti, le interrogazioni, il rapporto con la sorella e i genitori, una maestra un po’ speciale… Un libro che, tra il serio e il faceto, introduce al tema dei diritti dei bambini.
Antonio Ferrara
Ero Cattivo
Angelo, ragazzino cinico e violento appena uscito da una brutta storia, deve trascorrere un periodo di recupero. Padre Costantino, responsabile della comunità, ha fiducia in tutti i ragazzi, ma per crescere si deve avere un obiettivo. Angelo dovrà imparare che tutti abbiamo in mano il nostro destino, ma che questo comporta grandi responsabilità. Lui e il suo piccolo gruppo affronteranno la violenza, ma anche la poesia della vita. Dovranno superare il terrore di sentirsi soli. Ma per una volta fra gli adulti c’è qualcuno pronto ad ascoltare.
Antonio Ferrara
Solo come un cane
Isidoro è rinchiuso in un carcere minorile perché ha accoltellato uno che ci provava con la sua ragazza. Divide la cella con Alfio, che invece ha sfregiato la propria fidanzata per gelosia. Un giorno il direttore del carcere offre a Isidoro l’opportunità di partecipare a un corso per diventare istruttore di cani. Il ragazzo, poco convinto, accetta, e si vede affidare una belva di nome Dracula, piena di cicatrici perché era un cane da combattimento, usato per le scommesse clandestine. Il corso va avanti tra alti e bassi, un po’ come l’umore di Isidoro. Come si può stare allegri in un posto in cui mancano l’aria, il vento e il sole, in cui manca la libertà? E quali prospettive lo attenderanno, una volta uscito dal carcere? Riprenderà la cattiva strada, come Alfio, o sarà come Dracula, che grazie alle sue cure ritrova giorno dopo giorno la fiducia negli altri?
Antonio Ferrara
Respiro
Una storia sull’importanza di nominare e condividere le proprie emozioni, sul dialogo tra generazioni, sul coraggio di mettersi in gioco superando i luoghi comuni e sul timore del giudizio degli altri. Un libro da leggere con il fiato sospeso, come una poesia recitata in un solo respiro. È fatta di respiri. Di parole che vivono di vita nuova. Che battono al ritmo del cuore. Tullio la ama, la poesia, quasi quanto ama Silvia, la compagna di classe che ha occhi che ti frugano dentro. Ma confessarle quello che prova è davvero un’impresa…
Antonio Ferrara
Vivavoce
A Lucio piace leggere ad alta voce, e lo fa benissimo. Perde in fretta il lavoro appena trovato. Un giorno, in biblioteca, apre un libro e inizia a leggerlo ad alta voce. Viene cacciato via dal bibliotecario, ma un signore che ha ascoltato il suo speciale modo di leggere gli offre un’attività di volontariato, da “lettore a domicilio”. Lucio andrà così a leggere libri famosi ad alta voce di casa in casa. E un giorno si troverà a leggere per qualcuno che gli cambierà la vita per sempre.
Antonio Ferrara
Volovia
Ancora una volta è Napoli l’ambientazione del nuovo libro di Antonio Ferrara, amatissimo e prolifico scrittore per ragazzi, i cui romanzi puntano dritto al cuore e difficilmente fanno prigionieri. Una Napoli amata e odiata, fulgida e amarissima, che per Saverio, il giovane protagonista, è culla e tomba insieme. A scuola va male, i compagni lo chiamano «scemo», non ha amici né interessi. A sedici anni decide di smettere di studiare, per lavorare con il padre, che fa il becchino. E quando il padre, durante uno scontro a fuoco, viene ucciso da una pallottola vagante, Saverio rileva la sua attività. Comincia, da solo, a dare sepoltura ai morti della sua città, a conoscerne le storie, a volte misteriose, a volte comiche, a volte inquietanti. Spesso si domanda dove lo possa portare quella vita, cosa mai possa riservargli il futuro. Finché, improvvisa e imprevedibile, arriva Zara, un raggio luminoso in un’esistenza scandita dalla morte. Sarà, per Saverio, l’occasione per riscattare la propria vita e trovare una libertà che sembrava impensabile?
Antonio Ferrara
Stasera niente cellulare
«E pensare che è tutta colpa mia. Veramente non l’ho fatto apposta, a far cadere il cellulare del papà. Sono cose che capitano». E così, quella sera, Luca e la sua famiglia si trovano a cenare in silenzio, un silenzio mai sentito prima, anche perché il papà, arrabbiato, ha vietato anche la tv. Ma ecco che, a un tratto, è proprio il papà, forse per rompere quel silenzio imbarazzante, a dire qualcosa, e la serata comincia a prendere una piega molto diversa dal solito…
Antonio Ferrara
Scherzare col fuoco
Uno libro illustrato in bianco e nero che, attraverso l’analisi di storie esemplari e metaforiche, aiuta ad affrontare con i giovani temi altrimenti difficili. Un libro che parla di crescita, educazione, giovani, insegnamento, pedagogia, psicologia, relazioni, scuola. Le storie, da sempre e in ogni parte del mondo, aiutano a crescere meglio di qualsiasi discorso edificante o paternalistico. In questo libro le storie sono ambientate nell’aula scolastica, luogo nel quale sono messi in scena diversi spaccati di vita con alcune possibili interpretazioni, unite a esercizi con cui sperimentare assieme il meraviglioso, a volte difficile, gioco della vita. Antonio Ferrara e Filippo Mittino, uno scrittore e uno psicoterapeuta, con passione educativa, intrecciano le loro competenze e le mettono in gioco per fornire agli insegnanti strumenti utili per accendere nei loro allievi la curiosità e la voglia di sapere, e per crescere insieme a loro.
Catena Fiorello Galeano
Piccione Picciò
Una fiaba moderna che parla di autonomia, coraggio e amicizia. Picciò è il piccioncino più fragile della covata e per questo ha paura di tutto. Matteo è un bambino solitario che sembra molto triste. La loro amicizia cambierà le vite di tutti.
Picciò è il piccioncino più fragile della covata e per questo ha paura di tutto. Mentre i suoi coetanei già sperimentano i primi tentativi di volo, lui non si sposta dal cornicione. Papà piccione giorno dopo giorno lo sprona a non arrendersi, una fiducia che piano piano alimenta in lui la tenacia che non sapeva di avere. Finché un giorno finalmente spicca il volo. Scopre però che il cammino per crescere è fatto sempre di nuove sfide, così Picciò si trova ad affrontare il disprezzo degli umani, una delusione cocente per lui che è aperto a tutti e desideroso di conoscere. Ma un giorno incontra Matteo, un bambino solitario che sembra molto triste. La loro amicizia cambierà le vite di entrambi. Una storia che affronta temi importanti, dalla paura di crescere al bullismo, dal rispetto degli altri all’importanza di esprimere le proprie emozioni.
Giovanni Floris
L’essenziale
Floris, che confessa di non essere «un lettore naturale», condivide con semplicità in queste pagine ciò che ha ricavato assecondando il suo bisogno di leggere, un bisogno che, magari misconosciuto, appartiene a tutti. Perché la vita è fatta della stessa materia di cui sono fatti i libri e queste pagine ce lo dimostrano: senza pretese, con un tratto scanzonato e insieme appassionato, allestiscono uno scaffale ideale a cui ognuno potrà attingere le proprie ispirazioni.
«Una notte ho sognato un demone che mangiava i libri di casa mia.»
E al risveglio, questo sogno diventa per l’autore un rovello: un ipotetico demone come sceglierebbe i titoli da aggredire? E quali sarebbe necessario salvare? Comincia così un percorso di riscoperta di storie e autori che hanno accompagnato una vita, e che forse oggi possono permettere di capirla. I libri, infatti, scandiscono il tempo che ci è dato: da studenti magari ci appassioniamo a Rimbaud e ai Decadenti, immaginandoci anarchici e maledetti come loro, mentre più tardi ci lasciamo sedurre dalle teorie dei grandi filosofi e Popper diventa il nostro mito. Un periodo di disoccupazione o pausa forzata, con le sue frustrazioni, può consentirci una scorpacciata di romanzi impegnativi, come Moby Dick. E se un viaggio ci porta in America ci pare già di conoscerla, dai romanzi di mille autori, da Philip Roth a Edith Wharton. Ma la cosa più importante che fanno i classici è renderci la vita insieme più intensa e più semplice, insegnandoci senza averne l’aria lezioni importantissime: cos’è l’identità, cos’è la politica, come si forma la coscienza di un popolo – e come esplode la sua ribellione. Tutto sotto il mantello delle storie: con leggerezza, come suggeriva Calvino.
Chiara Ingrao
Bellerotelle
Avventura, thriller e magia in un romanzo scoppiettante scritto con uno stile vivace e divertente in cui si avvicendano personaggi colorati e strampalati, animali parlanti ed eroine in fuga dalle pagine di un libro. I protagonisti sono Luna, una bambina che si muove con una carrozzella futuribile (che lei chiama Bellerotelle) progettata dalla madre ingegnera, con cui può fare praticamente tutto; il suo amico Pietro Wong che ama leggere e scrivere racconti, e una ragazza misteriosa, Belle. I tre sventeranno un traffico di animali selvatici tenuti in cattività, che parlano una lingua tutta loro, comprensibile solo da Bella.
Linton Johnson
Get in the game. Cinque mosse per diventare unstoppable!
«La mia forza consisteva nel vedermi costantemente come un vincente!» – Linton Johnson
Essere un atleta aiuta a strutturare la propria vita. Svegliarsi presto, prefissarsi una meta, lavorare sodo, aiutare gli altri e mangiare bene sono soltanto alcuni dei life hacks che possono contribuire a migliorarsi. In questo libro Linton Johnson, ex campione NBA, utilizza le sue esperienze di atleta professionista per svelarci cinque main mindset che ci aiuteranno a dare una scossa alle nostre giornate, a raggiungere i nostri obiettivi e renderci capaci non solo di visualizzare la strada da intraprendere, ma anche di individuare i modi per arrivarci. Ogni pagina è un inno alla forza interiore: che tu sia un adulto in cerca di ispirazione per superare le sfide quotidiane o un giovane desideroso di raggiungere il successo in ogni aspetto della vita, questo libro sarà una fonte di motivazione e insegnamenti preziosi per affrontare con fiducia, passione e resilienza ogni sfida e superare tutti gli ostacoli.
Mauro Garofalo
Il mago dell’aria. L’infanzia immaginaria di Philippe Petit, il funambolo tra le Torri Gemelle
Dall’infanzia passata a correre nelle campagne francesi alla giovinezza vagabonda tra le città di mezzo mondo con i loro alti palazzi, dalla passione per i giochi di prestigio all’innamoramento per il funambolismo nonostante i suoi estenuanti allenamenti, Il mago dell’aria è la biografia immaginaria di uno spirito liberissimo, un racconto fantastico che è insieme storia di formazione, romanzo di avventura e viaggio di un eroe moderno e incantato.
Il 7 agosto 1974, alle 7.05 del mattino, Philippe Petit con l’aiuto di alcuni amici tende un cavo d’acciaio spesso tre centimetri tra le Torri Gemelle di New York. Sospeso a 417,5 metri dal suolo, senza alcun sistema di sicurezza, nei successivi quarantacinque minuti compie la traversata tra le due torri avanti e indietro per otto volte. Sotto di lui, la città si sveglia, alza la testa e spalanca gli occhi… E non solo per quei quarantacinque minuti: continuerà a farlo per tutti gli anni a venire, e lo stesso succederà a molte persone che quel giorno non erano nemmeno nate, perché l’immagine di quell’uomo appeso al cielo è la dimostrazione eterna che l’orizzonte dei sogni non deve avere limiti. Ma perché Philippe è salito lassù? Quali pensieri, quali sogni incendiavano la sua mente e il suo cuore mentre progettava l’impresa?
Giacomo Mazzariol
Gli squali
Sono veloci, affamati, scivolano nel mondo con candore sfacciato. E devono rimanere sempre in movimento: se smettono di muoversi, muoiono. Sono i ragazzi di inizio millennio, sono gli squali.
“Un ritratto dolceamaro della generazione dei ventenni. Una storia che racconta la fatica di diventare grandi” – La Repubblica
L’estate della maturità. L’estate in cui puoi fare quello che ti pare. L’attendi, la sogni, la organizzi, e può succedere che all’ultimo momento salti tutto. Max frequenta l’ultimo anno di liceo in una cittadina della provincia veneta; è uno come tanti, bravo con i computer. Ma un semplice algoritmo, creato nella sua cameretta da figlio unico, gli stravolge in un attimo l’esistenza: invece che in giro per l’Europa a sentire concerti si ritrova a Roma a lavorare in un incubatore di start-up. In poche settimane il vecchio Max non c’è piú. Il mondo in cui è cresciuto si sgretola sotto i suoi occhi mentre lui cerca disperatamente di conservarne frammenti. Cambiano le aspirazioni, le compagnie, si modificano i rapporti con i genitori; l’amore si presenta in maniera inaspettata. Tutto troppo rapido, tutto troppo presto. Forse è meglio rallentare. A patto di non fermarsi.
Divier Nelli
Il giorno degli orchi
Aurora vive coi genitori a Poggio in Chianti, paese immaginario sui colli fiorentini. È una ragazzina bella, sfrontata, consapevole dalla prima adolescenza del suo fascino che esercita senza mai concedersi su compagni e uomini adulti. Con due amici organizza piccoli furti nelle classi del liceo che frequenta e nei negozi per avere denaro da spendere in feste e oggetti costosi. Ma i soldi non le bastano mai e ha l’idea di adescare con falsi account e false foto pedofili in Rete per ricattarli. Un gioco perverso che sembra funzionare. Aurora è avida, moltiplica gli account. Nella vita ha altre aspirazioni che fare la commercialista come il padre. Vuole lavorare nel mondo del cinema o della TV, diventare ricca e guardare dall’alto tutto e tutti. Finché un giorno un Orco risale alla sua vera identità e comincia a minacciarla…
Divier Nelli
Posso cambiarti la vita
Dopo la morte della madre, Perla vive con l’anziana nonna a Poggio in Chianti e frequenta la seconda classe al liceo tecnologico Margherita Hack di Firenze. È una ragazzina bassa, obesa, brava a scuola, e per questo oggetto del bullismo spietato dei compagni. Perla è docile, subisce in silenzio, sa che è inutile opporsi al branco da sola. Col passare del tempo la situazione precipita, le offese sui social si moltiplicano, alcuni video diventano virali. Lei sfoga rabbia e frustrazioni abbuffandosi e chiudendosi in se stessa. Finché un giorno risponderà a un messaggio restando coinvolta in qualcosa troppo più grande di lei che le trasformerà per sempre la vita.
Daniele Nicastro
Vengo io da te
Una storia per gli amanti dei videogiochi in cui è possibile, seguendo una pista dopo l’altra, varcare il confine tra il mondo reale e quello virtuale. Un racconto che dimostra l’energia potente delle relazioni, la paura di fallire, di essere giudicati dal sistema e la difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo. Un libro che parla di amore, videogame, coraggio, crescita. Giada e Nico. Un legame speciale nato negli ultimi mesi di scuola. Arrivate le vacanze, lui sparisce nel nulla. Che fine ha fatto? Perché non risponde al telefono? Nessuno lo conosce veramente o sa dove abiti. L’unica cosa certa è che il suo avatar è stato visto in un famoso gioco online. Giada odia i videogiochi, ma è decisa: “Se non vieni tu, vengo io da te”.
Daniele Nicastro
Cinque giorni per non dirti addio
Per anni Anis continua a scrivere messaggi al padre morto. Un tragico incidente in montagna gliel’ha portato via. Lo aggiorna sui cambiamenti della propria vita, gli racconta successi, battaglie, amori. Poi un giorno, all’improvviso, riceve una risposta. Con il cuore in tumulto decide di partire alla ricerca di un uomo che crede vivo. Un viaggio verso le montagne, attraverso incontri straordinari e sfide da affrontare, che permetterà ad Anis di crescere, rischiare e ritrovarsi. Un libro di narrativa per ragazzi e ragazze dai 13 anni. Un viaggio straordinario tutto in salita, fra le montagne del Piemonte, pieno di personaggi memorabili: bracconieri, pastori indiani, autostoppisti. Un viaggio ricco di scoperte, incontri e avventura alla ricerca di se stessi e delle proprie potenzialità. Rivolto a tutti i giovani che stanno per spiccare il volo. Età di lettura: da 13 anni.
Daniele Nicastro
Fino all’ultima #challenge
Michelangelo, quindici anni, non è più lo stesso: l’estate si è portata via il nonno a cui era molto legato, costringendolo per la prima volta a fare i conti con la morte. Dei pomeriggi passati con lui, a contemplare le piante con le mani affondate nella terra, non gli restano che le foto sbiadite e quel vuoto irreparabile che lo scava dentro. Un pomeriggio il suo migliore amico Sabatino gli propone una #10dayschallenge per scacciare la tristezza, così Michi si lascia convincere e dà il via a un vortice crescente di prove, all’inizio divertenti, poi sempre più pericolose e prive di senso, che lo portano a rischiare grosso pur di esorcizzare la paura. L’unica a non subire il fascino delle sue challenge è Erica, una ragazza impegnata nella difesa dell’ambiente: le chiacchiere con lei saranno motivo di riflessione e di crescita, e regaleranno a Michelangelo emozioni superiori a qualsiasi pericolo…
Daniele Nicastro
Spiriti dello tsunami
Giappone, 2011. Uno tsunami ha devastato la regione di Töhoku, mietendo circa 20.000 vittime. Marco, insegnante di cultura italiana in una scuola del posto, è uno dei 5.000 dispersi. Andrea, il fratello, sente la sua voce, spesso lo vede. Marco è rimasto intrappolato tra il mondo dei vivi e quello dei morti: per favorirne il passaggio nell’aldilà, Andrea dovrà risolvere il mistero dietro l’unica scuola giapponese che, da rifugio sicuro, si è trasformata in un luogo di devastazione. Qualcosa lì è andato storto. Suo fratello è davvero un eroe che ha salvato la vita di alcuni bambini oppure è un bugiardo? Yoko, una ragazza afflitta dal dolore di essere sopravvissuta, accompagna Andrea nella sua ricerca della verità. Un viaggio pericoloso tra inquietanti spiriti che vagano nei luoghi distrutti dallo tsunami e sembrano non voler passare oltre.
Daniela Palumbo
A un passo dalle stelle
Una coppia con due figli, Giacomo, quindici anni e Matteo, sedici. La famiglia di Giorgia, che è stata adottata e ha cominciato a chiedere di conoscere i genitori di origine. Poi Viola, a cui il padre ha promesso che la raggiungerà. E infine Leonardo, che deve riallacciare i rapporti con il figlio Gus. Tra loro non si conoscono, ma in comune hanno il proposito di percorrere a piedi un breve tratto della via Francigena, da Lucca a Roma, con due guide, Fabien e Gaia, e la speranza che il cammino li aiuti a raggiungere quello che cercano. Una sera Giorgia trova una lettera in un libro. Chi può averla messa proprio lì? A scrivere è un ragazzo, dice di chiamarsi Alessio. Racconta di aver lasciato la lettera fra le pagine sperando che qualcuno la trovi…
Giusi Parisi
Io, bullo
Alessandro è un ragazzo di tredici anni che vive in una delle periferie più difficili di Palermo. L’arresto forzato del padre, accusato di omicidio segna il suo modo di relazionarsi con gli amici. Nessuno osa contraddirlo, tranne Caterina che lo fronteggia senza timore. Un giorno, Alessandro mette a repentaglio la vita di un compagno, anche se non era sua intenzione. Da questo tragico evento inizia una riflessione su se stesso.
Giusi Parisi
Bullismo. Una storia per capire
Le giornate trascorrono normalmente tra i compagni di allenamento in un’associazione sportiva, fino a quando arriva Carlotta, una dodicenne minuta, timida e maldestra che diventa subito oggetto di scherno. Video, meme, fotografie che la riprendono nei momenti più buffi circolano in una chat di gruppo dalla quale Carlotta è esclusa. Le cose cambieranno con la convocazione di Marilena, ispettrice della Polizia Postale che farà ragionare tutti insieme sulle possibili soluzioni per scongiurare un fenomeno tanto diffuso. Una storia per riflettere su se stessi e sulle relazioni con gli altri, emozioni, sogni, ma soprattutto ferite, a volte indelebili, che un gesto o una parola possono provocare negli altri.
Giusi Parisi
Il fuoco dentro
Un libro di narrativa per ragazzi dai 13 anni, rivolto a chi si trova ad affrontare imprevisti familiari e personali e a gestire, con difficoltà, emozioni e reazioni forti e contrastanti. Una storia che parla ai ragazzi di oggi e tratta temi centrali nelle loro vite come il rapporto con i genitori e la difficoltà di crescere. Quanto può bruciare di rabbia un ragazzo che ha subito un’ingiustizia? E se quell’ingiustizia arriva addirittura dalle persone più amate, l’incendio riuscirà mai a estinguersi? Daniel ama la sua famiglia: sua madre, suo padre e sua sorella Cat, che ha bisogno delle sue cure e da cui riceve un affetto sconfinato. Da un po’ di tempo, però, avverte che qualcosa è cambiato, qualcosa che mette a repentaglio la loro armonia. E quando, per puro caso, scopre che i suoi genitori sono separati in casa e che tutti, compresi la sua adorata Cat e il suo migliore amico, gliel’hanno tenuto nascosto, la delusione e la rabbia lo portano ad avvicinarsi a una banda di teppisti, ragazzi poco più grandi di lui che si divertono ad appiccare il fuoco a cose e animali. Daniel sente che quello che sta facendo è sbagliato, e le parole del senzatetto Tore, per tutti il “Gigante Buono”, aprono faglie nella sua coscienza, ma in lui arde troppo forte il desiderio di vendetta. Riuscirà a riprendere il controllo di sé, prima che sia troppo tardi, prima che la “Gang del fuoco” commetta il più estremo dei gesti?
Rosella Postorino
Io, mio padre e le formiche
Un libro ispirato e d’ispirazione che raccoglie riflessioni profonde sui temi più importanti della vita di chiunque, non solo dei ragazzi chiamati ad affrontare un rito di passaggio. Una lettera a cuore aperto, sincera, personale, eppure universale, scritta con l’intenzione di essere un incoraggiamento, o una carezza.
«Il 15 giugno di tre anni fa, in una piazza del Campo affollatissima, da un palco lessi il mio discorso d’augurio ai neolaureati dell’Università di Siena, in qualità di ex studentessa dell’ateneo. Quando nel 1996 ero partita con mio padre per immatricolarmi, e in macchina avevamo cantato insieme Lucio Dalla, mai avrei immaginato che sarei tornata lì, anni dopo, per raccontare la mia storia a migliaia di ragazzi sulla soglia del futuro». In quell’occasione Rosella Postorino ha detto loro quale privilegio fosse stato per lei la possibilità di studiare, e di permettersi di sognare di fare la scrittrice. Li ha pregati di rifuggire dalla semplificazione, di provare a indossare i panni degli altri, di sentirsi sempre in difetto di conoscenza, ma soprattutto di non aver paura di inseguire i propri talenti. Quasi tre anni dopo, quel discorso si amplia, si arricchisce: idealmente si rivolge di nuovo a quei ragazzi, e in modo indiretto agli adulti che vivono accanto a loro. Parla di fragilità e di forza, della ricerca maldestra della felicità, e anche dell’amore. Delle domande cui, forse, non c’è risposta. Ma che non dovremmo mai smettere di farci.
Catia Proietti
Quando tutto brucia
Sei pronto a entrare nell’aula B delle Scuole Vecchie? Nulla sarà più come prima. Malick, Martina e i loro amici non hanno un luogo dove ritrovarsi. L’aula B delle Scuole Vecchie di Rebibbia diventa il loro rifugio notturno. Malick soffre di “mal di mondo”, appassionato di cinema, si protegge guardando la realtà come fosse dietro una macchina da presa. Martina ostenta una sicurezza che non ha. Mattia scopre di essere un “neet”. Zaril sogna di incontrare Zerocalcare. Intanto, Carola chiede giustizia per suo figlio ucciso in un pestaggio. Un filo invisibile lega le vicende della donna a quelle dei ragazzi, ma quando il Miccia e la sua gang cominciano a scorrazzare per le strade del quartiere nessuno è più al sicuro.
Catia Proietti
Sulla strada di Iqbal
“Delle volte si comincia a camminare in una direzione e le cose accadono.” Due strade che si incontrano per sovrapporsi, due sguardi che si riconoscono, una vita in dono. Maya e sua madre Irene vivono, in affitto, in un piccolo appartamento della periferia romana, in compagnia di Mollica, un cane trovatello. Grandi alleate nella vita, Irene e Maya evitano cibo in scatola, fast-food, televisione e social-media, in un rapporto intenso costruito leggendo gli stessi libri e parlando di attualità. Ma a tredici anni Maya non vuole più essere “l’unica adolescente sul pianeta Terra senza cellulare”. Inevitabile lo scontro tra madre e figlia, in un momento di fragilità per Irene che ha perso il lavoro e vede le sue scelte come un fallimento. Finché la strada di Maya incontra quella di Iqbal…
Tea Ranno
Bellissima
Giorgia è bella ed è felice: sta per iniziare un’estate grandiosa e deve occuparsi solo di Carlo, un ragazzo dai capelli rossi, un po’ misterioso, di cui si sta innamorando. Peccato che i suoi genitori non facciano altro che mettersi in mezzo: la coppia perfetta non lo è più tanto e i due si sono messi a litigare in modo strano, rovinandole letteralmente la vita.
Tea Ranno
Saura. Le stanze del cuore
Saura, dodicenne, figlia di una chirurga pediatrica e di un giudice, soffre dell’assenza dei genitori, troppo presi dal lavoro, odia i suoi compagni di classe, che la deridono per via del nome così ingombrante, e odia le innumerevoli tate che vengono a occuparsi di lei. Una mattina che piove, la mamma decide di non mandarla a scuola: ha il giorno libero e potranno trascorrere un bel po’ di tempo insieme. All’improvviso, però, squilla il cellulare. C’è un bambino in fin di vita e la dottoressa deve correre a salvarlo. Fine del divertimento, fine della mamma “tutta per sé”. Saura s’arrabbia, si chiude in camera e caccia la tata appena giunta. Si sente tristissima, e il suo petto pare bucarsi per il dolore. Lo sfiora con un dito: davvero c’è un buco. Abbassa la testa per controllare ma in quel momento dal buco esce una mano che l’acchiappa e la porta dentro di sé. Comincerà, così, un viaggio per le stanze del suo cuore. Incontrerà persone amatissime, si riconcilierà con le tate, con i suoi compagni, diventerà la Regina dei sauri, affronterà le iene trasformandosi in istrice e verrà a un confronto con Saurina, la sua parte bambina. Insomma, vivrà avventure straordinarie che la porteranno a superare le rabbie, i dolori, le mancanze e tutto ciò che la ferisce.
Cinzia Tani
Il mondo in pugno
I giovani sono affascinati da personaggi come Malala Yousafzai che a diciassette anni ha vinto il Premio Nobel per la Pace, o Greta Thunberg che a sedici ha mobilitato milioni di ragazzi per fermare il cambiamento climatico. Ma anche da giovani sportivi, musicisti, artisti, scienziati. Cosa hanno fatto queste persone per raggiungere i loro traguardi, per realizzarsi? Quanto sono stati importanti talento precoce, passione, volontà, capacità di effettuare rinunce, aiuto dei genitori, di maestri e amici? In questi mesi si parla tanto di ragazzi violenti, baby gangs, aggressioni, rapine e atti vandalici perpetrati da adolescenti. Che cosa è mancato in famiglia o a scuola? Cosa vogliono, a cosa non sanno rinunciare, di cosa hanno bisogno? Il mondo in pugno racconta l’infanzia e l’adolescenza di personaggi eccezionali dell’ottocento e novecento. Giovani che hanno realizzato se stessi, compiuto conquiste importanti, raggiunto traguardi, seguito un ideale. Qual è stato il prezzo che hanno pagato? Quali le delusioni, le paure, gli sbagli, l’entusiasmo, l’ambizione?
Paola Zannoner
Il ritratto
Arte e passione in un romanzo che si snoda tra i vicoli di Firenze. Silvia lavora come custode nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti, a Firenze, reclutata per far parte di un innovativo sistema di sicurezza che funziona tramite un’app in grado di tracciare i visitatori e incrociare i loro dati con quelli della Pubblica Sicurezza. Doyun è un ragazzo coreano, silenzioso e affascinante, che ogni giorno si presenta nella Galleria per ammirare per ore, come ipnotizzato, un quadro, La Velata di Raffaello. I due ragazzi si ritrovano da subito legati da un filo invisibile, che li attira l’uno all’altra. Fino al giorno di Pasqua, quando in un furto senza precedenti il dipinto scompare e Doyun diventa sfuggente. Che Silvia si sia sbagliata sul suo conto? In una storia mozzafiato tra le viuzze tortuose del centro di Firenze, i due ragazzi si imbarcano in un’indagine per portare alla luce il mistero che si cela dietro la scomparsa del quadro…
Nicoletta Bortolotti
Quelle in cielo non erano stelle
Sono passati cinque anni dall’esplosione che nel 1986 ha distrutto la centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, sprigionando nell’aria una nube tossica che si è posata ovunque: sulla foresta cambiandone i colori, sugli animali facendoli ammalare, su fotografie, vestiti, giocattoli… e sulle persone. Omar, un ragazzino che vive nel Nord Italia, non sa nulla di tutto questo finché a casa sua non arriva una bambina ucraina dai capelli color sabbia, per trascorrere un mese lontano dalle radiazioni. Vassilissa non parla e lascia vedere di rado il suo simpatico sorriso: è diffidente, come lo è Omar verso di lei. Ma se per essere amici non ci fosse bisogno di parlare la stessa lingua? E se per disintossicarsi dalla paura l’amicizia fosse la medicina migliore? Un romanzo corale scritto con passione e grazia, che attraverso le vive voci di una volpe, di un ragazzino e della stessa Nube, rinnova la memoria di uno più traumatici eventi della storia europea contemporanea.
Gabriele Clima
I guerrieri dell’arcobaleno
L’inizio del viaggio di un piccolo gruppo di eroi che darà vita al più grande movimento ambientalista della storia. Tim ha tredici anni, e sa che la sua vita non è tutta in quel cantiere nautico dove lavora. Quando in città arrivano quei tipi strani coi capelli lunghi, quegli hippy come li chiama papà, Tim vuole conoscerli; perchè parlano di cose che lui non ha mai sentito, parlano di impegno di ambiente, di cambiare il mondo. Vogliono andare fino in Alaska a fermare un’esplosione nucleare. Perciò una mattina, non visto, Tim si imbarca sul Greenpeace…
Nicolina Galassi e Maurizia D’Alberto
E se un gigante gigantissimo
C’è un gigante gigantissimo che vaga felice nell’Universo infinito. Si accorge ad un tratto di avere intorno a sé tante palline. Ma come ha fatto a non pensarci prima?! E se… provasse a giocarci? Sì, è proprio curioso e subito ne cerca qualcuna! Ne trova di tutti i colori e misure, ma nessuna va bene: troppo calda, troppo fredda, troppo piccola o pesante, uuufffa! È davvero sconsolato! Poi ad un tratto vede lontana lontana una pallina blu… Si avvicina e scopre un mondo strapieno di sorprese! Lo stupore e la meraviglia conquistano il gigante il quale confronta il suo ultra mega-mondo con quello infinitamente piccolo che ha proprio lì vicino al suo naso. La storia consente diversi percorsi didattici: consente al bambino di mettere in relazione grandezze e mondi differenti; fa osservare il pianeta che ci ospita da un’altra prospettiva, quella del gigante appunto, per il quale, inizialmente, la Terra è solo una minuscola pallina azzurra; perciò insegna anche a non fermarsi alle prime apparenze. Inoltre, il bambino scopre che ogni singola parte del tutto è importante, perché tutto è inclusivo e tutte le parti insieme creano mondi straordinari, siano essi piccoli o immensi.
Nicolina Galassi e Maurizia D’Alberto
La principessa Tiamat cerca aiuto
Chi è Tiamat? Bellissima, colorata e piena di vita, Tiamat è una splendida principessa! Il suo nome, così particolare, è il più antico che possiamo attribuire alla nostra Madre Terra, così infatti veniva chiamata la dea sumero-accadica degli oceani! Tiamat, però, da qualche tempo sta male! Le molteplici attività umane e il mancato rispetto dell’ambiente e delle varie forme di vita presenti sul pianeta stanno compromettendo gravemente la sua salute, scatenando effetti disastrosi incontrollabili. Le conseguenze dell’inquinamento globale e del cambiamento climatico sono drammaticamente sotto i nostri occhi tutti i giorni! Bisogna agire in fretta! Tiamat e Madre natura non hanno dubbi: i bambini possono dare il loro preziosissimo contributo… Ed è a loro che Tiamat chiede aiuto, e i grandi dovranno ascoltarli!
Fabio Genovesi
Il calamaro gigante
Fabio Genovesi racconta la vera storia del calamaro gigante e di chi lo ha cercato a dispetto di tutto, insieme a mille altre storie che come tentacoli si stendono dall’oceano a casa nostra. Ricordandoci che viviamo su un pianeta dove esistono ancora i dinosauri, come il celacanto, o animali come gli scorpioni che sono identici e perfetti da quattrocento milioni di anni, invitandoci così a credere nell’incredibile, e a inseguire i nostri sogni fino a territori inesplorati.
Del mare non sappiamo nulla, però ci illudiamo del contrario: passiamo una giornata in spiaggia e pensiamo di guardare il mare, invece vediamo solo «la sua buccia, la sua pelle salata e luccicante». Forse perché appena sotto, e poi giù fino agli abissi, c’è una vita così diversa e strabiliante da sembrarci assurda, impossibile. Come per secoli è sembrata impossibile l’esistenza del calamaro gigante, il mostro marino che ha mosso alla sua ricerca gli esploratori più diversi. Come il sacerdote Francesco Negri, che nel 1663 a quarant’anni compiuti parte da Ravenna per la Scandinavia misteriosa, diventando il primo viaggiatore a raggiungere Capo Nord. O come il capitano Bouyer dell’Alecton (a cui si ispirerà Jules Verne per scrivere Ventimila leghe sotto i mari), che mentre naviga verso la Guyana nota all’orizzonte qualcosa di inaudito: è la prima testimonianza del calamaro gigante, dei suoi occhi enormi e intelligenti, dei tentacoli come terribili serpenti marini avvinghiati alla nave. Ma nessuno gli crederà. Sono pochi infatti gli scienziati che ascoltano le parole degli uomini di mare – naviganti, pescatori, indigeni… –, i più le credono bugie da marinai o allucinazioni collettive: quel che hanno visto contraddice tutte le teorie che abbiamo scritto finora, e quindi non l’hanno visto. Fabio Genovesi racconta la vera storia di questo impossibile, del calamaro gigante e di chi lo ha cercato a dispetto di tutto, insieme a mille altre storie che come tentacoli si stendono dall’oceano a casa nostra. Ricordandoci che viviamo su un pianeta dove esistono ancora i dinosauri, come il celacanto, o animali come gli scorpioni che sono identici e perfetti da quattrocento milioni di anni, invitandoci così a credere nell’incredibile, e a inseguire i nostri sogni fino a territori inesplorati. E lo fa mescolando le vite di questi esploratori stravaganti e scienziati irregolari – tra cui la pioniera Mary Anning, «colei che da sola ha cambiato la storia della Terra», e del suo cagnolino Tray –, alla storia privata di sua nonna Giuseppina, che a cena parlava con il marito morto da anni, della compagna delle medie che un giorno smette di camminare per non pestare le formiche, della bambina nata per un appuntamento mancato in gelateria. Ne emerge un pianeta che sembra una grande follia, ma se smettiamo di sfruttarlo e avvelenarlo, se smettiamo di considerarci un gradino sopra e capiamo di essere mescolati al tutto della Natura, ecco che diventiamo anche noi parte di questo clamoroso, smisurato prodigio, mentre su queste pagine navighiamo alla sorprendente, divertente, commovente scoperta delle meraviglie del mondo, e quindi di noi stessi.
Daniela Palumbo
Parola di elefante
L’elefante Benny ha delle piccole, dolci abitudini. Tutti i giorni alle tre del pomeriggio, accompagnato dalla formichina Livia, attraversa la Giungla fino al Lago Verde per raccogliere l’acqua per i suoi fratelli elefanti. Lì lo aspetta Stellina, una stella alpina dimenticata da un ingegnere di Zurigo in un piccolo vaso di coccio: anche a lei Benny ogni giorno porta acqua fresca. Stellina e Benny si vogliono bene, anche se i saggi del Gran Consiglio non approvano! Un giorno però Benny trova una brutta sorpresa: il lago Verde è vuoto! Neanche più una goccia d’acqua! Che cosa è successo? “Sono stati gli uomini” racconta Stellina. Come faranno gli animali della Giungla a dissetarsi?
Daniela Palumbo
Che cosa senti? Ed. Illustrata
Daniela Palumbo racconta la storia di Pinuccio Sciola, l’artista sardo che ha scoperto il canto delle pietre. Per chi ama la natura, la poesia e le storie vere. A San Sperate, in Sardegna, c’è la casa museo di Pinuccio Sciola, l’artista che – come Geppetto con il legno – riconobbe la voce delle pietre. Esse diventarono protagoniste della sua arte scultorea. Il libro racconta l’intuizione di Sciola che diede vita al Giardino delle pietre sonore. Qui, ogni anno, migliaia di bambini entrano per scoprire il canto delle rocce che l’artista ha intagliato. Ogni pietra ha un suono differente, come diversa è la storia che la Natura racconta a chi la sa ascoltare. Età di lettura: da 6 anni.
Daniela Palumbo
Il faggio che voleva fare girotondo
In un cortile fra alti palazzi abita un grande albero. È un Faggio solitario, dimenticato nell’indifferenza di tutti. Tutti i giorni Faggio chiama. Flavia un giorno, chissà come e chissà perché, lo sente. La mamma ha fretta, la tira, ma lei vuole andare dall’albero. Entra nel cortile e si presenta. «Mi chiamo Flavia», dice a voce bassa. «E tu?» È una storia semplice, che cammina lentamente, quella scritta da Daniela Palumbo. La trama poetica intreccia temi importanti: il rapporto con l’ambiente e la natura, il valore dell’amicizia, la capacità di cogliere i sentimenti degli altri. Una fiaba di amicizia e complicità fra un albero e una bambina. Una storia che parla dell’impazienza dei grandi e del desiderio di rallentare dei più piccoli. Incorniciata dalle illustrazioni di Natascia Ugliano, la fiaba aiuta piccoli e grandi a fare pace con il proprio mondo interiore e a guardare la realtà con occhi nuovi.
Catia Proietti
A piedi nudi
Federico è un bambino che nutre una forte passione per la natura, in particolar modo per gli animali. Impossibilitato ad averne a casa, cerca e trova il modo per avere un rapporto quotidiano con essi. Diventa a soli 7 anni il dogsitter del cane del vicino, un pastore belga alto quanto lui che lo metterà a dura prova, per non parlare del gattino trovato che porterà a spasso con il passeggino delle bambole preso in prestito ad una delle tre sorelle! Tante le divertenti situazioni che Federico dovrà affrontare per diventare un vero amico degli animali, ma non mancheranno anche le occasioni in cui sarà l’animale ad aiutare Federico a superare momenti di difficoltà… La storia di Federico Coccia presidente del Bioparco di Roma e stimato veterinario.
Sergio Rossi
Il riscaldamento globale
Affrontare il riscaldamento globale è la grande sfida del nostro tempo. Questa è la storia degli scienziati e delle scienziate che hanno scoperto questo pericolo, e di tutti quelli che si battono per la salvezza del nostro pianeta. Un libro di narrativa illustrato per bambini dai 7 anni dal formato agile che racconta in modo chiaro, semplice e preciso il riscaldamento globale. Perfetto per i giovani lettori che vogliano affrontare una tematica attuale la cui conoscenza è fondamentale per il futuro dell’umanità. In fondo al volume una piccola appendice per approfondire la conoscenza avviata dalla lettura: notizie, curiosità, aneddoti per saperne di più.
Sergio Rossi
Sos acqua
Insieme all’aria, tutti sappiamo che l’acqua è il bene più prezioso sul nostro pianeta, perché senza acqua non ci sarebbe la vita. Sappiamo anche che il ciclo dell’acqua fa in modo che la quantità totale di questa fondamentale risorsa rimanga sempre invariata; ma ignoriamo, e spesso le nostre azioni lo dimostrano, che la maggior parte dell’acqua sul nostro pianeta non è potabile, e che quella che possiamo usare per la nostra esistenza si riduce di giorno in giorno, perché sta diminuendo nelle fonti che sfruttiamo, come fiumi e falde sotterranee, per riapparire in altre forme che non possiamo utilizzare, come gli oceani. Quella che si sta verificando, insomma, è una vera e propria “emergenza acqua” che richiede una nuova consapevolezza da parte di tutti, per porre rimedio ai rischi che potrebbe portare in un futuro neanche troppo lontano. Un libro di saggistica per bambini e ragazzi dagli 11 anni. Un approfondimento sui temi dei cambiamenti climatici, del rapporto tra esseri umani e natura e del futuro del nostro pianeta. Un libro che spiega perché l’acqua ha un ruolo centrale in tutti i settori della società e perché è indispensabile fermare il suo sfruttamento intensivo.
Sergio Rossi
Masao l’eroe di Fukushima
Giappone, estate 2012: Pietro doveva trascorrere una bella vacanza in Estremo Oriente, ma si ritrova al capezzale del nonno, che versa in gravi condizioni; uscito nel giardino dell’ospedale per prendere una boccata d’aria incontra un altro malato, simpatico e gentile, con cui fa subito amicizia. Presto scopre che quello non è un malato qualunque: è Masao Yoshida, il direttore della centrale nucleare di Fukushima devastata dal terremoto-tsunami dell’anno prima, l’uomo che, per mesi, è rimasto al proprio posto e ha sacrificato la vita per spegnere la centrale ed evitare un disastro ambientale che avrebbe coinvolto tutto il Giappone. In una parola, un eroe. Un eroe completamente diverso da quelli che Pietro è abituato a vedere nei cartoni animati e nei film e che, attraverso il racconto di cosa è accaduto in quel drammatico 2011, gli insegnerà ad affrontare la sua piú grande paura.
Mario Tozzi
Perchè il clima sta cambiando?
Perché il clima cambia? È vero che siamo entrati nell’età del fuoco a causa del cambiamento climatico? Si può fare qualcosa contro i mutamenti in atto? Mario Tozzi, avvalendosi di dati, misurazioni e comprovati studi scientifici, tocca un argomento cruciale, l’argomento più caldo degli ultimi anni: il cambiamento climatico e l’attenzione che tutti noi dobbiamo riporre nella cura e nel rispetto della natura e dell’ecosistema del nostro pianeta. E tenta di rispondere alla domanda delle domande: di chi è la colpa? Forse del Sole? O degli elementi naturali? O magari dell’uomo? Gli errori del passato, la situazione attuale, il consumo responsabile e le prospettive per il futuro sono i temi trattati con grande autorevolezza dall’autore, per permettere ai più giovani di essere coscienti dei problemi del presente e prendere decisioni ancor più consapevoli per il futuro. Un libro per bambini dagli 11 anni, per permettere ai giovani di approfondire uno dei temi verso cui le nuove generazioni sono maggiormente sensibili. Un saggio interessante e dinamico per parlare di mutamenti climatici, del rapporto tra esseri umani e natura e del futuro del nostro pianeta. Età di lettura: da 11 anni.
Mario Tozzi
Mediterraneo inaspettato. La storia del Mare nostrum raccontata dai suoi abitanti
Libro vincitore del Premio Cimitile 2023 – Opera edita di attualità
Le belle pagine di Tozzi narrano la stupefacente armonia cui questo mare splendido, fondendosi con la storia della Terra, ha dato vita. Ma soprattutto esprimono la preoccupazione davanti allo scempio di cui è quotidianamente vittima per mano dell’uomo, l’unica specie che, credendo di poter dominare i sistemi naturali, è stata in grado di dilapidare un autentico patrimonio, rubandolo alle generazioni future.
Che cosa può esserci di inaspettato in un mare che conosciamo da sempre. Davvero il Mediterraneo ha ancora segreti da svelare a chi vive sulle sue coste, si nutre dei suoi prodotti o vi si tuffa ogni estate? Ebbene sì, perché ciò che pochi conoscono è la sua storia più antica, sono gli eventi che hanno portato alla sua formazione, le vicissitudini che ha attraversato nei millenni, prima della comparsa di noi sapiens, e le straordinarie trasformazioni che ha subito nel corso della sua evoluzione. Adottando un originalissimo punto di vista, Mario Tozzi racconta l’ante-storia del nostro mare attraverso la voce delle specie che lo abitano e dei loro antenati – pesci, cetacei, elefanti e scimmie – che vi hanno vissuto quando ancora era il grande oceano Tetide e si sono dovuti adattare ai cambiamenti che ne hanno mutato il volto. Solo Antea, una femmina di tonno rosso, può ricordare come vivessero i suoi predecessori centinaia di milioni di anni fa, quando nuotavano nella sterminata Pantalassa prima che la deriva dei continenti la suddividesse in tanti oceani e mari. Solo la delfina Flippie può spiegare perché i suoi simili, i mammiferi marini, siano tornati nell’acqua dopo che alcuni pesci ne erano usciti per evolvere in anfibi o rettili e infine diventare mammiferi. E, dalla terraferma, solo Elly l’elefantessa può descrivere quale fu lo stupore dei suoi antenati quando videro il Mediterraneo quasi disseccarsi a causa del cambiamento climatico verificatosi sei milioni di anni fa. Le belle pagine di Tozzi narrano la stupefacente armonia cui questo mare splendido, fondendosi con la storia della Terra, ha dato vita. Ma soprattutto esprimono la preoccupazione davanti allo scempio di cui è quotidianamente vittima per mano dell’uomo, l’unica specie che, credendo di poter dominare i sistemi naturali, è stata in grado di dilapidare un autentico patrimonio, rubandolo alle generazioni future.
Paola Zannoner
Il mondo sarà
Cinque amici appassionati di scienza ritrovano un vecchio libro in cui si parla di un albero della vita che nasconde tra i suoi rami un intricato percorso segreto. Decifrandone i messaggi criptati si ritrovano ad attraversare alcuni misteriosi portali che conducono nei più lontani angoli della Terra. Iniziano così un incredibile viaggio guidati da un’antica sapienza che potrebbe aiutarli a salvare il pianeta. Età di lettura: da 10 anni.
Reno Brandoni
Leggende della musica
Una raccolta di sei storie ispirate ad altrettanti protagonisti della musica internazionale. Un percorso tra generi diversi (blues, jazz, classica, rock e pop) e un confronto tra linguaggi, sonorità e strumenti, con al centro le sfide, le fragilità e i talenti degli artisti raccontati. Non biografie ma narrazioni che stimolano la riflessione su temi come l’inclusione, la povertà, la disabilità, il razzismo, la libertà di espressione. L’occasione, dunque, per avviare un dialogo intergenerazionale, che avvicina epoche solo apparentemente distanti all’insegna di valori più profondi di cui la musica è portavoce.
Totò Cascio
La gloria e la prova. Il mio nuovo Cinema Paradiso 2.0
Salvatore Cascio, detto Totò, è il bambino protagonista di Nuovo Cinema Paradiso, l’indimenticabile capolavoro di Giuseppe – che lui chiama affettuosamente Peppuccio – Tornatore, vincitore dell’Oscar per il miglior film straniero quindici anni dopo Amarcord di Fellini. Dopo questo film – che nel ’91 gli procurò anche il prestigioso Premio BAFTA – Totò continuò a lavorare sia con Tornatore (partecipa a “Stanno tutti bene”, con Marcello Mastroianni) che con registi del calibro di Pupi Avati e Duccio Tessari. Tutto ciò fino al 1999, anno in cui firma il suo «ultimo film». Dopo di che, si può dire che Totò Cascio scompare. Perché? Ai giornalisti che lo incalzano non vuole dire la verità, preferendo far credere che il cinema si sia dimenticato di lui. È stata invece una grave malattia – la retinite pigmentosa con edema maculare, che gli ha procurato una perdita progressiva, irreversibile e quasi totale della vista – a farlo rinunciare a quella che era una carriera promettente e radiosa. Oggi, a 42 anni, Totò Cascio ha trovato la forza e la voglia di raccontare la sua esperienza in un libro che è insieme memoir cinematografico e racconto di formazione e di rinascita. Grazie alla sua fede, al suo coraggio e alla consapevolezza acquisita, ora può tornare a vivere una vita degna di essere vissuta ed è questo il suo «Nuovo Cinema Paradiso 2.0», dice scherzando. Così, rinato, lancia un segnale a chi è nella sua condizione: non nascondetevi, anzi imparate ad accettarvi. «Senza accettarsi, ci si porta dentro l’avversario più feroce. Me lo disse anche Andrea Bocelli: “Totò, non è un disonore”. Sono state parole illuminanti».
Prefazione di Giuseppe Tornatore. Postfazione di Andrea Bocelli.
Gabriele Clima
Lo specchio di Lorenzo
Nel mondo di Lorenzo non si entra facilmente. Può entrarci la mamma, qualche volta, il papà, se parla con la voce morbida, e Michele, che più che un fratello è una specie di supereroe. Nel mondo di Lorenzo la strada è un fiume, la scuola è un bosco e i compagni lupi neri. Ma c’è anche una volpe bianca: si chiama Sofia e conosce la gentilezza. Un giorno Sofia regala a Lorenzo uno specchio… È uno specchio magico, capace di aprire una porta su un mondo nuovo, dove non ci sono lupi ma esseri umani.
Gherardo Colombo
La bambina tutta verde
Questa è la storia di una bambina tutta verde, che vive in una casa tutta verde, ha giocattoli e vestiti tutti verdi, mangia addirittura cibi tutti verdi. È felice in questo piccolo universo a un colore, così come hanno deciso i suoi genitori, convinti che il verde sia il colore più bello del mondo. Ma quando la bambina inizia la scuola scopre intorno a sé una realtà tutta nuova e coloratissima. Come convincere la mamma e il papà che il rosso, il giallo, il blu non sono una minaccia ma una bellissima alternativa da avvicinare al verde? Gherardo Colombo affronta con delicatezza tematiche a lui care: il senso di giustizia, l’inclusione, l’accettazione della diversità in un mondo in cui essere differenti è bello.
Vichi De Marchi
Cani eroi e il gatto della medaglia
Per piccoli lettori in cerca di storie gustose, con testo ad alta leggibilità! Nel pensionato per cani e animali pluripremiati con la medaglia PSDA la vita scorre in tutta tranquillità e gli ospiti vivono giornate serene tra racconti mitici delle loro gesta ed esercizi per rimanere in forma. Ma la quiete viene sconvolta dall’arrivo di un nuovo ospite: un valoroso ratto gigante che si è distinto per il suo impegno come sminatore. Il nuovo inquilino però non viene accolto molto bene soprattutto per la sua mania di annusare tutti, e quando un ladro ruba la medaglia del più premiato tra i cani del ricovero, tutti i sospetti cadranno su di lui!
Antonio Ferrara
Sei fuori
Sei fuori, ti dicono, quando invece sei chiuso dentro una gabbia che nessuno ha voglia di aprire.
Sei strano, ti dicono, non sei come gli altri. Glauco, tredici anni, ha una malattia rara, di quelle che hanno a che fare con i cromosomi, e sa cosa vuol dire essere diverso. Beatrice, detta Bea, tredici anni come lui, è la sua amica del cuore. Una ragazza timida, brava a scuola, amante dei libri e, in particolar modo, delle storie di paura. Bea fa di tutto per passare inosservata finché, nella sua vita, arriva Glauco e lei, di colpo, si ritrova sotto i riflettori, sempre. Al bar, in treno, a scuola, tutti li guardano. O meglio, lo guardano. Glauco, il cui nome significa scintillante, illumina la vita di lei: corre, balla, urla, canta, travolgendo ogni cosa con la sua esuberanza e spazzando via la timidezza di Bea. Per frequentare chi è diverso, però, ci vuole coraggio e apertura mentale perché la gente ha paura di quelli come Glauco. E la paura non è semplice da sconfiggere. Ma i due amici, legati dal desiderio di essere felici, lotteranno per guadagnarsi il proprio posto nel mondo.
Guido Marangoni
Universi di-versi
La solitudine, quella scelta e non imposta, ha un potere straordinario: lavora per sottrazione, riesce a raccontare ciò che non è, che non c’è più e che forse davi per scontato. Dopotutto, ha a che fare con gli altri più di quanto immaginiamo. E Guido lo sa bene. Per il giorno del suo cinquantesimo compleanno, ha deciso di regalarsi un weekend da solo tra le montagne, un’occasione preziosa per meditare su mezzo secolo di vita vissuta. È il solstizio d’estate del 2020 e Guido si perde, in piena notte, tra i boschi delle Dolomiti, a quasi duemila metri di altitudine, con lo smartphone che non ha campo, ma lo zaino carico di parole e ricordi. Il freddo, la paura, i pensieri, la stellata mozzafiato che lo porterà all’alba del giorno più lungo dell’anno gli offriranno numerosi spunti per raccontare incontri meravigliosi e diversità che ci rendono unici, per riscoprire molte domande e per trovare pochissime risposte. “Universi di-versi” è il racconto di quella esperienza, un riavvolgere il nastro tra ricordi, sogni e desideri, un lungo pellegrinaggio, immerso nella natura, senza una meta precisa. Perché in fondo, si sa, nella vita quello che conta non è la destinazione, ma il viaggio. Ancora di più se si conclude con un ritorno a casa.
Guido Marangoni
Come stelle portate dal vento. Il mio viaggio tra orizzonti persi e ritrovati
«Sono sempre stato affascinato dal vento. Invisibile fino a quando non incontra un ostacolo pronto a svelarlo, che sia un aquilone, un campo di grano o dei panni stesi ad asciugare, eppure capace di produrre grandi mutamenti. Se fino a un certo punto la mia vita è stata un navigare tutto sommato tranquillo, l’annuncio della trisomia 21 di Anna, come una folata di vento che gonfia le vele all’improvviso, mi ha dato una sferzata che per un po’ mi ha fatto perdere l’orientamento. Un cambio di rotta a cui non ero preparato e che mi ha insegnato che, anche quando la destinazione è ormai in vista, nuove nuvole possono annebbiare l’orizzonte, costringendoci a riconsiderare i nostri piani. E se questo l’ho imparato a mie spese, portando in giro per l’Italia la storia di Anna, la nostra storia, ho capito che gli inciampi riguardano tutti, e sono tantissime le testimonianze di cadute e ripartenze, paura e resilienza che ho incontrato lungo questo viaggio. Ho scelto di raccontarlo, questo intreccio inaspettato di storie e destini, seguendo una personalissima rosa dei venti: tra rotte sbagliate e aggiustate, rotte sognate e mai esplorate. Ogni incontro, ogni abbraccio, ogni sorriso è stato per me una nuova iniezione di fiducia, la conferma di una certezza che porto dentro di me come una bussola: dietro a un brusco cambio di direzione, un porto mancato o dopo una violenta tempesta, si nasconde sempre un nuovo orizzonte da esplorare.»
Guido Marangoni
Anna che sorride alla pioggia
A Daniela l’ultima cosa che interessava era il sesso della creatura che portava in grembo. Bastava che fosse sana, diceva. Quando la dottoressa ci convocò e senza tanti preamboli ci disse: «Si tratta della trisomia 21», invece, capii un’altra cosa: che Daniela era già pronta. «È maschio o femmina?», chiese, lasciandomi a bocca aperta ancora una volta. Era Anna la buona notizia che stavamo aspettando.
Rosella Postorino
Tutti giù per aria
Tina non sa cosa le è saltato in mente quel pomeriggio, quando ha accettato di giocare a pallavolo con i compagni. Di solito fa solo le cose che sa fare bene, perché ha sempre paura di sbagliare. Gli altri bambini la chiamano ‘perfettina’ e non la trovano molto divertente: la perfezione non ha mai fatto ridere nessuno! La palla cadrà nel fume, Tina per riprenderla precipiterà giù da una cascata e da qui tutto avrà inizio. Recuperata da un’enorme signora-mongolfera, viene portata in volo fino a uno strano paese, pieno di personaggi strampalati, quel giorno in festa per la Fiera degli Scarti e l’annuale Caccia al Tesoro. Chi arriverà primo? Ma soprattutto, cosa vinceranno gli altri? Perché, quando si gioca insieme, nessuno perde mai. Il brillante esordio nella narrativa per ragazzi della vincitrice del Premio Campiello 2018 è una grande avventura senza tempo che insegna ad accogliere la diversità come un’inattesa ricchezza.
Elisa Puricelli Guerra
Ruby Bridges è entrata a scuola
Una storia sulla discriminazione e sull’odio razziale e sul coraggio che serve per combatterli. Un libro che racconta ai ragazzi di oggi la lotta per i propri diritti e per l’emancipazione. New Orleans, oggi. Nonostante le grandi battaglie per i diritti civili del secolo scorso, il razzismo ha rialzato la testa, e l’integrazione ha compiuto parecchi passi indietro. Dopo l’arresto di una ragazza afroamericana accusata ingiustamente di un incendio nella loro scuola, Billie ed Eric, due giovani studenti separati dal colore della pelle, si trovano a collaborare per una ricerca. Il tema è una storia di emancipazione negli Stati Uniti degli anni Sessanta, epoca in cui i ragazzi bianchi e quelli di colore frequentavano scuole diverse a causa delle leggi sulla segregazione razziale. La protagonista della storia è Ruby Bridges, una bambina di colore che nel 1960, ad appena sei anni e completamente da sola, prese parte all’integrazione di una scuola per soli bianchi di New Orleans, sfidando pregiudizi, proteste e anche minacce di morte.
Paola Ravani
Il bambino dall’occhio blu
Artur ha un pessimo rapporto con il suo occhio sinistro. È blu chiaro, sembra di cristallo. Sarebbe bello, se l’altro non fosse marrone scuro. Una rarità che attira l’attenzione e suscita curiosità. Artur detesta a tal punto il suo occhio blu che per eliminare quella che crede un’imperfezione le ha provate tutte, con risultati spesso disastrosi. Con leggerezza e ironia Paola Ravani riesce a portare il lettore nello straordinario mondo dei bambini, dove tutto appare possibile, e le riconciliazioni, prima di tutto con se stessi, aprono nuove, straordinarie opportunità.
Viola Ardone
Il treno dei bambini
È il 1946 quando Amerigo lascia il suo rione di Napoli e sale su un treno. Assieme a migliaia di altri bambini meridionali attraverserà l’intera penisola e trascorrerà alcuni mesi in una famiglia del Nord; un’iniziativa del Partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo l’ultimo conflitto. Con lo stupore dei suoi sette anni e il piglio furbo di un bambino dei vicoli, Amerigo ci mostra un’Italia che si rialza dalla guerra come se la vedessimo per la prima volta. E ci affida la storia commovente di una separazione. Quel dolore originario cui non ci si può sottrarre, perché non c’è altro modo per crescere.
Daniele Aristarco
Io vengo da
“Da dove vieni?” È questa la domanda che un insegnante pone ai suoi studenti. Una quinta della Scuola primaria, composta metà da bambini stranieri. Il quesito, solo apparentemente banale, impegna tutti in un appassionante ricerca su se stessi, una vera e propria investigazione sulle proprie origini, sulla propria leggenda familiare. Attraverso i racconti dei giovani protagonisti, proveremo a comprendere questo mondo nuovo che si dischiude di fronte a noi.
Nicoletta Bortolotti
Chiamami sottovoce
Nicole Christen abita a Milano, tra la spensieratezza ed un lavoro precario, la morte della madre ed il suo testamento portano Nicole la notizia di una casa dimenticata in Svizzera. Nicole comincia a ricordare un episodio buio e sconosciuto della storia: fino agli anni ’80 era vietato ai lavoratori stranieri portare in Svizzera i propri figli. Negli anni ’70, ’80 i bambini proibiti erano più di 1.500. A causa di una legge severa, migliaia di bambini italiani entrarono clandestinamente in Svizzera, rinchiusi in soffitte o cantine per non essere scoperti. Il romanzo racconta di una preziosa amicizia tra una bambina libera ed un bambino proibito.
Francesco Carofiglio
Wok
Ho quindici anni e mi chiamo Wok. Non è una padella, è un diminutivo. Viene da Wokaihwokomas, antilope bianca, nella tribù dei Cheyenne.
Wok ha quindici anni e non ha avuto una vita facile. Alice, sua madre, è la sua famiglia. Quando muore, Wok si ritrova solo. Prima che i servizi sociali vengano a prenderlo decide di fuggire. Il viaggio è un lungo, struggente e imprevedibile funerale “on the road” sulle strade delle antiche terre indiane. Le ceneri di Alice in un termos nel cruscotto, la vecchia Dodge di famiglia, l’America davanti. Wok vuole rapire il nonno, un vecchio Navajo chiuso in un ospizio, e riportarlo nella sua riserva. Sono anni che l’uomo non dice più una parola, stretto in un silenzio incomprensibile, dietro il quale si nasconde un mistero. Sullo sfondo di un’America grandiosa e desolata, la scoperta dei sentimenti e delle radici in una storia di formazione, drammatica e spettacolare, che coinvolge e cattura, lasciandoci senza fiato.
David Conati
Quando lo straniero sono io
Andremo a stare meglio, vedrete, vi piacerà.
Con queste parole il signor Gianni cerca di convincere i suoi figli che trasferirsi all’estero è un’opportunità da cogliere al volo.
L’inserimento da stranieri nella scuola e nella comunità di un Paese dove lingua, usi, costumi e abitudini sono diversi da quelli del loro luogo d’origine però non sarà privo di sorprese.
Un racconto autobiografico nel quale l’autore, con un taglio ironico e divertente racconta la sua esperienza e le sue disavventure da emigrante. Per far capire cosa si prova quando siamo noi a chiedere accoglienza in un altro Paese.
Antonio Ferrara
Casa Lampedusa
Il mare porta i migranti sulle spiagge di Lampedusa, e un giorno porta anche Khalid. Salvatore li teme entrambi. Ogni mattina a colazione se lo ritrova lì, Khalid con i suoi modi bruschi tiene tutti a distanza. Salvatore ne ha già abbastanza di essere emarginato a scuola, dove i compagni lo prendono in giro perché non sa nuotare. Sì, Salvatore sa bene cosa sia la paura. Quello che non sa è che a volte la paura porta a compiere gesti prodigiosi, perfino eroici…
Catena Fiorello Galeano
Ciatuzzu
Ciatu miu, respiro mio. Voce e forza dell’anima. Sua mamma lo chiamava sempre così. Quando Ciatuzzu deve dirle addio, ha solo nove anni. È sempre stato un bambino felice e spensierato, ma un giorno un male incurabile l’ha portata via da lui. Da quel momento, ha dovuto fare i conti con il dolore e con l’assenza, sperimentando sulla propria pelle cosa significhi crescere senza l’amore della donna più importante. E Leto, il paesino affacciato sul mare dove vive, in cui la brezza si mischia al profumo di gelsomino, non sembra più lo stesso posto. Per fortuna, Ciatuzzu non è solo: oltre ai nonni e ai fratelli, può contare su persone speciali, come il custode del cimitero e Lucia, una picciridda preziosa per lui…Ma proprio quando sembra aver trovato una nuova dimensione, suo padre, emigrato in Belgio, lo costringe a raggiungerlo in quella terra straniera. E a Ciatuzzu il mondo crolla un’altra volta addosso. Lontano dalla Sicilia e dai suoi affetti più cari, presto si renderà conto che le paure, per essere sconfitte, vanno affrontate, e che si può vedere anche con gli occhi del cuore. Attraverso la voce straordinaria di un bambino degli anni Sessanta, leggeremo una potente storia di riscatto.
Francesca La Mantia
La montagna capovolta. Le migrazioni narrate ai bambini
Nonna Caterina, che vive da sessant’anni in Belgio, porta il nipotino Rocco a visitare i luoghi della sua infanzia, sulla Majella, in Abruzzo. Mentre Rocco scopre panorami mozzafiato, per Caterina questo viaggio ha il sapore della riconciliazione con il passato; un passato duro, segnato dall’emigrazione della sua famiglia in Belgio, dove l’Italia nel dopoguerra spedì 64 mila uomini a lavorare nelle miniere di carbone, promettendo il miraggio di un futuro più roseo. Invece, la famiglia di Caterina in Belgio trovò la tragedia, quando l’8 agosto del 1956 nella miniera di Marcinelle scoppiò un incendio che causò la morte di 275 uomini, tra cui suo padre.
Daniele Nicastro
Khalifa, un immigrato da medaglia
La storia di Khalifa inizia in Bangladesh, in una baracca, in condizioni di estrema povertà. Khalifa sogna di venire in Italia per migliorare la propria vita. Ma a Roma la sua vita non migliora affatto. Non trova né una casa né un lavoro e finisce a vivere in un buco fognario sulle rive del Tevere. Passa le giornate in attesa che accada qualcosa. E qualcosa accade: una persona sta annegando in mezzo al fiume. Khalifa si getta in acqua senza esitazione. Non pensa a se stesso, alla sua vita, al permesso di soggiorno scaduto. Pensa solo a quella persona. Ironia della sorte, mentre la donna è condotta in ospedale, a lui che l’ha salvata viene contestata l’irregolarità del soggiorno e le procedure prevedono il rimpatrio. È l’inizio di un’altalena di emozioni che, da ambulante senzatetto, lo porteranno a diventare Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
Daniele Aristarco
Una bella resistenza
UN VIAGGIO PER L’ITALIA ATTRAVERSO STORIE, INCONTRI, MEMORIA
Ci sono storie del passato che vivono nei libri. Altre lasciano tracce nei luoghi che ci circondano. E ci sono storie del passato che circolano nel nostro sangue.
«Per me, il coraggio è la forza che ti fa lottare per quello che ti sta a cuore» mi insegna Camilla, mentre affonda il cucchiaino nella panna. «È la forza che ti permette di resistere. Questa è l’eredità che, un giorno, lascerò a mia figlia.» La resistenza, una preziosa eredità.
Cosa ha spinto, tra il 1943 e il 1945, ragazzi e ragazze, uomini e donne a lottare, a rischiare, a morire persino, per la libertà? L’autore ci invita a seguirlo nel suo viaggio in treno tra le città d’Italia, per mostrarci i luoghi della Resistenza e farci ascoltare le voci di chi si è opposto al regime fascista e di chi oggi porta avanti quella lotta. Partiamo da Bolzano, dove la storia di Zeudi si intreccia a quella di un partigiano con la pelle del suo stesso colore, Giorgio Marincola; lungo i marciapiedi di Milano inciampiamo in una targa d’ottone che ricorda un Giusto tra le nazioni; a Correggio riviviamo l’incredibile avventura del comandante Diavolo e a Roma ascoltiamo la voce di Camilla e delle straordinarie donne della sua famiglia. Ci spingiamo sempre più lontano fino a Lampedusa, fino a Capo Teulada, per approdare tra i ricordi di un ragazzino che all’epoca non aveva che dieci anni, ma era già abbastanza sveglio da capire che bisognava reagire e lottare. Storie grandi e storie piccole, un itinerario tra le conquiste che bisogna continuare a difendere, per diventare anche oggi partigiani e partigiane, prendendo parte e facendo la propria parte.
Daniele Aristarco
Fake. Non è vero ma ci credo
Quasi tutte le storie celano qualche menzogna. Esistono, però, bugie in grado di generare odio e dalle quali bisogna imparare a difendersi. È questo il caso delle fake news, le narrazioni truffaldine in grado di “menarci per il naso”, proprio come si fa con i bufali quando li si tira per l’anello. Le “bufale”, infatti, sono bugie insidiose, talvolta si fanno beffa della nostra ingenuità però possono essere anche molto pericolose. Se non vengono prontamente smascherate, sono in grado di modificare le nostre abitudini, i nostri progetti e, talvolta, di minare i più profondi convincimenti. Questo libro indaga il rapporto tra verità e menzogna, provando ad aiutare i giovani lettori a orientarsi nella realtà.
Daniele Aristarco
Io dico si! Storie di sfide e di futuro.
Dire «sì» significa accettare sfide impossibili. Realizzare le utopie e difendere le conquiste
Dai Gracchi a Garibaldi, da Leonardo da Vinci a Maria Montessori, da Primo Levi a Pablo Picasso: il racconto dell’ostinazione e delle idee che sanno mettere in moto il gioco del futuro.
Daniele Aristarco
Io dico no! Storia di eroica disobbedienza
Da Prometeo ad Anna Politovskaja, da Ipazia a Martin Luther King, dalle suffragette agli abitanti di Chambon-sur-Lignon. Il racconto dei “No” che hanno fatto la Storia. Questo è un libro sulla libertà. Puoi leggerlo liberamente, saltando da una storia all’altra oppure puoi berlo tutto d’un fiato, come si fa con un romanzo. Un romanzo che inizia in un tempo lontanissimo e che arriva fino a oggi. Fino a te. Protagonista è l’umanità o, meglio, quegli uomini e quelle donne che chiamiamo “eroi”. Ciascuno di questi personaggi ha modificato in maniera profonda la storia. Conoscerai trionfi e cadute di donne e di uomini che hanno detto “No” e che hanno vissuto e lottato per la libertà. Soprattutto capirai che tocca a te adesso.
Massimiliano Maiucchi
Casa cos’è
36 filastrocche per descrivere e raccontare le case nel gioco, le case degli animali, le case della fantasia, le case nel mondo e le case dei bambini; perché la casa non è soltanto un luogo, la casa siamo noi: il nostro ambiente, le nostre caratteristiche e le nostre esigenze.
Gherardo Colombo
Chi è stato? Come diventare cittadini responsabili
Un lavoro prezioso e generoso per incoraggiare la riflessione intergenerazionale su argomenti centrali per la formazione della persona e del cittadino, che non si conclude mai nell’arco di tutta la vita.
Le domande dei ragazzi sui temi dell’educazione civica. I temi della convivenza civile raccontati ai ragazzi in modo semplice e diretto da uno stimato ex magistrato e da un appassionato docente e divulgatore. “Chi è stato?” è una guida preziosa che nasce sul campo dai loro laboratori con i ragazzi. Ogni argomento è al centro di un capitolo, ogni capitolo è suddiviso in domande: A cosa serve la legge? La Costituzione parla di uguaglianza, libertà e solidarietà: perché sono importanti? Come possiamo noi contribuire all’educazione ambientale? Cosa possiamo fare per proteggere gli animali in via d’estinzione? Cos’è il cyberbullismo?Perché si dice cittadinanza attiva? Le risposte raccolte in questo libro sono scritte con l’obiettivo di aiutare genitori e insegnanti a costruire un dibattito vivace e argomentato con bambini e ragazzi su temi come la legalità e il contrasto alle mafie, la cittadinanza digitale, il diritto del lavoro, la Costituzione, l’educazione ambientale, l’educazione alla salute. Un lavoro prezioso e generoso per incoraggiare la riflessione intergenerazionale su argomenti centrali per la formazione della persona e del cittadino, che non si conclude mai nell’arco di tutta la vita.
Gherardo Colombo
Sei stato tu? La costituzione attraverso le domande dei bambini.
Un libro semplice e completo, indispensabile per capire come funziona il nostro Stato.
I principi della Costituzione spiegati ai ragazzi con semplicità da uno stimato ex magistrato e da un’attivissima scrittrice e insegnante. Gherardo Colombo e Anna Sarfatti firmano insieme un testo per giovani lettori e per adulti curiosi, che nasce sul campo, dai loro incontri coi ragazzi. Ogni tema è al centro di un capitolo, ogni capitolo è suddiviso in domande. Tra queste: Ma noi bambini siamo cittadini? E i bambini nella pancia della mamma? Certe volte i maestri hanno le preferenze tra i bambini. Ma la Costituzione non dice che siamo tutti uguali? Che cosa può fare un bambino se lo maltrattano in famiglia? I grandi non ci ascoltano, non gli interessa quello che pensiamo. E poi non possiamo votare. Siamo cittadini meno importanti? Un libro semplice e completo, indispensabile per capire come funziona il nostro Stato. Un testo di educazione civica che risponde alle grandi domande dei piccoli e non solo, seguendo le indicazioni ministeriali per l’insegnamento di ‘Cittadinanza e Costituzione’ nelle scuole.
Gherardo Colombo
Le regole raccontate ai bambini
Le regole rendono liberi: un libro fondamentale per i piccoli cittadini di oggi!
Gherardo Colombo ha scritto un libro molto popolare dedicato alla cultura della giustizia. Questa è una “traduzione” di quelle riflessioni per un pubblico ampio che comprende bambini e ragazzi. Come si entra in una comunità? Come si impara il rispetto per l’altro? Come si misura il proprio comportamento e quello del prossimo? Con linguaggio trasparente ed esempi scritti su misura questo libro vuole rispondere a molti interrogativi importanti.
Francesca La Mantia
Una divisa per Nino. Il Fascismo narrato ai bambini.
Un bambino, Nino, in pieno Fascismo e durante la guerra di Etiopia (1936) cerca di diventare un bravo figlio della lupa per conquistare una sua compagnetta di scuola. Ma il suo fare un po’ goffo, l’amicizia con il suo vicino di casa, l’antifascista Ruggerini, e con il figlio di questi, Gabriele, il ritorno dalla guerra del fratello maggiore di lui, provocheranno in Nino un radicale cambiamento e un rifiuto totale del regime e della violenza. Un viaggio intenso e toccante verso la consapevolezza e la scelta: da una divisa che non viene indossata per caso a una divisa che Nino sceglierà di non indossare.
Dacia Maraini
La scuola ci salverà
Cosa è successo alla scuola? Come possiamo risollevare le sorti dell’istituzione più importante per il futuro del Paese dopo una fase difficile come quella che sta affrontando? Dovremmo partire dagli insegnanti motivati e capaci che la sorreggono nonostante i molti ostacoli e dal serbatoio di vitalità degli studenti. E poi naturalmente occorre ridare all’istruzione le risorse e la centralità che merita.
La scuola può fare la differenza, soprattutto in momenti di crisi. Dacia Maraini ne è convinta e lo testimonia con il suo impegno in difesa dell’insegnamento come negli interventi scritti nel tempo e in alcuni intensi racconti raccolti in questo libro: L’esame, Il bambino vestito di scuro e Berah di Ki-bawa. Da sempre l’autrice si dedica al dialogo con gli studenti e con i loro docenti approfondendo modelli di apprendimento e impugnando questioni di diritti e di riforma e in queste pagine racconta una scuola come dovrebbe e potrebbe essere, filtrata dagli occhi di scrittrice, di intellettuale civilmente impegnata e anche di docente. Storie, idee, battaglie e ricordi di una vita intera, dalle lezioni al Liceo di Palermo all’insegnamento nel carcere di Rebibbia. Un viaggio tra i banchi, anche attraverso la forza dell’immaginazione, da cui emerge l’urgenza di garantire ai nostri ragazzi un’istruzione migliore per ridare all’Italia una concreta speranza nell’avvenire.
Dacia Maraini
Una rivoluzione gentile
Accompagnandoci nel suo universo intellettuale e civile, Dacia Maraini ci rende partecipi del suo sguardo sul mondo. La lotta contro la violenza e i femminicidi, i rapporti delle donne con la Storia e il patriarcato, la maternità, la libertà di pensiero e le sue contraddizioni sono solo alcuni dei grandi temi del nostro tempo e delle questioni a lei più care. E ancora, l’ambiente come punto focale del nostro orizzonte, l’importanza della salvaguardia dell’acqua, delle piante, degli animali e le scelte in campo alimentare che fanno la differenza. Senza dimenticare la solidarietà tra le generazioni e tra classi sociali diverse, e il valore dei progetti universali. Perché solo una rivoluzione gentile può indicarci la strada per un futuro vitale di cui andare orgogliosi.
Daniele Nicastro
Clementina Partigiana
Una storia di formazione e resistenza sullo sfondo della durissima eredità che la guerra lascia a vincitori e vinti.
1953. Alessandro vive a Torino, nel quartiere San Paolo. In famiglia è l’unico maschio perché gli altri se li è portati via la guerra, ma nessuno gli dice come. Inizia così un vortice crescente di indagini che lo porteranno a scoprire le vicende di famiglia. L’esilio spontaneo del nonno, le imprese del padre nelle brigate in Val di Susa e la loro morte, che hanno portato nonna Clementina a condurre… una doppia vita: casalinga per i vicini, in verità spia contro i nazisti. È da queste imprese che Alessandro prenderà il coraggio per difendersi da Walter, un prepotente figlio di papà che con la sua banda tormenta i ragazzi e le ragazze del quartiere.
Adriana Pannitteri
In nome del popolo televisivo
Da principio fu Annamaria Franzoni. Era il 30 gennaio del 2002. Chi non la ricorda con lo sguardo velato e i singhiozzi nel salotto di Studio Aperto, a pochi mesi dalla morte del piccolo Samuele? Valerio de Gioia e Adriana Pannitteri affrontano una serie di casi che hanno suscitato negli anni una incredibile attenzione mediatica. Tra gli altri: l’omicidio di Melania Rea, il caso di Ferdinando Carretta, la morte di Marco Vannini, la tragica fine di Lorys, divenuti nel tempo appuntamenti imprescindibili nell’ambito di contenitori e programmi televisivi caratterizzati, tranne rare eccezioni, da morbosità e derive di cattivo gusto. Basti pensare alla serializzazione della vicenda di Denise Pipitone che ha finito per invadere i palinsesti della televisione pubblica e privata in una sfida che non ha risparmiato colpi di scena a opera anche di Pubblici ministeri, questa volta veri, che si sono occupati delle indagini, per offrire agli spettatori l’ultimo tassello di quella che viene sempre annunciata come «una nuova svolta nelle indagini». Ovviamente lo share detta le regole e decide i palinsesti.
Barbara Riccardi
Barbara maestra in azione. Scarabocchi in fuga
“Chi non aspetta l’inaspettabile non lo raggiungerà mai” recita una frase di antica saggezza.
Sembra pensata per Barbara Riccardi… lei che per tutta la vita non ha fatto altro che renderlo realtà questo “inaspettabile”, per la gioia di bambini e adulti.
Barbara non è una maestra come le altre e le sue avventure scolastiche trovano spazio in una saga tutta dedicata ai bambini. Come Indiana Jones, a caccia di situazioni rocambolesche e misfatti, diventa una vera e propria eroina, che, con il suo aiutante Ody (un furetto), parte a bordo di un sidecar ogni volta che le arrivano richieste di aiuto da parte di un insegnante, un preside o un genitore, che si trovano in situazioni difficili e che hanno bisogno di una soluzione diversa dagli schemi.
In ogni storia c’è un nemico diverso da affrontare: ognuno rappresenta una figura scontenta del sistema scolastico corrente che, alla fine del confronto, quasi una sorta di battaglia, cambia idea e adotta i consigli della Maestra. In ogni caso, una volta sconfitto, ogni villain evolve nel suo modo di pensare: “Non è il rifiuto della scuola, ma una nuova visione della scuola che insegna alla vita”.
Dietro a tutti i nemici si cela un “boss finale”, che ha lo scopo di abbattere il sistema scolastico corrente per istituirne uno nuovo tutto suo. Inizialmente questo personaggio è avvolto da un alone di mistero che viene rivelato gradualmente, capitolo dopo capitolo.
Walter Veltroni
La più bella del mondo. La Costituzione raccontata a ragazze e ragazzi
Un libro per scoprire cosa significhi essere cittadini attivi, oltre che un prezioso supporto per l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” nelle scuole, secondo le indicazioni ministeriali.
«Ai ragazzi che leggeranno questo libro vorrei dire che la nostra Costituzione non è solo un elenco di regole, ma è soprattutto un affascinante racconto di una vita possibile.»
Quest’anno la Costituzione compie 75 anni. Un compleanno importante, eppure la legge fondamentale della Repubblica italiana è una signora invecchiata con pochissime rughe: è ancora la legge delle leggi, quella su cui si basano il nostro essere cittadini e, anche se può sembrare strano, le nostre vite. Per mostrarci quanto la Costituzione sia ancora viva e riguardi tutti da vicino, anche le ragazze e i ragazzi, Walter Veltroni ci racconta i dodici principi fondamentali della Carta, che corrispondono agli articoli iniziali, attraverso le storie di dodici bambini. Alcuni sono personaggi di fantasia, altri sono esistiti per davvero, ma tutti, attraverso le loro vicende e riflessioni, ci mostrano il significato più profondo della Costituzione. Ogni storia illustra temi essenziali come dignità, diritti, accoglienza, pace, autonomia ed è seguita dalla spiegazione di Francesco Clementi, professore di Diritto pubblico italiano e comparato, che ci indica alcuni modi per tradurre i principi alla base della nostra Carta. Età di lettura: da 11 anni.
Ritanna Armeni
Di questo amore non si deve sapere
Donna attraente e appassionata, magnetica e vitale, pianista eccellente, poliglotta, rivoluzionaria, impegnata nella lotta per i diritti delle donne, sostenitrice del libero amore, madre di cinque figli e moglie di un ricchissimo industriale russo: è Inessa Armand, votata anima e corpo alla causa bolscevica. Anche se per molto tempo il regime sovietico ha fatto di tutto per tenerlo segreto, fu il grande amore di Lenin, oltre che la sua più fidata collaboratrice. Si conobbero a Parigi nel 1909, in un caffè dove si incontravano i rivoluzionari russi in esilio: il loro legame si nutriva dell’ardore politico, dell’ebbrezza di ideare e partecipare a un cambiamento storico epocale, ma anche di fascinazione, attrazione e tenerezza. Inessa è sepolta per volere di Lenin davanti alle mura del Cremlino vicino a John Reed, ma è stata cancellata dai libri di Storia. Il capo della Rivoluzione non poteva essere macchiato dalla meschinità di un adulterio borghese. Ritanna Armeni, che ha seguito le sue tracce nelle poche testimonianze e biografie esistenti e ha ripercorso i suoi passi in Europa, ci restituisce il ritratto fremente, dolce e indomabile di una donna che più che al passato sembra appartenere al nostro futuro: inquieta e non catalogabile, piena di contraddizioni eppure integra nelle sue passioni, capace di amare perché libera, rivoluzionaria nel privato e nel politico.
Stefania Auci
I Leoni di Sicilia. La saga dei Florio
Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, decisi ad arrivare più in alto di tutti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia il consumo in tutta Europa… In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri» il cui «sangue puzza di sudore». Sullo sfondo degli anni più inquieti della Storia italiana, Stefania Auci dipana una saga familiare d’incredibile forza, così viva da sembrare contemporanea.
Stefania Auci
L’inverno dei Leoni
Hanno vinto, i Florio, i Leoni di Sicilia. Lontani sono i tempi della misera putìa al centro di Palermo, dei sacchi di spezie, di Paolo e di Ignazio, arrivati lì per sfuggire alla miseria, ricchi solo di determinazione. Adesso hanno palazzi e fabbriche, navi e tonnare, sete e gioielli. Adesso tutta la città li ammira, li onora e li teme. E il giovane Ignazio non teme nessuno. Il destino di Casa Florio è stato il suo destino fin dalla nascita, gli scorre nelle vene, lo spinge ad andare oltre la Sicilia, verso Roma e gli intrighi della politica, verso l’Europa e le sue corti, verso il dominio navale del Mediterraneo, verso l’acquisto dell’intero arcipelago delle Egadi. È un impero sfolgorante, quello di Ignazio, che però ha un cuore di ghiaccio. Perché, per la gloria di Casa Florio, lui ha dovuto rinunciare all’amore che avrebbe rovesciato il suo destino. E l’ombra di quell’amore non lo lascia mai, fino all’ultimo…
Ha paura, invece, suo figlio Ignazziddu, che a poco più di vent’anni riceve in eredità tutto ciò che suo padre ha costruito. Ha paura perché lui non vuole essere schiavo di un nome, sacrificare se stesso sull’altare della famiglia. Eppure ci prova, affrontando un mondo che cambia troppo rapidamente, agitato da forze nuove, violente e incontrollabili. Ci prova, ma capisce che non basta avere il sangue dei Florio per imporsi. Ci vuole qualcos’altro, qualcosa che avevano suo nonno e suo padre e che a lui manca. Ma dove, cosa, ha sbagliato?
Vincono tutto e poi perdono tutto, i Florio. Eppure questa non è che una parte della loro incredibile storia. Perché questo padre e questo figlio, così diversi, così lontani, hanno accanto due donne anche loro molto diverse, eppure entrambe straordinarie: Giovanna, la moglie di Ignazio, dura e fragile come cristallo, piena di passione, ma affamata d’amore, e Franca, la moglie di Ignazziddu, la donna più bella d’Europa, la cui esistenza dorata va in frantumi sotto i colpi di un destino crudele. Sono loro, sono queste due donne, a compiere la vera parabola – esaltante e terribile, gloriosa e tragica – di una famiglia che, per un lungo istante, ha illuminato il mondo. E a farci capire perché, dopo tanti anni, i Florio continuano a vivere, a far battere il cuore di un’isola e di una città. Unici e indimenticabili.
Pupi Avati
L’alta fantasia.
“Un racconto di avventure, uno sguardo partecipe e nuovo su Dante, la ricostruzione di un Medioevo vero, sporco, luminoso e umano: una prova d’artista intessuta di passione e di poesia.
Ravenna, 1321: esiliato e misconosciuto, Dante Alighieri esala l’ultimo respiro. Nel convento delle clarisse di Santo Stefano degli Ulivi, l’albero di mele selvatiche che le suore chiamano «l’albero del Paradiso» smette misteriosamente di dare frutti. Trent’anni dopo Giovanni Boccaccio, studioso appassionato dell’opera dantesca, riceve un incarico singolare: andare in quel convento, dove risiede la figlia di Dante, divenuta monaca con il nome di suor Beatrice, e consegnarle un risarcimento in denaro per l’esilio ingiustamente subito da suo padre. Sarà un viaggio di riparazione e di scoperta, ma anche di fatica e pericoli, non ultima l’accoglienza non sempre entusiastica ricevuta dai conventi dove l’opera del Sommo è ancora vietata, in odore di eresia. E per Boccaccio sarà l’occasione di riandare ai momenti più importanti della vita dell’Alighieri, le sensibilità di bambino e l’incontro con Beatrice, la politica e i tradimenti, l’amarezza della cacciata da Firenze, il tormento e l’estasi della scrittura. Trovando conferma, lui, scrittore, di quanto il dolore promuova l’essere umano a una più alta conoscenza. Pupi Avati ci consegna con il suo nuovo romanzo l’opera di tre vite: l’incontro inaspettato attraverso i secoli tra un regista e scrittore e due maestri della cultura italiana. Un racconto di avventure, uno sguardo partecipe e nuovo su Dante, la ricostruzione di un Medioevo vero, sporco, luminoso e umano: una prova d’artista intessuta di passione e di poesia.
Lucia Azzolina
La vita insegna. Dalla Sicilia al Ministero, il viaggio di una donna che alla scuola deve tutto.
Questo libro è la storia di tanti che vivono di sacrifici e partono con una valigia di cartone senza sapere se torneranno. È la storia di una donna che ama la scuola e che alla scuola deve tutto.
Donna, giovane, siciliana e col rossetto rosso. Sincera, fino a risultare scomoda in una politica che preferisce di gran lunga i silenzi. Lucia Azzolina racconta il viaggio che la porta dalla provincia di Siracusa fino al ministero di viale Trastevere, sempre zaino in spalla. È la scuola a tenere uniti i suoi due mondi: la precaria, poi passata di ruolo, con due lauree che attraversa l’Italia per andare a insegnare e la ministra che governa la scuola nel primo anno dell’emergenza. L’infanzia povera, l’amore per i libri. Siracusa e Catania, le siringhe sotto casa. I maestri che l’hanno cresciuta (un buon insegnante può cambiarti la vita). E poi la rapida, faticosa, entusiasmante ascesa politica. La battaglia per riportare a scuola i suoi studenti, perché i ragazzi in classe “sorridono anche con la mascherina”. I concorsi per avere docenti formati e selezionati. Le polemiche, le minacce, la vita sotto scorta. Il sessismo della politica, la solitudine, la dittatura dei click. Il primo giorno in Parlamento si fa una promessa: la sua vita intorno potrà cambiare, Lucia no. Determinata, mai zitta e buona. Orgogliosa di non aver rinunciato alle proprie convinzioni anche quando avrebbe fatto comodo girarsi dall’altra parte. Per Lucia Azzolina scuola è prima di tutto il modo in cui ha scelto di vivere: impegno, merito, rispetto delle regole, fiducia nei giovani. Questo libro è la storia di tanti che vivono di sacrifici e partono con una valigia di cartone senza sapere se torneranno. È la storia di una donna che ama la scuola e che alla scuola deve tutto.
Maria Grazia Calandrone
Una creatura fatta per la gioia.
Biografia poetica di Alda Merini
Alda Merini: «una donna che cerca di estrarre da un dolore inimmaginabile, immeritato e continuo, un amore incondzionato per la vita». Così la descrive Maria Grazia Calandrone nell’affrontare i chiaroscuri di una protagonista anomala del suo tempo, insieme straripante e involontaria. L’esistenza di Alda è composta come un mosaico di tanti tasselli, raramente armonici fra loro, spesso pervasi dallo scintillio della predestinazione. La madre bellissima e il padre che le insegna a scrivere prima di mandarla a scuola. La guerra, e gli amori che sono come guerre, e il matrimonio che è anche un modo per mettersi al riparo, di porre la realtà quotidiana di una moglie e madre come argine al potere dirompente dell’ispirazione. La realtà sbagliata e violenta, però libera, del manicomio dove affronterà ben ventiquattro ricoveri. Le quattro figlie: ripetutamente perdute, date in affido mentre lei lotta con i suoi demoni e con le istituzioni. E l’epopea di un successo letterario, quello di una poetessa «nata due volte»: la prima nei salotti letterari milanesi del dopoguerra, e la seconda negli anni Novanta, con la consacrazione anche commerciale e la tossica ribalta mediatica. Leggerezza e intensità, sofferenza e passione, la capacità di leggere il presente e le persone, senza autoindulgenza né sentimentalismi: per tutto questo, Alda Merini è stata grande.
Maria Grazia Calandrone
Splendi come vita
Storia del tormentato amore fra una madre adottiva e sua figlia
Splendi come vita fa quello che fa la letteratura alla sua massima potenza: ridà vita a ciò che non c’è più, illuminando di riflesso la vita del lettore. Ma lasciamo che a parlarne sia l’autrice. «Splendi come vita è una lettera d’amore alla madre adottiva. È il racconto di una incolpevole caduta nel Disamore, dunque di una cacciata, di un paradiso perduto. Non è la storia di un disamore, ma la storia di una perdita. Chi scrive è una bambina adottata, che ama immensamente la propria madre. Poi c’è una ferita primaria e la madre non crede più all’amore della figlia. Frattura su frattura, equivoco su equivoco, si arriva a una distanza siderale fra le due, a un quotidiano dolore, a un quotidiano rifiuto, fino alla catarsi delle ultime pagine. Chi scrive rivede oggi la madre con gli occhi di una donna adulta, non più solo come la propria madre, ma come una donna a sua volta adulta, con la sua storia e i suoi propri dolori e gioie. Quando si smette di vedere la propria madre esclusivamente come la propria madre, la si può finalmente “vedere” come essere separato, autonomo e, per ciò, tanto più amabile» (Maria Grazia Calandrone).
Mauro Di Domenico
Quando incontri una leggenda
Napoli, primi anni ’60: il piccolo Mauro tormenta per giorni gli abitanti del suo quartiere con il celebre fischio che apre Per un pugno di dollari, capolavoro del genere spaghetti western. Sulla copertina del 45 giri che gli ha regalato il suo papà è impresso un nome che non dimenticherà più: Ennio Morricone. Molti anni più tardi, quando Mauro Di Domenico è ormai un chitarrista affermato, la magia accade, all’improvviso, in un mattino d’estate…
Ventisette anni di incontri e collaborazioni con Ennio Morricone, raccontati con la sapiente leggerezza dell’aneddoto e il delicato affetto dell’amicizia sincera. Scene di vita che rivelano con grazia i tratti umani di un gigante del Novecento, lasciando il lettore divertito, e anche un po’ commosso, di fronte agli intrecci di vicende e personaggi che hanno animato la scena musicale italiana del più recente passato.
La storia di un sogno che – con passione, fiducia, impegno – diventa realtà.
Maria Antonietta Ferraloro
Tomasi di Lampedusa e i luoghi del Gattopardo
Nell’estate del 1943 Giuseppe Tomasi di Lampedusa, insieme alla madre e alla
moglie, giunse da sfollato a Ficarra, dove sarebbe rimasto poco più di tre mesi.
Considerato sino ad ora una semplice tappa di passaggio nella vita dello scrittore, il soggiorno nel borgo dei Nebrodi costituisce, invece, un momento ben
identificabile della sua biografia e occupa un piccolo ma riconoscibile spazio
nel grande affresco gattopardiano. Tomasi si servì infatti anche di questo luogo
come di un seme narrativo.
Il libro ricostruisce nei dettagli quel soggiorno e lo riconsegna al particolare
contesto storico di riferimento, un periodo cruciale per le sorti dell’Italia e della
guerra. Soprattutto, però, compie un viaggio testuale dentro le strutture narrative,
concettuali, cronotopiche di un classico tra i più amati. Inoltre, nel tentativo di
dar conto della raffinata anagrafe culturale di Lampedusa e dell’estrema varietà
di modelli e fonti presenti nel Gattopardo, allarga la sua indagine anche alle Lezioni, ai Racconti, ai carteggi. E tenta, infine, di interrogarsi oltre che sui rapporti
tra territorio ed immaginario, tra storia e letteratura, anche sull’imperscrutabile
mistero dell’arte.
La nuova edizione si presenta con una cartina gattopardiana, una sezione iconografica più ampia, la copia originale della lettera che Tomasi inviò ai Piccolo,
poco prima di morire. E accoglie nelle sue pagine l’inedito di Una grande avventura, una lunga conversazione tra l’autrice e Gioacchino Lanza Tomasi.
Maria Antonietta Ferraloro
Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il Gattopardo raccontato a mia figlia
Vi sono dei libri che vengono definiti classici. Possiedono il dono rarissimo di parlare direttamente al cuore dei propri lettori.” E “Il Gattopardo” è proprio uno di questi per Maria Antonietta Ferraloro, studiosa di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e profondamente innamorata del suo capolavoro. Con passione e competenza l’autrice racconta la figura schiva e malinconica di Tomasi, ma soprattutto la genesi, la struttura e i segreti di un romanzo indimenticabile.
Luigi La Rosa
Nel furor delle tempeste
Bellini riscrisse, ma con una caparbietà che solo rare altre volte aveva sfoderato, Norma: non vi sarebbe stato che quel titolo. Non avrebbe mai accettato di chiamare in altra maniera il volto che, come Narciso piegato sulla fonte assassina, vedeva già affiorare dalle righe del pentagramma. 26 dicembre 1831. L’esordio di Norma sul palcoscenico della Scala segna insieme l’apice creativo della musica di Vincenzo Bellini e un clamoroso fiasco, che spinge il siciliano a fuggire da un teatro in tumulto e vagare per una città infreddolita. Un uomo lo insegue, impeccabile nell’eleganza ma distaccato e altèro nel portamento; una figura che attraversa, avvolta dentro una nube di mistero, tutta la vita del musicista – quell’esistenza che somiglia tanto a un romanzo, e che le pagine ritraggono alla luce di una passione travolgente e inesausta. Dall’infanzia catanese agli anni difficili della formazione napoletana, e poi il debutto nella lirica, i viaggi, la fama, il trasferimento a Milano e gli eccessi, il repertorio leggendario degli amori infelici. Quello per la giovane Maddalena, figlia del magistrato Fumaroli. Il legame controverso e pericoloso con Giuditta Cantù. Le seduzioni sottili di Giuditta Pasta. Il desiderio etereo e mai appagato per Maria Malibran, diva assoluta e sublime interprete, nella stagione londinese del compositore. E poi Parigi, l’irrompere della malattia e la fine precoce, la solitudine romantica del genio e l’enigma dell’oscuro ammiratore che finalmente spalanca lo scrigno dei suoi segreti, sciogliendo l’intreccio della narrazione. Tessere di un mosaico suggestivo e racconto di un universo – quello del melodramma italiano – che l’abile penna dell’autore trasforma in magnifica avventura, tra puntuale ricostruzione storica e opera d’invenzione, fedele tanto alle verità nitide della biografia, quanto ai tradimenti della finzione.
Luigi Lo Cascio
Storielle per granchi e per scorpioni
Luigi Lo Cascio, confermando il suo talento di scrittore e forte di una tradizione letteraria che va da Landolfi a Buzzati e da Kafka a Borges, dà voce alle nostre più grandi paure e alle piccole ossessioni, denudandole e portandole all’estremo, al punto da renderle paradossali e grottesche – quando non, per contro, liriche e commoventi.
Abbiamo intorno un mondo per salvarci, ma raramente ci facciamo caso.
Chiamarle “storielle” è cosa seria – come seri sono sempre i giochi –, perché in verità questi racconti, con una vena umoristica che percorre tutto il libro, invitano a meditare, e con il lettore – proprio come fa il titolo – giocano continuamente: lo spiazzano, ne spostano lo sguardo sollevandolo dalla quotidianità o, al contrario, spingendolo nelle pieghe dei giorni per osservarli al microscopio. Racconti filosofici, insomma, ma “da prendere con le pinze”, così come con le loro chele il Signor Granchio e il Signor Scorpione, dialogando fra loro di letteratura, deprecano l’abitudine degli uomini a scrivere solo di uomini, aprendo il ventaglio delle possibilità narrative a tutti i regni: animale, minerale, vegetale, con l’aggiunta del mirabile spettrale – il regno dei fantasmi. Ed ecco allora un saporito susseguirsi di storie di uomini ma anche di gatti e di batteri, di mosche che mangiano divani, ecco congiure di ceneri e spettri di soldati caduti in battaglia, ecco capre che fanno innamorare e fiori che emigrano in Norvegia.
Dacia Maraini
Caro Pier Paolo
Maraini costruisce questa confessione delicata come una corrispondenza senza tempo, in cui tutto è presente e vivo.
«Caro Pier Paolo, ho in mente una bellissima fotografia di te, solitario come al solito, che cammini, no forse corri, sui dossi di Sabaudia, con il vento che ti fa svolazzare un cappotto leggero sulle gambe. Il volto serio, pensoso, gli occhi accesi. Il tuo corpo esprimeva qualcosa di risoluto e di doloroso. Eri tu, in tutta la tua terribile solitudine e profondità di pensiero. Ecco io ti immagino ora cosí, in corsa sulle dune di un cielo che non ti è piú ostile.» – Dacia Maraini
Pier Paolo Pasolini è un autore di culto anche per i più giovani. La sua è stata una vita fuori dagli schemi: per la forza delle sue argomentazioni, l’anticonformismo, l’omosessualità, la passione per il cinema, la sua militanza e quella morte violenta e oscura. Sono passati cento anni dalla sua nascita, e quasi cinquanta dalla sua scomparsa. Eppure è ancora vivo, nitido, tra noi, ancora capace di dividere e di appassionare. Di quel mondo perduto, degli amici che lo hanno frequentato, della società letteraria di cui ha fatto parte, c’è un’unica protagonista, che oggi ha deciso di ricordare e raccontare: Dacia Maraini.
Dacia Maraini è stata una delle amiche piú vicine a Pier Paolo. E in queste pagine la scrittrice intesse un dialogo intimo e sincero capace di prolungare e ravvivare un affetto profondo, nutrito di stima, esperienze artistiche e cinematografiche, idee e viaggi condivisi con Alberto Moravia e Maria Callas alla scoperta del mondo e in particolare dell’Africa.
Nelle lettere a Pier Paolo che definiscono l’architettura narrativa del libro hanno un ruolo centrale i sogni che si manifestano come uno spazio di confronto, dove affiorano con energia i ricordi e si uniscono alle riflessioni che la vita, il pensiero e il mistero sospeso della morte di Pasolini ispirano ancora oggi all’autrice. Lo stile intessuto di grazia e dolcezza, ma anche di quella componente razionale e ferma, caratteristica della scrittura di Dacia, fanno di questo disegno della memoria che unisce passato, presente e futuro non solo l’opera piú significativa, ma l’unica voce possibile per capire oggi chi è stato davvero un uomo che ha fatto la storia della cultura del Novecento.
Marilù Oliva
Miti straordinari. Storie di eroine, eroi, divinità e creature che non ti aspetti
Ti è mai capitato di usare la parola “straordinario”? Se sì, saprai che le sue sfumature sono tante: può voler dire diverso, fuori dal normale… ma anche speciale, unico. Come unico è questo viaggio nella mitologia che percorre le strade meno note della tradizione classica. Qui conoscerai una versione insolita di eroi ed eroine, donne e uomini, creature e divinità che per la prima volta mettono a nudo segreti, paure, imperfezioni e stranezze. E scoprirai quanto ciò che siamo abituati a nascondere è in realtà la parte più interessante della storia! Perché in fondo sono proprio quelle caratteristiche a fare tanto eccezionali i personaggi del mito: cosa rende affascinante la figura del Minotauro più del suo aspetto e della sua anima tormentata? Come potrebbe essere potente e terribile Medusa, se non grazie ai serpenti della sua chioma? Marilù Oliva ci mostra il bello di essere tutti diversi gli uni dagli altri e l’importanza di accettarsi per come si è. Perché quelli che vediamo come difetti da correggere possono essere impareggiabili punti di forza, un’arma vincente per distinguerci, ciò che ci permette di fare la differenza per gli individui unici che siamo.
Marilù Oliva
I Divini dell’Olimpo
Dèi come noi: è proprio il caso di dirlo, parlando degli appassionati e litigiosi abitanti dell’Olimpo. I miti e le storie legati a ognuno di loro sono innumerevoli e coprono l’intera gamma dei sentimenti umani: l’amore e il desiderio, innanzitutto, ma anche la collera, l’amicizia, l’offesa, il dolore. In questo libro incontriamo quattro vere e proprie celebrities. Il primo è Zeus, padre di tutti gli dèi, nonché di molti figli illegittimi nati dai suoi continui tradimenti e da avventure erotiche letteralmente leggendarie. Poi ci sono due delle sue predilette, la combattiva Atena e la frivola Afrodite, diversissime tra loro ma entrambe con il vizio di intervenire nelle vicende umane, in soccorso ai loro protetti, portando quasi sempre lo scompiglio. E infine c’è un dio ombroso, a cui spesso non si rende giustizia: Ade dal fascino discreto, sovrano del regno dei defunti ma anche marito fedele e innamorato. Attorno a loro si intrecciano le storie della complessa e decisamente disfunzionale «famiglia» olimpica: dalle vicende più note, come il famoso aneddoto della mela di Paride che contrappose tre dee di primo piano, a quelle meno ricordate, come la fanciullezza di Atena in Libia. La Grecia antica non è mai stata così moderna: con una narrazione colta e accattivante, ricca di fonti e ricostruzioni, Marilù Oliva apre per noi il tesoro di ricchezze simboliche e interpretative che fanno dell’Olimpo una inesauribile fonte di rivelazioni: su noi stessi, sui nostri comportamenti, sulle relazioni che viviamo e sulle debolezze che possiamo superare.
Sandra Petrignani
La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg
Narratrice, saggistra, commediografa, infine parlamentare, Natalia è una “costellazione” e la sua vicenda s’intreccia alla storia del nostro paese. Un destino appassionante il suo: unica donna in un universo maschile a condividere un potere editoriale e culturale che in Italia escludeva completamente la parte femminile. E donna vulnerabile, e innamorata di uomini problematici. A cominciare dai due mariti: uomini fuori dall’ordinario ai quali ha dedicato nei suoi libri indimenticabili ritratti.
Nadia Terranova
Trema la notte
28 dicembre 1908: il piú devastante terremoto mai avvenuto in Europa rade al suolo Messina e Reggio Calabria. Nadia Terranova attinge alla storia dello Stretto, il luogo mitico della sua scrittura, per raccontarci di una ragazza e di un bambino cui una tragedia collettiva toglie tutto, eppure dona un’inattesa possibilità. Quella di erigere, sopra le macerie, un’esistenza magari sghemba, ma piú somigliante all’idea di amore che hanno sempre immaginato. Perché mentre distrugge l’apocalisse rivela, e ci mostra nudo, umanissimo, il nostro bisogno di vita che continua a pulsare, ostinatamente.
«C’è qualcosa di piú forte del dolore, ed è l’abitudine». Lo sa bene l’undicenne Nicola, che passa ogni notte in cantina legato a un catafalco, e sogna di scappare da una madre vessatoria, la moglie del piú grande produttore di bergamotto della Calabria. Dall’altra parte del mare, Barbara, arrivata in treno a Messina per assistere all’Aida, progetta, con tutta la ribellione dei suoi vent’anni, una fuga dal padre, che vuole farle sposare un uomo di cui non è innamorata. I loro desideri di libertà saranno esauditi, ma a un prezzo altissimo. La terra trema, e il mondo di Barbara e quello di Nicola si sbriciolano, letteralmente. Adesso che hanno perso tutto, entrambi rimpiangono la loro vecchia prigione. Adesso che sono soli, non possono che aggirarsi indifesi tra le rovine, in mezzo agli altri superstiti, finché il destino non li fa incontrare: per pochi istanti, ma cosí violenti che resteranno indelebili. In un modo primordiale, precosciente, i due saranno uniti per sempre.
Michele Zatta
Forse un altro
Libro presentato da Maria Pia Ammirati nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2023.
Un romanzo, divertente e profondo, sul senso della vita e sulla forza dell’amore.
Prendi il Destino, la Vita e la Morte, l’Amore, la Verità, la Giustizia. Aggiungi la signora Finkelstein, i Quattro Pensieri, un bambino filippino, Biancaneve e Cenerentola, un barista senza nome, due coniugi che nemmeno si sono accorti di essere morti e uno strano individuo che ascolta solo Sugar Baby Love e che non ha mai fatto un canestro in vita sua. L’elenco del cast potrebbe proseguire ma non voglio spaventarti troppo. Sistema il tutto in un contesto che trae ispirazione dai morality plays quattrocenteschi ma che ammicca allo stile di Woody Allen. Ne ricaverai un racconto fuori da ogni schema e senza alcun ritegno sul senso della vita! E comunque c’è pure un protagonista. Si chiama Mike Raft. Teme di aver perso la sua ultima chance. Nel primo capitolo si butta da una finestra al quarto piano. E non è nulla rispetto a quello che gli accade dopo. Ma non farti un’idea sbagliata. Perché in realtà si tratta di una storia d’amore. D’accordo, un amore impossibile. Ma non è forse vero che per chi ama nulla è impossibile?
Proposto da Maria Pia Ammirati al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:
«Forse un altro è una sorprendente opera prima che trascende ogni definizione. Narra una storia intima e universale che si snoda agile fra le pieghe del nostro immaginario affrontando i temi e le domande spesso scomode che da sempre segnano l’effimera natura della nostra esistenza terrena. È un’allegoria sul senso della vita scritta in modo ironico e disincantato ma che cela un’anima profondamente malinconica. Come nei morality plays medievali la Morte si misura con il protagonista, anzi con la personificazione materna della sua vita. Al cospetto di uno scalcagnato Destino, la Morte e la Vita si contenderanno il protagonista Mike Raft in una rivisitazione postmoderna della Danza Macabra. La Vita potrà contare sull’ausilio della Verità, della Giustizia e soprattutto dell’Amore ma l’esito non è per nulla scontato e la trama riserva sorprese continue fino all’ultima pagina. La sfida ci conduce al senso dell’esistenza che si cela dentro ognuno di noi. Ogni riga costituisce un riferimento, un rimando al ricco mondo letterario, musicale e audiovisivo di Michele Zatta, sceneggiatore e manager televisivo. A voler enucleare il filo rosso della storia, Forse un altro è un romanzo d’amore costruito e proiettato su diversi livelli di narrazione – un po’ come un testo di Woody Allen a cui l’autore dichiaratamente si ispira – ma nel contempo è qualcosa di più. Approfondisce, cesella ed elabora una concezione dello stare su questo mondo che a tratti può apparire paradossale ma nello stesso istante apre inattese rivelazioni ed epifanie. Un libro che attinge alla più moderna scrittura cinematografica e che anche per questo si presta a fare breccia nei lettori più giovani. In estrema sintesi una coraggiosa – e riuscita – prova d’autore.»
Vincenza Alfano
La guerra non torna di notte
Vincenza Alfano ritrova una vicenda vera della sua famiglia e la restituisce come narrazione avvincente, salvando per il futuro le voci, i gesti, i protagonisti di una pagina importante della nostra storia.
La vita di Cenzina è tracciata fin da ragazzina: cresciuta da uno zio ricco che trova per lei un buon partito, sarà moglie e madre nella Napoli borghese. Ma a deviarne continuamente la traiettoria c’è l’inquietudine che la percorre a causa della ferita mai rimarginata dell’abbandono materno, che diluisce le piccole felicità quotidiane in troppi ricordi, troppe domande. E a stravolgerla del tutto, poi, arriva la guerra. Suo marito Pasquale sembra avere tutte le risposte:si tratta di prendere le parti dei più forti, i fascisti, e poi di sopravvivere indenni al conflitto. Nonostante la contrarietà di Cenzina, trasferisce la famiglia in una casa più sicura, davanti al mare, quando, nell’estate del 1943, la città trema sotto i terribili bombardamenti angloamericani e il pericolo si avvicina. Ed è qui che il destino li raggiunge sotto forma di due giovani aviatori polacchi, ebrei, precipitati con l’aereo. Cosa fare? Consegnarli ai nazisti ormai padroni di Napoli, o nasconderli negli scantinati del palazzo? Stavolta, le certezze di Pasquale vacillano e l’intero stabile, dal portiere Pietro con la moglie Addolorata agli inquilini, è coinvolto in una scelta difficile: condannare due vite o rischiarle tutte? Nel fuoco di questo dilemma, Cenzina forgerà una scelta capace di curare le sue ferite e aprire alla possibilità di un futuro. In questo romanzo incalzante, che culmina sulle barricate delle Quattro Giornate di Napoli del settembre 1943, quando la città insorse contro i nazisti, Vincenza Alfano ritrova una vicenda vera della sua famiglia e la restituisce come narrazione avvincente, salvando per il futuro le voci, i gesti, i protagonisti di una pagina importante della nostra storia.
Nicoletta Bortolotti
Sulle onde della libertà
Un racconto di libertà e coraggio, ispirato a fatti realmente accaduti, già conosciuto come Sulle onde della libertà. Una storia di amicizia a Gaza City, torna in libreria in una nuova veste cinematografica.
Estate 2003. Mahmud e Samir vivono a Gaza City, una città colpita ogni giorno dai bombardamenti. Non potrebbero essere più diversi, ma hanno una grande passione in comune: il surf. Appena possono, corrono al mare ad aspettare un’onda da cavalcare, quell’attimo sospeso in cui sentirsi liberi, l’unico modo per scappare, anche solo per un momento, dalle difficoltà della guerra. I due ragazzi si incontrano spesso sulla spiaggia, ma si guardano a distanza con curiosità mista a sospetto: uno è palestinese, l’altro israeliano, e le loro famiglie non vogliono neanche che si rivolgano la parola. Ma l’incontro con Bill, un maestro di surf, cambierà ogni cosa. Perché nel surf, come nell’amicizia, non esistono barriere… Età di lettura: da 10 anni.
Nicoletta Bortolotti
In piedi nella neve
Sasha ha quasi tredici anni e una passione bruciante: il calcio. Come potrebbe essere altrimenti? Suo padre è Nikolai Trusevyc, portiere della squadra più forte del Paese: la Dynamo Kiev. Ma in Ucraina, nel 1942, il pallone non è cosa per ragazze. E dopo l’invasione da parte del Reich non è cosa nemmeno per i campioni della Dynamo: accusati dai nazisti di collaborare con i sovietici e ridotti per questo alla fame e all’inattività, i giocatori hanno perso la voglia di vivere. Quando, a sorpresa, i tedeschi organizzano un campionato cittadino, non lo fanno certo per perdere; Sasha, d’altra parte, sa che suo padre e i compagni giocano sempre per vincere… Stavolta, però, vincere significherebbe morire. E qual è la vera vittoria? Lottare fino all’ultima azione, come chiede il pallone, o sabotare la partita, come le ha intimato un misterioso spettro, nel buio di un sottopasso? Mentre il fiume Dnepr, gelido, si porta via l’infanzia di Sasha, la Storia segue il proprio corso: il match avrà un esito così incredibile che nessuno, per lungo tempo, potrà raccontarlo. Questo libro ha vinto il Premio Cento 2016.
Gabriele Clima
Continua a camminare
Una ragazzina cammina sotto miriadi di stelle in una pianura sterminata, diretta verso un campo militare. Sotto il niqab indossa una cintura esplosiva. Nello stesso momento, un ragazzino cammina nel deserto. Come talismano ha un libro di poesie appartenuto al fratello. Scappa dalla guerra, vuole arrivare in Europa.
Siamo nella Siria occupata dagli uomini di Daesh. È qui che vivono Salini e Fatma, che alternano le loro voci per raccontare la propria storia. Salini ha tredici anni, è coraggioso e testardo, e ha visto morire suo fratello sotto le bombe mentre entrambi erano impegnati a recuperare i libri dagli edifìci sventrati. Il fratello era convinto che solo i libri possano fermare i kalashnikov, “perché se salvi i libri salvi la tua anima, e il tuo paese”, ma la guerra se l’è preso. Anche Fatma ha tredici anni e i suoi occhi dolci come il velluto cercano la bellezza in una città fatta di polvere e macerie. Anche lei prova un amore incondizionato per il fratello, che però è un fanatico del Califfato. E lui a convincerla a sacrificarsi per la gloria di Dio. Fatma e Salini camminano, quella notte, lei verso la morte, lui verso una nuova vita.
Vichi De Marchi
Nato a Hiroshima
Un romanzo per non dimenticare. Una storia che colpirà il cuore delle nuove generazioni. Roma, 2020. Sono passati esattamente 75 anni dal giorno in cui è esplosa la prima bomba atomica a Hiroshima e Riku, che al tempo era poco più che un ragazzo, ricorda ogni cosa. Un rombo di aereo improvviso, un silenzio innaturale, una luce di morte che in un baleno inonda l’intero Paese, senza risparmiare nessuno. Da quell’istante l’umanità non è più stata la stessa. Il mondo di Riku non è più stato lo stesso, una parte del suo cuore e della sua anima sono scomparsi per sempre. Forse è per questo che dopo tanti anni non ha mai avuto il coraggio di riaprire la scatola di legno in cui ha rinchiuso tutto il proprio dolore. Sa che non potrebbe sopportare la vista di ciò che contiene. Riku, tempo dopo l’esplosione, l’aveva sigillata per sfuggire ai ricordi e ora intende gettarla nel fiume nella speranza di cancellare il passato. Ciò che è stato però non può svanire, a ricordarglielo sono i suoi due nipoti, Tommaso e Alina, due gemelli curiosi a cui è difficile dire no. Ma aprire quella scatola insieme a loro è una sfida che Riku deve affrontare, consapevole che il dolore potrebbe trascinarlo in un vortice da cui sarebbe difficile riemergere. Un romanzo incredibilmente toccante e autentico, che racconta attraverso gli occhi di un sopravvissuto uno dei più grandi eventi che hanno sconvolto l’umanità. Vichi De Marchi si fa portavoce di un’avventura per ragazzi e adulti, reale, dolorosa, penetrante. «Un romanzo commovente e coinvolgente, sullo sfondo di una tragedia da non dimenticare.» – Avvenire
Chiara Ingrao
Il resto è silenzio
Nell’alternarsi di banalità quotidiane e tragedia, fra queste tre coppie di sorelle rimbalzano come in un gioco di specchi gli interrogativi dell’oggi: i conflitti, le barriere che frantumano la verità e la vita, la paura dell’Altro che fa da scudo alla paura di ascoltare noi stessi.
La guerra. La guerra che dopo il 24 febbraio 2022 pare rimbombare ovunque, nelle televisioni e sui giornali e sui social, e qualche mese dopo invece scompare, inghiottita dall’assuefazione e menzionata quasi solo come minaccia alle nostre bollette del gas. La guerra in Europa, che potrebbe farsi totale e travolgerci tutti ma rimane lo stesso guerra degli altri, come tutte le altre in ogni parte del mondo: non sono mai nostre, le carni che morde e la sofferenza di chi fugge. Anche se ci sfidano nel profondo dell’anima, come racconta Raffaella Chiodo Karpinsky nella Postfazione a questo volume. La guerra. Cosa succede, quando una degli «altri» scappa, e ce la troviamo accanto ogni giorno? Trent’anni fa, sfidando i commenti sarcastici di sua sorella, Sara ha ospitato in casa Musnida, fuggita da una guerra ai nostri confini. Anche Musnida, come Sara, aveva una sorella ingombrante: un’eroina, uccisa mentre tentava di recuperare il corpo di un fratello nemico. L’Antigone di Sarajevo, come nell’antico mito tebano i cui echi risuonano sulle pagine con la voce dolente di Ismene, la sorella opaca. Nell’alternarsi di banalità quotidiane e tragedia, fra queste tre coppie di sorelle (a Roma, a Sarajevo e a Tebe) rimbalzano come in un gioco di specchi gli interrogativi dell’oggi: i conflitti, le barriere che frantumano la verità e la vita, la paura dell’Altro che fa da scudo alla paura di ascoltare noi stessi.
Lia Levi
La bambina da oltre il confine
Le guerre possono distruggere la tua casa, separarti dalla tua famiglia o dal tuo cane. Ma esiste qualcosa che mai, mai potranno sottrarti.
Iryna ha dieci anni e la sua vita sembra normale, con la mamma infermiera, il papà che aggiusta i cellulari e Nana, la sua adorata “cana”. Ma un giorno dal cielo cominciano a piovere bombe: il suo Paese è in guerra, le sirene risuonano nell’aria, si scappa nei rifugi sotterranei, e niente è più normale. I suoi genitori decidono di mettere in salvo la figlia, e ben presto Iryna si ritrova in una città italiana, accolta dalla famiglia in cui lavora la nonna Kateryna. Lì c’è Adriano, un ragazzino della sua stessa età che ha paura di andare in bicicletta ed è un po’ impacciato. All’inizio, tra la diffidenza di lei e la timidezza di lui, i due faticano ad andare d’accordo, ma tutto cambierà quando Iryna fugge di nascosto per tornare dalla sua famiglia. Adriano la segue e sarà lui ad accompagnarla in un’avventura fatta di pullman persi, passaggi clandestini in taxi, corse in bici, per arrivare a un finale di abbracci e nuova saggezza.
Dacia Maraini
Onda marina e il drago spento
Il popolo dei Marini e quello dei Draghi sono in guerra da generazioni. I governanti Marino Maggiore e Tristotto hanno tentato di stabilire la pace, eppure il desiderio di dominio ha avuto la meglio. I loro figli, Onda Marina e Spento, non ci stanno, e hanno deciso di non prendere parte alle battaglie, per questo fuggono, in effetti non si sono mai sentiti bene nelle loro patrie: Marina ha sempre sognato di volare, Spento sa usare il suo fuoco di drago solo per disegnare ed è incapace di fare del male. I due giovani si incontrano nel deserto e stringono una profonda amicizia ma…
S. C. Alder
Avventure dei cinque regni
Hermod sogna da sempre di volare, e finalmente è arrivata la sua grande occasione: le gilde riunite nel Concilio del Frassino stanno cercando avventurieri. Chi si dimostrerà valoroso potrà entrare nei Cavalcagrifoni! Hermod finisce in squadra con Elyoona, una maga maldestra e stralunata, Galhart, un inadatto templare di origini demoniache e Filavandro, un elfo che ama strimpellare il suo liuto quanto rubare e raggirare: quattro simpatici pasticcioni che, a modo loro, combatteranno per la salvezza di Alboria.
Daniele Aristarco
Le Avventure di Alessandro Mignolo
Una storia avvincente e spassosa per condurre i giovani lettori sui sentieri intricati della Storia. Una fiaba moderna e avventurosa che racconta la storia di un re bambino alla ricerca di risposte alle grandi domande.
Il regno di Alessandro Mignolo è così piccolo che basta ruotare un dito per indicarne i confini. Pacifico e giusto, Alessandro è un sovrano amato dal popolo, ma dopo aver battuto la testa cadendo da cavallo viene colto da manie di grandezza. In sella a Coccefalo, il suo cavallo testardo e capriccioso, e seguendo i consigli della gazza Manesse, parte all’improbabile conquista di terre e popoli lontani.
Daniele Aristarco
La Divina Commedia in poche parole
Sorpreso dalle tenebre nel folto di una foresta, Dante si smarrisce. Per trovare la «diritta via» dovrà affrontare un lungo viaggio attraverso i tre regni dell’aldilà, a partire dal più spaventoso di tutti, l’Inferno. Un libro di narrativa per tutti, grandi e piccoli. La riscrittura del più grande classico della letteratura italiana, capolavoro di Dante Alighieri, in sole 100 pagine: uno dei più grandi viaggi spirituali mai raccontati, poema allegorico unico e ineguagliabile. Età di lettura: da 8 anni.
Daniele Aristarco
Chiare, fresche et dolci acque. Petrarca racconta il Canzoniere. Ediz. a colori
Un libro illustrato per tutti, grandi e piccoli, una lettera d’amore rivolta ai lettori di oggi, in grado di accendere un’inesauribile sete di poesia.
Sono passati sei secoli e mezzo dalla morte di Petrarca e, ancora oggi, il “Canzoniere” ci insegna a esprimere il più importante tra i sentimenti umani: l’amore, in tutte le sue appassionanti contraddizioni. Un albo che passa in rassegna le più belle «rime sparse» del grande poeta, ripercorrendo la sua vita e la sua opera. Età di lettura: da 8 anni.
Daniele Aristarco
La Divina Commedia
Due sguardi nuovi sulla Divina Commedia, in grado di dialogare con la curiosità e la fantasia dei lettori.
Nei settecento anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, un album illustrato per compiere i primi passi nell’opera del poeta fiorentino. Un oggetto di stupore che somma la bellezza delle tavole di Marco Somà al testo appassionato di Daniele Aristarco.
Luca Azzolini
La strada più pericolosa del mondo
Sareste disposti ad affrontare la strada più pericolosa del mondo pur di andare a scuola?
Questa è la storia vera di tre ragazzini e dell’incredibile viaggio che devono compiere. Arun ha solo sette anni, Waman dieci e Manjula dodici. Sono nati in una delle più sperdute valli del Kashmir, nell’estremo nord fra India, Pakistan e Cina. E hanno un sogno: andare a scuola… Per realizzarlo devono percorrere più di cento chilometri a piedi, immersi in una terra selvaggia e ostile, a quattromila metri di altezza. Fra ghiacciai eterni e gelidi fiumi in piena, venti artici, voragini e sfide oltre l’umano, affronteranno la misteriosa ciadar: la strada più pericolosa del mondo. Un luogo in cui nulla è come sembra, e dove in gioco c’è sempre la vita.
Marino Bartoletti
La squadra dei sogni. Il cuore sul prato
Carlo e Dorian sono cresciuti insieme, condividendo tutto tra i banchi di scuola e il gruppo scout di don Chilometro.
«Fosse per me farei giocare soprattutto i peggiori, perché alla vostra età far parte di una squadra è più importante che vincere. Ma visto che dobbiamo portare a casa ‘sta coppa, cerchiamo di trovare una via di mezzo… Dai, vediamo cosa sapete fare! Questo che ho in mano si chiama pallone: qualcuno di voi lo ha mai visto prima d’oggi?»
Ora però è arrivato il momento della separazione: alle medie andranno in due istituti molto diversi e anche parecchio rivali. I nuovi incontri e le pressioni dei genitori mettono a dura prova la loro amicizia, finché si ritrovano avversari sul campo di calcio in un’emozionante partita tra le loro classi. E la posta in gioco è molto più che un semplice trofeo…
Marino Bartoletti
La squadra dei sogni. Tutti in campo
Carlo e Dorian, amici per la pelle, sono di nuovo avversari nella coppa lori. In campo non c’è invece Benji, il miglior attaccante del primo torneo. A pochi minuti dall’inizio della partita è ancora sugli spalti, in mezzo al pubblico in festa, tra cui spiccano i follower dello youtuber “Gatto Zu”. Ma all’ingresso delle squadre una novità ben più grande sorprenderà gli spettatori… “Quando le formazioni entrarono in campo, una parte delle quasi duemila persone presenti non capì che cosa potesse essere successo. Molti si stropicciarono gli occhi. Ma, ma… tra i giocatori c’erano delle… ragazze! Ed erano belle e sfacciate, quasi più disinvolte dei ragazzi, ai quali, a parte pochissime eccezioni, non avevano nulla da invidiare quanto a talento”.
Marino Bartoletti
La squadra dei sogni. La coppa dell’amicizia
La fama della Coppa Lori ha varcato i confini della cittadina e la manifestazione diventa nazionale.
Dal limite dell’area lasciò partire un tiro micidiale che Dorian poté solo guardare pregando il Dio dei portieri. Che per quella volta lo ascoltò, recapitando il pallone appena al di sopra dell’incrocio dei pali, dove non sarebbe potuto arrivare neanche l’arcangelo Gabriele al massimo dell’apertura alare. L’oooh del pubblico – tanto di ammirazione quanto di scampato pericolo – scaldò lo stadio, nel caso ce ne fosse stato bisogno.
La fama della Coppa Lori ha varcato i confini della cittadina e la manifestazione diventa nazionale. I ragazzi delle due scuole rivali si fondono in una sola squadra e affrontano la prima trasferta a Napoli. Il sostegno delle rispettive tifoserie, ora unite, è più che mai entusiasta. Ma sin dai primi minuti della partita il capitano della formazione avversaria fa vedere il proprio talento e le sue intenzioni…
Nicoletta Bortolotti
Il cielo degni animali
Il cielo degli animali è un libro illustrato su come raccontare ai bambini il distacco: in modo lieve e sognante attraverso un gattino che va in cielo ma continua a giocare con noi anche se non lo vediamo. Ti diranno che il cielo dei gatti, dei cani, dei criceti e dei pesci rossi si trova dove finiscono le nuvole. Questo cielo è un luogo strano, dove chi non c’è più, c’è ancora. E dove sia, non si sa. Forse cominciano là i sogni pelosi degli animali.
Francesco Carofiglio
Cattivi. Mr H.
«Mi chiamo Leonardo Byron Palamides. Psichiatra, illusionista, indagatore dell’incubo. Quello che sto per raccontarvi è successo moltissimi anni fa. O forse non è mai successo, ma questo non significa che non sia mai esistito.»
Londra, 1929. La città, dopo i traumi della Grande Guerra, è ancora animata dai fermenti degli anni ruggenti. Leonardo arriva dagli Stati Uniti per stabilirsi nell’antica dimora di famiglia, ma le sue giornate londinesi sono presto turbate dal susseguirsi di incontri inattesi. Uno stravagante egittologo e la sua affascinante assistente, un uomo misterioso che si presenta alla sua porta di notte per chiedere aiuto, la giovane Lilith, che da anni non parla e sembra essere in contatto con presenze ultraterrene. Proprio nel corso delle sedute di terapia con la ragazza, Palamides viene lentamente trascinato in una dimensione parallela. Forse i destini di Lilith e dell’uomo misterioso sono legati tra loro, e i due lo stanno trasportando oltre la soglia dell’inconoscibile. Mentre a Londra si moltiplicano le aggressioni notturne riconducibili a un uomo dai tratti animaleschi, per Palamides comincia una vera e propria discesa negli inferi in cui dovrà confrontarsi con una forza oscura che si sta risvegliando.
Francesco Carofiglio
Cattivi. Lady M.
Una storia avvincente in cui tutto sembra collegato da forze oscure che hanno smesso di vivere nell’ombra e rivendicano la loro presenza.
«Cosa è sogno e cosa realtà? Il confine è labile, così come sono sfocati i mondi in cui sui muove Leonardo ma è il predestinato e solo lui può combattere le ombre.» – Corinne D’Aloe per Maremosso
Siamo i cattivi. Ci nascondiamo negli incubi nelle camere buie. E adesso vogliamo parlare. Un’attrice ambigua e bellissima. Un amico in pericolo. Una pista di sangue che dagli inferi conduce alla porta dell’indagatore dell’incubo.
Michael Casanova
Verifichiamo!
Bella Gianda! Vi siete mai chiesti se le capre sanno andare sugli skateboard? O perché gli astronauti sono sempre felici? E quante banane è alta la torre di Pisa? Per scoprirlo, vi basta allacciare le cinture e varcare insieme a me i cancelli di Bella Gianda City! Dal cibo allo spazio, dai social agli animali, passando per lo sport e il corpo umano, ci faremo un sacco di domande a cui troveremo una miriade di risposte da verificare… incredibili! E, nel frattempo, avremo tutto il tempo per scambiare due chiacchiere e conoscerci meglio. Volete sapere quali sono i miei piatti preferiti? O tutte le ossa che mi sono rotto? Be’, allora non perdiamo altro tempo. Saliamo tutti a bordo del mio pullmino superspeciale e… verifichiaaamo!
Katja Centomo
La fune d’acciaio
Nel villaggio di Baravex non ci abita più nessuno. Sul finire della Seconda guerra mondiale brulicava di bambini, e le famiglie, povere e numerose, cooperavano per riprendere a vivere, sfruttando tutto quello che la montagna era in grado di offrire. Oggi, quando tre ragazzini piantano la tenda tra i ruderi circondati dalle foreste di larici, il silenzio è disturbato unicamente dal rumore del torrente. Come muto testimone di quel passato, è rimasta soltanto l’antica fune d’acciaio per il trasporto della legna. Sono più di settant’anni che sul cavo teso nel vuoto pesa il carico di una storia terribile. E il muto testimone decide di parlare…
Katja Centomo
In fondo al crepaccio
Trovare in vita Brigitte, dispersa sul ghiacciaio, è quasi impossibile: nessuno sa dove sia, e due notti a 4000 metri di quota senza un riparo non lasciano scampo. Eppure una piccola possibilità, una minuscola speranza esiste. Benché stremati da giorni di inutili ricerche, gli uomini del soccorso alpino partono ancora una volta, mettendo a rischio la propria vita. Per quell’unica possibilità.
Claudio Comini
Giù in cantina
«Una sera, quando la mamma dormiva e papà era lontano per uno dei suoi viaggi di lavoro, mi sono fatto coraggio. E sono sceso di sotto…» Claudio Comini ci racconta il misterioso fascino del jazz. Un’avventura vissuta tra le mura di casa, in cui la potenza evocativa della musica libera la fantasia immaginifica di un bambino oltre ogni limite.
Vichi De Marchi
A casa da soli
Gigi e Genoveffa sono due gemelli allegri e indipendenti. Vanno a scuola, vivono da soli, assistiti dalla nonna che però non abita con loro. I genitori non ci sono: volati in cielo in un giorno triste e piovoso. Gli insegnanti sono sempre più preoccupati: un giorno a scuola G&G annunciano che i genitori si faranno vivi dal cielo per il loro compleanno. “Poveri tesori” pensano…
Antonio Ferrara
Sulla soglia del bosco
Da una storia vera, un libro avvincente e poetico in cui avventurarsi nel bosco alla ricerca di se stessi, perdersi e fare incontri pericolosi porta a scoprire creature e persone fragili e fortissime. Un libro per varcare il confine tra le certezze e il rischio, per mettersi in gioco. Perché se non si gioca non si rischia di perdere, certo, ma di sicuro non si può vincere.
Fermo è un ragazzino viziato, figlio di un ricco industriale del cemento che non vuole che suo figlio si avventuri nel bosco vicino casa. Una domenica mattina, ancora in pigiama e ciabatte, Fermo nel bosco invece si inoltra, costeggia un ruscello che scorre tra gli alberi e arriva a una catapecchia dal cancello arrugginito. Si siede su una grossa pietra finché il cancello scrostato si apre e dalla casa esce un uomo inquietante, che tiene un coltello con un piede. Fermo si spaventa e scappa via. In un’altra occasione Fermo torna nel bosco, stavolta vestito e con le scarpe, e pure con un coltello da cucina infilato nella cintura. Nascosto dietro il tronco di una quercia, Fermo scorge il secondo abitante della catapecchia, un altro strano individuo. Altro spavento, altra fuga. La curiosità è troppo forte: Fermo ritorna nel bosco e incontra i due misteriosi personaggi, insieme. Stanno facendo qualcosa di strano, piantano un, paletto come se sottoterra ci fosse un vampiro. E poi si accorgono di lui…
Giovanni Floris
Il gioco
Un giallo, un complotto, una commedia dal ritmo incalzante, un percorso scanzonato ma ricco di cultura tra le pagine, il pensiero e gli autori di un secolo di letteratura: questo romanzo multiforme è in se stesso un gioco. Libero, appassionato e imprevedibile, perché i libri non finiscono mai di sorprendere.
Quando Rossella Catrambone, studentessa modello, scompare, è inevitabile che i sospetti si appuntino sui due ripetenti bulli dell’ultimo banco: Mansur detto Momo, italiano di seconda generazione, e Francesca, colonna dell’estrema destra del quartiere periferico di Torre Bruciata. I sospetti della polizia, si intende, ma non quelli del loro professore di lettere, Paolo Romano, che decide di aiutarli a scoprire la verità (e a restare fuori dalla galera). Ma i giorni passano, la ragazza non ricompare e si accumulano indizi inquietanti quanto stranamente letterari: una pista porta a Edgar Allan Poe, una a Giordano Bruno, una ai surrealisti… intanto, il professor Pastore, il complottista della scuola, è convinto che la chiave di tutto sia nascosta nei sotterranei del Vaticano e, quel che è peggio, lo dice in televisione. È solo l’inizio di una pericolosa caccia al tesoro a cui i tre saranno costretti a giocare in compagnia di strani alleati: una preside favorevole alle droghe sintetiche e un bibliotecario ex criminale. Li salveranno i libri, o sono proprio le parole a uccidere? Un giallo, un complotto, una commedia dal ritmo incalzante, un percorso scanzonato ma ricco di cultura tra le pagine, il pensiero e gli autori di un secolo di letteratura: questo romanzo multiforme è in se stesso un gioco. Libero, appassionato e imprevedibile, perché i libri non finiscono mai di sorprendere.
Fabio Genovesi
Oro puro
Palos, Spagna, agosto 1492. Nuno ha sedici anni, ed è un granchio. O almeno questo è il soprannome che gli ha dato sua madre, morta pochi mesi prima, di cui Nuno conserva un ricordo che è dolore e luce insieme. Pur vivendo sul mare, Nuno non ha mai desiderato solcarlo, e preferisce guardarlo restando aggrappato alla terra, proprio come fanno i granchi. Finché, per una serie di circostanze tanto sfortunate quanto casuali, deve imbarcarsi su una nave di cui ignora la destinazione. Si tratta della Santa María, a bordo della quale Cristoforo Colombo scoprirà – per caso e per sbaglio – il Nuovo Mondo. Mentre Nuno si renderà conto, lui che di navigazione non sa nulla, di condividere lo smarrimento coi suoi compagni molto più esperti: tutti spaventati da quell’impresa folle e mai tentata prima. Avendo imparato dalla madre a leggere e scrivere, Nuno diventa lo scrivano di Colombo, e trascorrendo ore ad ascoltarlo sente crescere l’entusiasmo per i grandi sogni di questo imprevedibile esploratore visionario. Attraverso lo sguardo di Nuno, percorriamo il viaggio più importante della storia dell’umanità: i giorni infiniti prima di avvistare terra, fino alla scoperta di un mondo nuovo, una nuova umanità, una nuova, diversa possibilità di intendere la vita. In questo Paradiso Terrestre, Nuno imparerà quanta ferocia, quanta avidità possa motivare le scelte degli uomini, ma anche la forza irresistibile dell’amore, che lo travolgerà fino a sconvolgere i suoi giorni e le sue notti. In questo romanzo, Fabio Genovesi non solo ci racconta la navigazione di Colombo come mai è stato fatto prima, ma ci cala dentro una grande avventura umana, esistenziale e sentimentale, che si snoda attraverso imprese, amori, crudeltà spaventose e improvvise tenerezze, svelandoci come dietro la scoperta occidentale delle Americhe si nascondano violenze, soprusi e malintesi, ma soprattutto l’insopprimibile, eterno istinto degli uomini a prendere, consumare e distruggere tutto, persino se stessi.
Dacia Maraini
Telemaco e Blob. Storia di un’amicizia randagia
Una storia di cani e libertà ambientata sul Lungotevere, nelle parole della grande scrittrice italiana e le illustrazioni sorprendenti e incantevoli di Pia Valentinis.
“Conoscevo un cane di gran razza che era ami- co di un cane randagio. Si chiamava Telemaco ed era un setter irlandese dal pelo ramato e la lunga falcata elegante. Era un cane molto schizzinoso. Per quanto riguardava le amicizie però era bizzarro: preferiva i bastardi ai cani di lignaggio come lui.” Comincia così il racconto che Dacia Maraini dedica a due cani di Roma che, nonostante la loro diversa provenienza, si scelgono e si proteggono a vicenda, per dimostrare che niente è più forte dell’amicizia, ne- anche la cattiveria dell’uomo.
Daniele Nicastro
Il furto del secolo
Due ragazzini arguti, una rocambolesca indagine e una Parigi di inizio Novecento messa sottosopra alla ricerca del quadro più famoso del mondo, misteriosamente trafugato dal Louvre. Tutti gli ingredienti per un’avventura irresistibile!
Parigi, 21 agosto 1911. Il ladro penetra nel Louvre senza dare nell’occhio. Con un rapido movimento, stacca il quadro dalla parete lasciando un alone di polvere attorno. Deve far presto. La signora del ritratto gli rivolge un impercettibile sorriso mentre viene avvolta nella giacca. Pochi minuti dopo il ladro è fuori, si allontana con la camicia sudata e l’espressione trionfante: ha rubato La Gioconda!
Daniele Nicastro
Il mistero degli Ulda
Lapponia, 1908. Kalle è il primo della famiglia Henriksen a frequentare la scuola, ma purtroppo non sa custodire le renne, marchiarle e domarle, in poche parole occuparsi di tutto ciò che fa parte della vita nomade. Una gelida notte, mentre sorveglia la mandria, i misteriosi Ulda irrompono nei recinti e rubano le renne. Per recuperarle, Kalle intraprende un pericoloso viaggio nella tundra in compagnia dell’amica Elsa e di un’insolita renna bianca. Riuscirà a sopravvivere fra i ghiacci e dimostrare di essere un vero Sàmi?
Daniele Nicastro
Elio Elettrone
Benvenuti alla scuola Rodari. Il preside, il terribile Mario Mariotti, quest’anno è di ottimo umore e il motivo è semplice: finalmente andrà in pensione! Ma non ha ancora fatto i conti con quelli della Seconda B. La classe più pazzesca di sempre!
Elio Elettrone ha la testa fra le nuvole, anzi fra lune e pianeti! Passa tutto il tempo all’osservatorio astronomico del nonno, il dottor Quark. Durante la notte delle stelle cadenti, vede precipitare qualcosa dallo spazio. È un meteorite? Un satellite? O un’astronave aliena? Oh, no! Gli extraterrestri sono sbarcati nel cortile della Rodari per invadere la Terra e inizieranno proprio da Picco Pernacchia…!
Daniele Nicastro
Ronnie Rondella
Benvenuti alla scuola Rodari. Il preside, il terribile Mario Mariotti, quest’anno è di ottimo umore e il motivo è semplice: finalmente andrà in pensione! Ma non ha ancora fatto i conti con quelli della Seconda B. La classe più pazzesca di sempre! Da quando ha deciso di fare il robot, Ronnie è più felice che mai. Peccato che quel pestifero del suo fratellino gli rovini sempre tutto! Così, quando il preside annuncia la Fiera della Scienza, Ronnie ha un’idea: costruirà una macchina del tempo e impedirà al fratellino di nascere! Geniale! O no? Età di lettura: da 8 anni.
Paola Ravani
L’isola dei pescecani
Sull’Isola Blu i sogni di Ruben e Babila non contano. Non sono liberi di lasciare il villaggio per andare a studiare altrove, né di scegliere che lavoro fare o chi sposeranno. La tradizione impone al ragazzo di fare il pescatore, non il musicista, e la bellissima sorella maggiore dovrebbe rinunciare a diventare insegnante per sposare il ricco Alcino, giovane prepotente che lei detesta. Se i loro genitori non fossero scomparsi anni prima in una notte di tempesta, diretti all’Isola dei Pescecani, i due fratelli avrebbero avuto forse la possibilità di una vita migliore. Invece tutto sembra tramare contro di loro. Ma il naufragio di una nave sconosciuta, e il ritrovamento tra gli scogli di un giovane in fin di vita, metteranno in discussione gli equilibri del villaggio. Riusciranno i due ragazzi a prendere in mano il loro destino? Nuovi orizzonti li aspettano, e strabilianti segreti. Dovranno vincere sfide impossibili, con grande coraggio, navigando verso l’Isola dei Pescecani.
Sergio Rossi
Ole Kirk Kristiansen. L’inventore dei Lego.
Un libro illustrato per bambini dai 7 anni, per scoprire la vita di Ole Kirk Kristiansen, uno dei più grandi inventori e produttori di giocattoli della Storia. Un racconto che parla di coraggio, inventiva, crescita, innovazione. Ole Kirk Kristiansen fu un costruttore di giocattoli danese e ideò quei mattoncini di plastica colorata che, un pezzo alla volta, hanno conquistato generazioni di giocatori di ogni età.
Sergio Rossi
Copernico. Rivoluzionario del cosmo
Un libro illustrato per bambini dai 7 anni, per scoprire la vita di Niccolò Copernico, uno dei più grandi astronomi della Storia. Un libro che parla di scienza, coraggio, sapere. Copernico fu il primo astronomo moderno a descrivere come la Terra e i pianeti girino intorno al Sole e non viceversa, dando così il via a una rivoluzione scientifica che ha cambiato la storia dell’umanità.
Sergio Rossi
C’è qualcosa in casa
Qualcosa è entrato in casa di Andrea per dargli più fastidio possibile: gli nasconde le sue cose, lo sveglia di notte, gli scivola alle spalle all’improvviso. Purtroppo non è una sua invenzione, come si accorgono gli amici che vengono a trovarlo, e anche lo stesso Andrea, che dorme poco di notte e quindi si addormenta di giorno, soprattutto in classe, finendo per essere preso in giro dai compagni e ripreso dalle insegnanti. Stanco della situazione, ha un’idea per affrontare Qualcosa: indossare delle maschere ispirate ai suoi amati supereroi. Funziona: le cose non scompaiono più e torna a dormire la notte. Una sera, però, mentre sta andando con i suoi genitori a casa di amici, si accorge che Qualcosa lo sta seguendo per attaccarlo. Andrea dovrà affrontare anche Chadia, la compagna di classe che gli ha ispirato la sua maschera più potente. Sempre che Qualcosa gli permetta di indossarla. Sempre che Chadia permetta a Qualcosa di mettersi tra lei e Andrea.
Sergio Rossi
La deriva dei continenti
Un libro illustrato per bambini dai 7 anni, per scoprire l’evoluzione della teoria della deriva dei continenti. Un libro che parla di scienza, scoperte, geologia.
La formulazione della teoria della deriva dei continenti è stata una vera avventura, frutto di esplorazioni e scoperte sorprendenti, e dell’intuizione e della tenacia di molti scienziati.
Vincenzo Schettini
Ci vuole un fisico bestiale
Di ciascun scienziato riportato in questo libro Vincenzo Schettini indaga “la fisica che gli piace”, per scoprire quali leggi seguono le loro invenzioni o quali sono le teorie che li hanno resi celebri e che ancora oggi hanno un impatto determinante sulla vita di tutti noi. Ma soprattutto quanta umanità, imperfezione e vulnerabilità ognuno di loro ha saputo mostrare al mondo.
Quante cose hanno in comune gli scienziati più geniali della storia con il mondo presente? Moltissime. A partire dal fatto che, in modi diversi, sono stati tutti dei veri e propri influencer: hanno condizionato il pensiero della loro epoca (come ci insegna Leonardo Da Vinci), avevano follower (Stephen Hawking più di tutti) e hater (Marie Curie ve ne racconterebbe delle belle). E poi anche i grandi del passato, come moderni divulgatori, hanno sempre cercato di spiegare come e perché la fisica è in tutte le cose semplici della vita. È proprio pensando a loro che, dopo l’enorme successo de La fisica che ci piace, Vincenzo Schettini, il prof più famoso del web, ha deciso di raccontare la sua materia attraverso le storie di chi ha fondato la fisica moderna. Con questo libro partirete per un viaggio incredibile attraverso lo spazio e il tempo alla ricerca dei fisici più WOW della storia: volerete con Leonardo da Vinci, cavalcherete fulmini con Nikola Tesla, vi farete attrarre da Isaac Newton, finirete in mezzo alle radiazioni con Marie Curie, costruirete ordigni nucleari con Enrico Fermi, scoprirete le leggi che regolano il cosmo con Albert Einstein e reciterete in The Big Bang Theory al fianco di Stephen Hawking… prima di una grande sorpresa finale. Un tuffo nel passato per andare a scovare curiosità impensabili, previsioni clamorose, scoperte inaspettate segreti, elementi pop e moderni nella vita di un gruppo di autentici geni.
Nadia Terranova
Il Segreto
La prosa poetica di Nadia Terranova e le illustrazioni immaginifiche di Mara Cerri si rincorrono tra le pagine fino a intrecciarsi nell’abbraccio di una storia sospesa tra sogno e realtà.
I “baci rotti” non bisogna portarli nel cuore. Bisogna toglierseli di dosso, metterli in un barattolo e chiudere forte. È questo il consiglio che la nonna sussurra ad Adele per aiutarla a tollerare le piccole infelicità quotidiane. Ma nemmeno questo trucco funziona quando un pensiero indicibile pesa sul cuore di Adele: allora la nonna le consiglia di andare in giardino, scavare una buca e raccontare quel segreto alla terra. E mentre Adele semina il suo segreto, tutta la collina sembra essere in ascolto: si aprono le belle di notte, brilla la luna e le sue stelle sopra quella casa affacciata sul mare, si rincorrono nell’ombra gli animali notturni. Ora Adele non è più sola nel suo viaggio per il mondo: un ragazzo misterioso e creature di sogno germogliano dal suo segreto, mettono radici e crescono in un mondo sotterraneo. Ma perché il suo cuore riesca a sentire la voce di quel mondo magico, dovrà prima conoscere se stessa e il vero significato dell’amicizia, che, nel suo caso, non ha nomi di fiori, ma profuma di sapone e cioccolato.
Nadia Terranova
Scintilla
In una casa ai bordi di una città mitica, circondata da un giardino dove lo scirocco scompiglia i fiori di oleandro e le chiome degli agrumi, c’è un antico camino. E lì, fermo davanti a quel camino spento, c’è Antonio, un bambino in attesa del ritorno della madre, partita per proteggere il suo amore più grande: la Natura minacciata dagli uomini. Mentre aspetta, scende dalla cappa una bambina misteriosa, con i capelli rossi come un piccolo fuoco e il viso pieno come la luna. È Scintilla. Da quel momento, se i pomeriggi afosi Antonio li trascorre con il padre capace di leggere il cielo, la zia dagli occhi viola come Liz Taylor e il nuovo cugino con una storia amara alle spalle, le notti piene di stelle diventano il segreto teatro d’incontro tra lui e la bambina di fuoco. Tra giochi e risate, “Scintiduzza” accenderà nel cuore di Antonio scintille di felicità, mostrandogli quello che nessun bambino può vedere ma tutti giocano a immaginare: un pezzettino di futuro. Età di lettura: da 11 anni.
Nadia Terranova
Il mare dappertutto. Ediz. a colori
In un grigio giorno di pioggia, una bambina si avvia verso la scuola, i sogni della notte ancora impigliati nella testa… Ed ecco, nelle pozzanghere intravede balene, delfini, galeoni, perfino qualche sirena. E un pirata, abbracciato a una ragazza d’aspetto gentile che porta con sé una storia insieme antica e familiare. Un libro illustrato per bambini dai 7 anni, pensato appositamente per le letture in autonomia, ideale per i bambini che vogliano leggere divertendosi. Un racconto perfetto per viaggiare con la fantasia e per compiere da soli i primi passi nel meraviglioso mondo dei libri.
Paola Zannoner
L’ultimo faro
Libro vincitore del Premio Strega Ragazzi e Ragazze 2018 nella categoria 11+.
Un bellissimo faro sul mare e tre settimane di vacanza. Per quattordici ragazzi sta per iniziare un’estate magnifica. Un’estate di amicizie, amori e anche piccoli dissapori. Ognuno di loro ha una storia diversa alle spalle, una ferita da nascondere, un segreto da custodire. Il libro ha vinto il Premio Strega Ragazzi e Ragazze 2018 nella categoria 11+.
Reno Brandoni
Paolino
La musica è ritmo e cuore. Attraversa ogni confine spinta dal vento dell’emozione. Arriva anche sulle colline di un piccolo paese in Sardegna, accompagnando la vita di un padre e un figlio. Il ragazzo, conquistato dai racconti del padre pastore che ama la bellezza dell’arte e della cultura, diventerà un famoso trombettista e creerà per quel suo piccolo paese uno dei più importanti festival Jazz, portando a casa il meraviglioso mondo immaginato dal padre. Ancora una volta la musica unisce generazioni e ne favorisce il dialogo. E il musicista, diventato padre a sua volta, continuerà una tradizione, che non avrà mai fine.
Reno Brandoni
Come una stella
20 gennaio 2021, Inauguration Day, cerimonia per l’insediamento del 46° Presidente degli Stati Uniti d’America. Sul palco allestito per l’occasione, fa il suo ingresso Lady Gaga che, fiera e orgogliosa, si avvicina al microfono e con la sua voce inconfondibile e tutta l’anima che ha in corpo intona l’Inno nazionale. Da una casa qualsiasi di una cittadina qualsiasi della provincia americana, Stefani incantata assiste a quell’esibizione, sognando di diventare un giorno come quell’artista che sembra un angelo caduto dal cielo, un angelo guerriero, potente e gentile, invincibile nella sua fierezza. Non sempre è facile inseguire i propri sogni. Stefani lo sa bene e soffre in silenzio, subendo quasi con rassegnazione le angherie dei compagni, infastiditi dalla sua eccentricità. Non fu diverso il destino della ragazza che era stata, anni prima, la splendida donna che ora incanta da quel palco, cantando in diretta in mondovisione. La forza e la determinazione che l’hanno resa una star sarà d’esempio per Stefani per prendere coscienza di sé stessa e trovare il coraggio per la propria affermazione.
Reno Brandoni
L’ultimo viaggio di Billie
Reno Brandoni torna all’albo illustrato per dare voce a un’altra indimenticabile leggenda del jazz, Billie Holiday (1915-1959), accompagnato dalle emozionanti illustrazioni di Chiara Di Vivona. Un viaggio appassionato negli abissi più profondi del blues, per raccontare la storia di una delle più grandi cantanti jazz di tutti i tempi. Con la sua voce intensamente drammatica incarnò la vera essenza del Blues, intrisa di malinconia, disperazione e allo stesso tempo fatalismo. Essenza della sua stessa vita, travagliata e difficile fin dall’infanzia. A sessant’anni dalla sua morte, il mito di Billie Holiday è più vivo che mai e la voce di Lady Day risuona cantando l’essenza tragica e meravigliosa della vita.
Reno Brandoni
Una classica serata jazz
«La musica è come questo luogo, non conosce generi, stili, colore della pelle o etnie. Può essere una sola nota piena di mille sfumature e devi suonarla… e suonarla ancora per sentire le sue vibrazioni. Non ha frontiere o confini, è libera, abita il cuore di ogni uomo». Nel più celebre cimitero di Parigi, il compositore polacco Fryderyk Chopin è sepolto poco distante dal pianista francese Michel Petrucciani. La curiosa coincidenza ispira il nuovo libro di Reno Brandoni, illustrato da Chiara di Vivona, che fa incontrare tra le lapidi gli spiriti dei due maestri, appartenenti a mondi musicali tradizionalmente contrapposti. Ma classica e jazz potranno mai incontrarsi? Il brioso e commovente dialogo immaginario racchiude un prezioso insegnamento: la musica non ha barriere di genere perché abita il cuore di ogni uomo.
Reno Brandoni
La notte in cui inventarono il rock
Jimi Hendrix è il più grande chitarrista di tutti i tempi. La sua figura, carismatica e trasgressiva, diventa simbolo delle contestazioni giovanili quando, nel 1967, al Festival di Monterey, dà fuoco alla sua chitarra davanti a una folla allibita. Questo libro finisce proprio lì dove iniziano storia e leggenda. Per raccontare ai ragazzi il potere della musica e la forza che un sogno, una passione, possono avere nell’indirizzare un destino.
Reno Brandoni
Il re del blues
“Voglio diventare il più grande chitarrista blues della storia. Voglio entrare nella leggenda” “Sei sicuro?” “Sì, a qualunque costo!”.
Robert Johnson (Hazlehurst, 8 maggio 1911 – Greenwood, 16 agosto 1938) è per tutti il re del blues. Si narra che per diventare bravo e famoso abbia venduto la sua anima al diavolo.
Scrisse solo 29 canzoni, ma molti sono convinti che da qualche parte si nasconda la trentesima, la più bella. La sua fine è avvolta dal mistero. C’è chi racconta sia stato ucciso da una fidanzata gelosa, chi in una rissa in un locale malfamato; nessuno sa realmente cosa gli sia successo. Di certo è rimasto il più bravo e il più famoso di tutti. Questa è la sua storia, anzi, una delle sue storie…
Reno Brandoni
Filastrocche per sentirsi grandi
«Il silenzio era assordante. Perché un silenzio può anche urlare nelle orecchie, farti mancare l’aria se sei immerso in un mondo privo di suoni.» Sara vive la sua adolescenza in un mondo senza musica, condividendo con il nonno una passione segreta: quella per i vinili. Ascoltati di nascosto, in cuffia, per sfuggire al blocco di tutti i dispositivi elettronici imposto da un moderno software centralizzato, saranno proprio nove misteriosi dischi a condurla attraverso l’enigma che avvolge l’improvvisa scomparsa dell’impareggiabile compagno d’avventure sonore. Insieme a questi, altrettante filastrocche, cantate e suonate: in ciascuna un indizio e un insegnamento, un passo in più verso il mondo dei grandi. Riuscirà Sara a ricongiungersi al nonno, a salvare la musica? Un romanzo di formazione per ragazzi incentrato sulla musica rock e le figure leggendarie che ne hanno scritto la storia. Per comprenderne la potenza espressiva e la capacità unica di dar vita a ricordi ed emozioni, prospettive e valori. All’interno, i QR Code per ascoltare le filastrocche online sul sito di Edizioni Curci.
Catia Buselli
Brie e le caccole
Un libro divertente, pensato per aiutare i bambini a superare le difficoltà e gli adulti ad affrontare la crescita. In questo primo capitolo dedicato al personaggio, Brie scopre un segreto andando dalla parrucchiera. Lei è una bambina come tante, e fa le cose comuni a tutti i bambini che a volte possono mettere in difficoltà gli adulti (in questo caso, scaccolarsi). Non usa “super poteri” per affrontare le sfide e vivere le sue giornate, ma è curiosa e apprende molto dalle persone che incontra: una Signora Zia che distribuisce fazzoletti magici, un Falegname che ripara i cuori, una Mamma che dà baci e scalda il cuore. Parole proibite, inventate o sconosciute, piccole rime e filastrocche, danno ritmo e musicalità alla storia e permettono al bambino di mantenere l’attenzione durante la lettura.
Antonio Ferrara
Cino e Tempesta. Un amico speciale
Un giorno, dopo la scuola, Cino fa un incontro speciale: un cucciolo! È piccolo, tutto nero e scatenato, ma soprattutto: è il compagno di giochi ideale. Con tutti i guai che combina, non può che chiamarsi Tempesta. Cino ha già tanti amici, ma non ha dubbi: Tempesta sarà il suo migliore amico peloso. Ma potrà tenerlo davvero? Una cosa è certa: ora che si sono conosciuti, niente sarà più come prima.
Lia Levi
Il segreto di Isabella
Caterina e Serena condividono un balcone che unisce le loro due case e le loro vite. Sono gli anni del dopoguerra, la vita ricomincia dalle piccole cose e da quelle importanti come l’amicizia cementata dall’esperienza degli scout, dalla scoperta del mondo e da nuovi incontri come quello con Isabella, misteriosa e solitaria, che custodisce un segreto destinato a unire il gruppo ancora di più. Una storia semplice, narrata dalla penna di una grande autrice: Lia Levi racconta con delicatezza i sentimenti di tre adolescenti nell’ambientazione di un dopoguerra pieno di vitalità.
Massimiliano Maiucchi
Il bruco sognatore
Maiucchi, clown, giocoliere e attore, usa le sue canzonette come canovaccio per uno spettacolo esilarante e coinvolgente indossando le vesti del cantastorie e giocando insieme al pubblico con le parole. Nelle piazze e nelle scuole Maiucchi racconta storie ed emozioni a suon di rima; attraverso la fantasia fa esplorare il mondo del sapere ai bambini, che, come per magia, rimangono coinvolti e stupiti da quello che si può trovare tra le righe di un testo. Il gioco la migliore forma di conoscenza e il modo più efficace per far avvicinare i piccoli alla lettura, e, chissà, forse da Il bruco sognatore alla grande letteratura il passo potrebbe essere più breve del previsto.
Nadia Terranova
Il cortile delle sette fate
Arte è una gatta nera alla sua terza vita; si è scelta il nome in onore di Artemide, l’agile e bellissima dea greca con cui ha vissuto la sua prima vita sul Monte Olimpo. Carmen è una bambina selvaggia, nata in una notte d’estate, cresciuta in un bosco, scaldata e accudita da lupi, donnole, martore, ricci e ghiri, dai quali ha appreso linguaggi e percorsi che gli umani non possono comprendere. Tutte e due corrono, sulle pietre del selciato di Palermo nella notte di San Giovanni del 1586, per sfuggire al pericolo più grande nei tempi cupi dell’Inquisizione: essere avvistate, catturate e condannate per stregoneria, espressione e strumento del demonio. In un’epoca oscura e folle, gli uomini, i maschi, vedono nel comportamento libero di esseri femminili solo un segno del Male, e operano per sopprimere, per distruggere. Ma Palermo è anche città calda e magica che nel suo cuore racchiude un esaltante segreto; in una piazza, al riparo della torretta dell’acqua, sei donne, sei fate, danzano e coltivano piante odorose, in un vortice di profumi e canzoni ammalianti, pronte ad aiutare le gatte randagie e le bambine vagabonde che corrono verso la libertà.